Verso il l'apertura del Sinodo il 5 giugno. C’è attesa per la “partenza”

Verso il 5 giugno. A meno di un mese dall’apertura del Sinodo, si è completata l’elezione dei membri laici dell’Assemblea sinodale. Ascoltiamo dalla “voce” di alcuni gruppi di parrocchie com’è andato questo momento

Verso il l'apertura del Sinodo il 5 giugno. C’è attesa per la “partenza”

A poco meno di un mese dalla celebrazione che domenica 5 giugno in Cattedrale, darà ufficialmente inizio al Sinodo della Chiesa di Padova, si è completata l’elezione dei rappresentanti laici delle parrocchie. Il mese di marzo, in particolare, è stato dedicato alla nomina dei “membri eletti” dell’Assemblea sinodale (gli altri sono “di diritto” e “di nomina episcopale”) composta in tutto da circa 400 persone tra laici, presbiteri, religiosi. Per l’individuazione dei membri laici, la Diocesi ha suggerito alcuni criteri, specificando innanzitutto che i rappresentanti dovessero essere uno per ogni gruppo di parrocchie (la misura di base infatti è uno eletto ogni 10 mila abitanti); numero che sarebbe potuto salire fino a due o tre persone per assicurare la rappresentatività dei territori. Tutti erano potenzialmente eleggibili, ma sono state “sottolineate” alcune caratteristiche: la maggiore età, il possesso di capacità relazionali, di ascolto e di confronto, l’apertura al cammino di fede. Dove è stato possibile eleggere due membri, inoltre, si è consigliato che fossero rappresentati entrambi i sessi e che uno dei due avesse tra 25 e 40 anni. I delegati laici sono stati dunque individuati seguendo queste indicazioni durante apposite serate con i gruppi di parrocchie, ambiti più ristretti rispetto ai vicariati che raggruppano comunità territorialmente vicine; il voto è spettato ai membri dei consigli pastorali parrocchiali. Nel territorio di Saonara si sono ritrovati i consigli pastorali delle parrocchie di Saonara, Villatora, Sant’Angelo, Celeseo e Vigorovea con all’incirca un paio di candidati per parrocchia. Gli aspiranti si sono presentati agli elettori attraverso una breve descrizione di sé, della propria attività professionale e della motivazione a intraprendere il percorso sinodale. «Al termine della serata sono state votate due persone della comunità di Celeseo – racconta don Angelo Scarabottolo, parroco di Sant’Angelo di Piove di Sacco – si tratta di un uomo e di una donna, entrambi di circa 40 anni, che rappresenteranno così l’ambito di Saonara al Sinodo. Nella stessa occasione, don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale e membro della Segreteria del Sinodo, ha proposto un momento formativo, com’è avvenuto in tutte le serate, affrontando il tema del cammino sinodale unitario e ponendo l’accento sul discernimento comunitario». «Per chi ha partecipato agli incontri degli spazi di dialogo, l’esperienza è stata molto costruttiva e gratificante – spiega Roberto Boischio, vicepresidente del consiglio pastorale di Sant’Angelo di Piove di Sacco e referente laico del gruppo di parrocchie – Siamo contenti delle due persone che sono state scelte e abbiamo già detto loro che ci farà piacere in futuro di restare informati sul prosieguo del cammino sinodale, attraverso una loro condivisione in parrocchia. L’esperienza, dunque, continua per loro ma anche per noi». Ci sono state alcune parrocchie della Diocesi – soprattutto quelle lontane da Padova – in cui l’individuazione dei candidati ha incontrato qualche ostacolo, legato soprattutto alla disponibilità di tempo richiesta per recarsi in città per gli incontri dell’Assemblea sinodale. Ciò non ha impedito l’espressione di candidature e, seppur in numero minore rispetto ad altre realtà, le persone si sono messe a disposizione con passione per dare il loro contributo al percorso di rinnovamento della Chiesa di Padova. È quanto è successo, per esempio, nel gruppo di parrocchie di Valdobbiadene, San Vito, San Giovanni, Bigolino, Guia San Giacomo, Guia Santo Stefano, San Pietro di Barbozza. «Da noi sono stati eletti due giovani universitari – afferma don Romeo Penon, parroco di Valdobbiadene e San Vito – si tratta di Samuele Castellan, 25 anni, e di Viviana Din, 21, entrambi impegnati da tempo in parrocchia». «Abbiamo partecipato al cammino del Sinodo fin dall’inizio, animando gli spazi di dialogo come facilitatori – racconta con entusiasmo Samuele Castellan, studente di matematica – Non ci aspettavamo tanta apertura da parte dei partecipanti, si è creato un bel legame interno al gruppo, non scontato, anche per le età disparate che andavano dai 16 fino ai 70 anni». «All’inizio c’era un po’ di timore – gli fa eco Viviana Din, studentessa di informatica – non ci sentivamo adeguati per coordinare il gruppo, poi però tutto è venuto naturale, tanto che il desiderio generale è quello di potersi ritrovare». Entrambi nutrono aspettative positive rispetto a quanto emergerà al termine del Sinodo e confidano in alcuni cambiamenti che possano «adeguare ai tempi odierni e al mondo dei social network il messaggio sempre vivo di Gesù».

