Tribano: domenica 29 gennaio si rinnova il ricordo di padre Enzo Rizzo e degli altri compaesani missionari e missionarie

Nel 1983, a 31 anni, dopo diverse esperienze di volontariato in Italia e in Africa nella Costa d’Avorio, Enzo Rizzo partì per il Brasile come volontario del Mlal e svolse la sua attività nella pastorale rurale della Chiesa brasiliana, tra i lavoratori della terra e della canna da zucchero nel Nordest povero del Paese. Lì compì il passo definitivo della sua vita e il 17 gennaio 1993, nella Cattedrale di Palmares, fu ordinato sacerdote. Fu inviato a Tamandarè, località in riva all’oceano. Da solo dovette ricostruire la parrocchia, ma soprattutto radunare una comunità dispersa da più di vent’anni. In una lettera alla mamma scriveva: «Questa terra potrebbe chiamarsi Galilea, terra di esclusi e di emarginati. La stessa Galilea nella quale Gesù iniziò la sua vita pubblica e diede appuntamento ai suoi dopo la Risurrezione».

Nei sette anni della sua missione, per dare dignità e speranza alla gente e ai tanti bambini della periferia e della favela, fondò il “Progetto Tamandarè”. Il centro propulsore fu l’Asilo solidarietà costruito per la generosità di amici, familiari e benefattori italiani. Tra quella comunità consumò la sua vita fino alla morte avvenuta il 27 gennaio 2000 a 47 anni. Oggi il “Centro Solidariedade padre Enzo” accoglie circa 400 bambini e ragazzi dai 2 ai 16 anni, grazie alla solidarietà di una rete di sostenitori italiani, coordinati dall’associazione Gisal, come pure di benefattori brasiliani. Da alcuni anni il progetto di padre Enzo si è aperto all’Africa con il sostegno della scuola Camilla Medea nella missione delle suore Medee a Brazzaville, nel Congo Francese. Da più di un ventennio, attraverso la generosità e l’impegno di tante persone, il progetto di Padre Enzo continua a dare voce a chi non ha voce e per generazioni di bambini rimane accesa la luce della speranza. Info: progettotamandare.it