"Vado, dunque. Lui è con me, è con noi". Il racconto dell’ordinazione del vescovo Giuseppe Alberti

Ore 16 di domenica 19 novembre, mons. Giuseppe Alberti fa il suo ingresso in una Cattedrale gremita di persone, che si sono fatte presenti per accompagnarlo con la preghiera verso il nuovo incarico di vescovo della Diocesi calabra di Oppido Mamertina-Palmi. È il giorno ufficiale dell’ordinazione, il giorno delle forti emozioni e dei riti ecclesiali che ne fanno parte.

"Vado, dunque. Lui è con me, è con noi". Il racconto dell’ordinazione del vescovo Giuseppe Alberti

Ad accogliere il neo vescovo, oltre a familiari e amici, una nutrita delegazione proveniente dalla Diocesi calabra: sacerdoti, diaconi, seminaristi, suore, laici, tra cui i sindaci di Oppido Mamertina (Bruno Barillaro) e di Palmi (Giuseppe Ranuccio). Ci sono i compagni di studi e del Seminario, gli amici dell’Ecuador, fedeli e autorità dei Comuni e parrocchie dove mons. Alberti ha svolto la sua attività pastorale fino a oggi.

La celebrazione in Duomo
L’ordinazione si apre con i bellissimi canti della Cappella Musicale della Cattedrale, i riti di introduzione e la liturgia della Parola. Poi è il momento dell’invocazione dello Spirito Santo e della presentazione del vescovo eletto da parte di don Francesco Alberti (lo zio, clero di Padova) e di mons. Giuseppe Varrà (vicario generale della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi), mentre al Cancelliere della Diocesi calabra, don Antonio Spizzica, spetta il compito di leggere la Lettera apostolica con cui papa Francesco il 21 settembre scorso ha nominato mons. Alberti vescovo di Oppido Mamertina-Palmi.

L’augurio del vescovo Claudio Cipolla
«Mentre nel nostro mondo si vivono storie di guerre, come in Terra Santa o in Ucraina, di povertà e di ingiustizie come nei paesi poveri dell’Africa dell’Asia e delle Americhe, sofferenze e disuguaglianze sociali anche nel cosiddetto Occidente, tragedie come quella di Giulia – ha sottolineato – noi siamo stati convocati per un momento di festa e di gioia, un momento di consolazione: non per estraniarci dal mondo ma per avere forza nel decidere di adottarlo come nostro, come nostra casa e nostra famiglia. Sia benedetto Il Signore che ci conforta con ogni consolazione!». Nella domenica del Vangelo dei talenti, il vescovo Cipolla ha aggiunto: «Apriamo ora le mani, soprattutto tu Giuseppe, per accogliere i talenti. In questo tratto di strada, con questi talenti, ti vengono affidati i beni del Signore, anzi, il suo patrimonio, un bene prezioso: la Chiesa di Oppido Mamertina-Palmi e le sue comunità, i suoi figli e figlie. Soprattutto i suoi poveri, i fragili, gli intimiditi o i sopraffatti. Con il tuo aiuto questa Chiesa possa diventare sempre più profetica, una Chiesa che parla la parola di Dio con franchezza e nella semplicità, che ama anche dove non sembra possibile, che serve gratuitamente, che ha il coraggio della giustizia, che partecipa della vita civile e sociale contribuendo per la crescita di tutta la società». «Sono contento di poter testimoniare di fronte a tutti che nella tua scelta di accettare questa chiamata ci siano state obbedienza, fede e generosità, non valutazioni umane. I talenti sono posti nelle mani della Chiesa che è affidata al tuo servizio pastorale: non sei solo!».

