Tombelle. «Rigustiamo questo tempo e la vita come dono»

È stata organizzata un po’ in corsa, la tradizionale “sagretta”, ma con grande impegno da parte dei parrocchiani perché tutto possa svolgersi in sicurezza e possa essere un vero e proprio assaggio di normalità

Tombelle. «Rigustiamo questo tempo e la vita come dono»

Mai tanto impegno era stato concentrato, in poco tempo per giunta, per rendere più che “sicura”, una sagra come quella di Tombelle che, negli anni, è divenuta un punto di riferimento nelle serate dell’estate della Riviera del Brenta.Una sagra contenuta nei modi e negli spazi – in programma dal 2 al 7 settembre – tanto da meritarsi il vezzeggiativo di “sagretta”, alle prese con la necessità di adeguare una macchina logistica abituata a ottomila coperti a forse un centinaio a sera, rigorosamente su prenotazione.

«Sicuramente non possiamo riproporre la tradizionale festa della comunità – spiega il parroco, don Fabio Fioraso – sia per mancanza di tempo nella preparazione e sia anche per tutte le attenzioni che in ogni caso dobbiamo avere e chiediamo a tutti di avere. Però vuole essere un segno bello per dare a tutti la possibilità di rigustare questo tempo e soprattutto sentire che, nonostante quello che ancora stiamo vivendo, la nostra vita merita di essere vissuta fino in fondo come dono per noi e per gli altri».

«Vogliamo offrire un momento di festa paesana, soprattutto ai nostri anziani — gli fanno eco dal comitato organizzatore — in tanti sono amareggiati, per i pochi contatti con la Comunità, non vedono amici ed escono poco di casa. Sono due anni che non facciamo neppure una cenetta con loro, abbiamo chiuso a febbraio 2020 con la festa di carnevale e alla sera usciva il primo Dpcm: è tempo di tornare a un po’ di normalità».

Un assaggio di normalità che non significa in alcun modo un liberi tutti: la normativa è stringente ed è intenzione di tutti rispettarla e farla rispettare, dal distanziamento sociale al green pass per accedere agli spazi interni parrocchiali. Per farlo, ovviamente, verranno impiegati i volontari ma è richiesta la massima collaborazione di tutta la comunità: prenotare prima i posti in sala, munirsi di tutte le certificazioni e ricordarsi che la sagra, piccola o grande che sia, è un momento di festa e di incontro, non di scontro.

«Ringrazio chi, anche se abbiamo deciso all’ultimo, con determinazione e generosità ha lavorato da subito e ha reso possibile quest’occasione di festa. — continua don Fioraso — E un grazie anche a tutti coloro che saranno presenti in questi giorni per dare una mano e far sì che tutto possa svolgersi al meglio».

L’incertezza profonda che ha accompagnato le ultime settimane ha reso difficile anche solo coordinare l’attività dei volontari: se di solito erano 200 fra adulti e ragazzi a lavorare all’ombra del baraccone, ora che la “sagretta” è momentaneamente ospitata in centro parrocchiale ed è stata più volte a rischio di saltare, solo alcune decine di loro sono riusciti ad organizzarsi e a dare la propria disponibilità.

A stupire tutti, organizzatori in primis, è stata comunque la risposta delle persone: nessuno ha davvero fatto mancare il suo supporto.

Domenica 5 messa solenne e pranzo

Dal 2 al 7 settembre il cuore della festa di Tombelle è nel suo centro parrocchiale. Attivo per tutta la durata è il menu per asporto, ma nelle serate di venerdì e sabato e domenica, previa prenotazione e solo con il green pass, la sala Don Lorenzo ospiterà due cene comunitarie a tema. Domenica 5 settembre, alle 10, è in programma la messa solenne a cui segue il pranzo comunitario, il primo dopo oltre un anno e mezzo. «Vorremmo fosse una cosa semplice — spiegano gli organizzatori — magari da concludere portando i bambini a fare un giro in giostra, come forse dovrebbe sempre essere per un paese come Tombelle». La sagra poi procede come di consueto, fra esibizioni della banda – non una a caso ma la Supersonic di Tombelle – intrattenimenti musicali e non solo. Lo spettacolo pirotecnico, martedì sera, chiuderà la festa.

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