Valsanzibio. È sempre alta l’attenzione a persone e famiglie fragili

Valsanzibio La pandemia è passata, ma certe situazioni di disagio restano

Valsanzibio. È sempre alta l’attenzione a persone e famiglie fragili

Anche nella parrocchia di Valsanzibio è ancora viva l’iniziativa del “Sostegno sociale parrocchiale”. La situazione è cambiata rispetto al primo periodo dall’attivazione del servizio, quando le emergenze sociali legate alla pandemia erano facilmente individuabili. «Ora è più difficile entrare nel disagio delle persone – spiega il parroco, don Jean de Dieu Harelimana – Non c’è più la “giustificazione” del rallentamento dell’economia a spiegare certe situazioni di disagio sociale e il pudore trattiene più facilmente le persone dall’esprimere le proprie difficoltà». In questo paio d’anni a Valsanzibio sono state aiutate sei situazioni di persone e famiglie. Il sostegno economico ha permesso loro di affrontare le spese sanitarie, le spese domestiche e per i generi alimentari. Ma non solo. «Abbiamo affrontato anche situazioni diverse, come quella di un signore che viveva in una roulotte da dodici anni e ora alloggia in un appartamento a Battaglia Terme, dove continua a essere seguito» spiega Mauro Sgarabottolo, uno dei volontari. In genere le persone dimostrano di avere compreso il senso di questo servizio. «Una famiglia, con una persona che aveva problemi di deambulazione, si è rivolta a noi per un breve periodo, il tempo di risolvere una situazione legata alla disoccupazione. Appena ha trovato lavoro si è preoccupata di avvisarci, invitandoci a sospendere gli aiuti. Un’altra famiglia ha restituito quanto le avevamo prestato, addirittura con una maggiorazione» continua Sgarabottolo. È un servizio prezioso, quello del “Sostegno sociale parrocchiale”, che Valsanzibio svolge ancor più volentieri, non essendo presente un centro di ascolto Caritas in parrocchia, collaborando con la vicina realtà di Galzignano, che è attiva da vent’anni e attualmente segue anche tre persone di Valsanzibio, e con i Servizi sociali del Comune, che segnalano le situazioni di maggiore emergenza. Nella chiesa parrocchiale continuerà a rimanere presente la cesta per le donazioni volontarie. È un segno di solidarietà e di educazione a cogliere i bisogni del prossimo che ha senso tener vivo.

Giornata della carità

Domenica 17 le parrocchie della Diocesi di Padova sono invitate a vivere la Giornata della carità
«È dedicata – si legge nel materiale preparato per l’animazione dell’Avvento 2023 (diocesipadova.it) – in modo particolare a sensibilizzare ciascuna comunità parrocchiale affinché si senta coinvolta e protagonista dell’attenzione verso le persone che vivono situazioni di fragilità. Il desiderio è quello di accompagnare la parrocchia a esprimersi come comunità di fratelli amati dal Padre e a loro volta testimoni di tale amore non a parole ma attraverso segni, impegni e legami di solidarietà e condivisione, di giustizia e di pace». Viene suggerito, inoltre, un segno di sinodalità «in cui tutte le parrocchie del vicariato propongano la stessa traccia di animazione della giornata e la comune destinazione delle raccolte in denaro al Centro di ascolto vicariale, dove presente. Si propone, dopo il tempo di Natale, di raccontare alla comunità quanto realizzato e raccolto nella colletta dedicata. Può essere fatto in tanti modi: pubblicazione nel bollettino parrocchiale, un momento di parola al termine delle celebrazioni liturgiche delle settimane successive, un intervento all’interno del consiglio pastorale parrocchiale, un volantino dedicato...». Nel materiale per l’animazione dell’Avvento sono indicate alcune azioni per vivere in pienezza la Giornata della carità.

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