I segni dell’ordinazione
Il rito è proseguito con l’imposizione delle mani sul capo dell’eletto da parte del vescovo Cipolla e a seguire di tutti i vescovi concelebranti, quindi l’imposizione del Vangelo sul capo del nuovo vescovo, l’unzione con il crisma, la consegna del Vangelo, dell’anello, della mitra e del pastorale. Il neo vescovo poi è stato invitato a sedersi “primo” fra tutti i vescovi concelebranti. Al termine della celebrazione eucaristica mons. Alberti ha percorso la navata per la benedizione dei fedeli. A questo punto, il saluto al neo ordinato da parte di mons. Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, presidente della Conferenza episcopale calabra.

Le parole di ringraziamento di mons. Alberti
«Non è la prima volta che parto, ma sento che il Signore è sempre stato con me, e io ho cercato di stare con Lui – le sue parole – A volte mi ha preceduto, aprendo nuove strade, altre mi è stato accanto per darmi forza nel cammino, sempre ho percepito la sua cura amorevole, fatta di vicinanza e pazienza. Per questo ripeto ancora: “Ti lodo, Signore, con tutto il cuore e do gloria al tuo nome perché sei buono e grande nell’amore”». Dopo aver salutato la comunità di Oppido Mamertina-Palmi, il neo vescovo, che ha scelto come motto episcopale il versetto del vangelo «Andate dunque. Io sono con voi», ha detto: «Ho accolto la richiesta del Santo Padre come una nuova chiamata a venire tra voi e mi affido ancora una volta alla vostra preghiera. Le mie parole diventano un grazie necessario per tante persone che mi hanno accompagnato sin qui: alla mia famiglia, che mi ha insegnato a vivere la vita con il sacrificio quotidiano, con una carità attenta e concreta, con una fede semplice e solida; e poi, l’esperienza formativa del seminario, Minore e Maggiore, un lungo tempo di gestazione della mia vocazione, con il ricordo di volti e momenti, esperienze e incontri». E, ancora: «Il primo mandato nella parrocchia di Montagnana nel condividere l’entusiasmo del dono degli anni giovanili, la stimolante sfida educativa in seminario Minore come assistente del liceo, chiamato ad accompagnare il discernimento verso il “sì” dei giovani seminaristi. Quindi l’invio nella missione in Ecuador. Sono riconoscente per la presenza di amicizia e di preghiera che vedo dalle parrocchie di Villafranca Padovana, di Taggì di Sopra e Taggì di Sotto, di Ronchi, di Busiago e di tutto il vicariato di Limena; dalla parrocchia di Solesino e del Vicariato di Monselice. La mente e il cuore vanno ai sacerdoti e laici con cui ho condiviso tanti percorsi di crescita umana e cristiana, a collaboratori e amici che mi hanno insegnato il gusto del lavoro generoso e gratuito, la fedeltà a Dio e ai fratelli, la gioia di portare agli altri il tesoro più prezioso che abbiamo in comune: il Signore Gesù e il suo vangelo». Infine, il ringraziamento alla Chiesa di Padova che lo ha visto crescere nella fede e che da trentatré anni serve da presbitero.

L’abbraccio dei confratelli
Immenso l’affetto, il calore e la preghiera dei presbiteri intervenuti: i vescovi emeriti di Padova, Antonio Mattiazzo, e di Oppido Mamertina-Palmi, Francesco Milito. Altri undici vescovi, tra cui Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova (presidente della Conferenza episcopale calabra), mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre e mons. Giampaolo Dianin, di Chioggia. E poi, dom Stefano Visintin, abate di Praglia e padre Flaviano Gusella, rettore del Santuario di San Leopoldo, oltre ai vicari generali di Padova (Giuliano Zatti) e Oppido Mamertina-Palmi (Giuseppe Nicola Varrà), i cancellieri (Tiziano Vanzetto, Padova e Antonio Spizzica, Oppido Mamertina-Palmi), i vicari episcopali delle due Diocesi.

L’ingresso ufficiale in Diocesi calabra il 10 dicembre

Il Vescovo Alberti farà il suo ingresso nella Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi domenica 10 dicembre alle 16: prima al palazzo municipale, poi l’inizio dei riti nella chiesa di Santa Maria Vergine Addolorata e la conclusione in Cattedrale.

Andrea Canton

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