Uniti nel dono. Alla stessa tavola: il ruolo dei sacerdoti a Solagna e San Giacomo di Romano d’Ezzelino

Uniti nel dono non è solo lo slogan della campagna Cei per il sostentamento dei sacerdoti, ma lo stile con cui vivere insieme la comunità. Come avviene a Solagna e San Giacomo di Romano d’Ezzelino

Uniti nel dono. Alla stessa tavola: il ruolo dei sacerdoti a Solagna e San Giacomo di Romano d’Ezzelino

«È una porta sempre aperta». Sono le parole con le quali i volontari raccontano i sei anni di vita della mensa “Don Giovanni Nervo” di Solagna. In un’occasione come il Natale, non poteva mancare il coinvolgimento della comunità: un calendario dell’Avvento al contrario. «Anziché aprire le finestrelle e trovarvi dei doni o un messaggio di speranza, le persone possono donare qualcosa mettendola in una scatola e portandola poi nelle spazi adibiti anche della mensa» spiega Michela Bellò, referente per mensa e Caritas dell’unità pastorale Medio Brenta. Un’idea democratica, che consente anche alle persone in difficoltà di parteciparvi con un piccolo dono, sentendosi parte di un progetto che può coinvolgere tutti perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha qualcosa da dare. In mensa si accolgono le persone con tutto il loro essere, con la propria storia, i propri bisogni, e si instaura un dialogo costruttivo con loro in modo da incoraggiarli a uscire dalla propria situazione di difficoltà, a trovare un lavoro, a diventare autonome. Per ciascuno c’è un pasto caldo e dei vestiti in un ambiente reso familiare dalla semplicità degli arredi e dal calore dell’accoglienza. Attualmente sono una decina le persone o famiglie che si rivolgono alla mensa. «Non sono solo persone che vengono fisicamente a mangiare da noi – continua Bellò – La nostra attenzione monitora anche famiglie che incontrano qualche difficoltà e noi le aiutiamo donando loro del cibo che consumano a casa propria». Questo è possibile grazie a una rete di solidarietà che ha coinvolto tutta la comunità. «Ci sono persone che donano nell’anonimato. Un giorno, senza che me ne accorgessi subito, una persona mi ha infilato in borsa una busta con 50 euro. Avrei voluto ringraziarla, ma credo che un gesto simile esprima tutta la dimensione della generosità spesso silenziosa che ci contraddistingue». «Non ti do da mangiare. Mangio insieme a te»: è lo spirito con cui da sette anni opera la Mensa di solidarietà di San Giacomo di Romano d’Ezzelino, dove l’offerta del cibo è un modo di incontrare l’altro e di dargli il calore di una famiglia e un aiuto affinché possa trovare dignità e un posto nella società. Proprio nello spirito della condivisione, oltre che dell’accoglienza, si svolgerà il pranzo comunitario del 30 dicembre, nel quale ospiti della mensa, volontari, operatori Caritas (anche delle Diocesi confinanti alla nostra), rappresentanti delle amministrazioni comunali condivideranno un momento di festa. «La preparazione del cibo avviene a San Giacomo di Romano d’Ezzelino, ma poi i pasti vengono distribuiti anche nei Comuni vicini: a Bassano, Rossano, Solagna... – precisa il parroco, don Moreno Nalesso – È un servizio che funziona perché è sostenuto da una rete che travalica i confini del nostro Comune e rivolge l’attenzione a molteplici situazioni di bisogno. Il cibo preparato e distribuito non viene acquistato, ma raccolto ogni giorno dalle mense scolastiche, aziendali e dai supermercati locali. Ogni giorno a San Giacomo produciamo cento pasti gratuiti». Uno degli obiettivi per il prossimo anno è quello di formare i volontari, che attualmente sono una cinquantina, per curarne le motivazioni al servizio, nell’ottica di migliorare lo stile dell’accoglienza. «Non si tratta “soltanto” di preparare e distribuire del cibo. La mensa opera anche in collegamento con le Caritas parrocchiali e vicariali, con il Comune e altri enti per la realizzazione di vari progetti di sostegno alle persone in difficoltà. È un servizio ai più fragili che deve essere sostenuto da motivazioni forti».

Come fare un’offerta per i sacerdoti

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte “Uniti nel dono”, si hanno a disposizione quattro modalità: 1 - il conto corrente postale numero 57803009 per effettuare il versamento alla posta; 2 - i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800825000 oppure collegandosi al sito unitineldono.it; 3 - tramite paypal selezionando questa opzione sul sito al momento della donazione; 4 - con un bonifico sull’iban IT 33 A 03069 03206 100000011384 a favore dell’Istituto centrale sostentamento Clero, causale “Erogazioni Liberali” (ai fini della deducibilità). 5 - presso gli Istituti diocesani sostentamento clero (elenco si trova sul sito unitineldono.it). Il contributo è libero e l’offerta è deducibile.

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