L’aspetto territoriale, la distanza da Padova (anche in questo caso), e l’impegno richiesto per le prossime tappe sinodali, non sono stati secondari neanche nel territorio di Lugo di Vicenza dove i candidati, in alcune parrocchie, hanno faticato a farsi avanti. Le comunità coinvolte – Lugo, Calvene, Covalo, Mortisa, Fara, San Giorgio di Perlena, Salcedo, Mure, Laverda– si sono incontrate nella serata di votazioni e, come riporta don Giovanni Dal Ponte, parroco di Lugo e di Fara, le preferenze si sono orientate alla fine su due giovani trentenni impegnati da tempo in parrocchia, che hanno dimostrato particolare entusiasmo per il cammino sinodale. «Se i candidati per la rappresentanza in assemblea sinodale non sono stati un numero elevato, devo dire che l’esperienza dei facilitatori nell’ambito degli spazi di dialogo è stata molto positiva – spiega Simone Fabris, vicepresidente del consiglio pastorale di Lugo e referente laico per il sinodo – La soddisfazione più grande l’abbiamo riscontrata nella partecipazione di persone non impegnate in parrocchia. Sebbene a causa del periodo pandemico e del problema di incontrarsi in presenza gli incontri siano stati difficoltosi, siamo riusciti a concluderli riscontrando un bell’entusiasmo». «A Mestrino il percorso degli spazi di dialogo è stato molto arricchente tanto che anche qui è stata espressa da più parti la volontà di ritrovarsi in futuro – racconta don Sergio Turato, parroco di Mestrino e Arlesega, comunità che fanno parte di un unico gruppo di parrocchie insieme a Barbano, Grisignano e Lissaro – Per l’elezione dei rappresentanti all’Assemblea sinodale ci sono state diverse disponibilità e, al termine del processo elettivo, sono stati votati due giovani padri di famiglia, entrambi con tre figli». «Sono contento di partecipare a questa esperienza unica, in particolare mi sta a cuore il futuro delle famiglie – afferma uno dei due eletti, Andrea Costa della parrocchia di Lissaro – La scelta di candidarmi è stata dettata anche dal desiderio di confrontarmi con altre persone: sarà sicuramente occasione di crescita. Ho trovato molto utile, inoltre, il momento formativo sul discernimento comunitario che ha presentato don Voltan». «Anch’io sono molto entusiasta di quest’esperienza – commenta Marco Brogian, operaio di 44 anni della parrocchia di Grisignano, referente Caritas – cercherò di mettere a frutto le esperienze di vita fatte fin qui, in particolare il lavoro alle Cucine popolari, il servizio in stazione, l’Acr. Anche se non mi sento assolutamente all’altezza di questa sfida, mi affido allo Spirito Santo, so che sarà Lui a parlare a tutti noi durante questo cammino». Per le otto parrocchie del territorio di Cittadella – Duomo, Pozzetto, Ca’ Onorai, Laghi, Santa Maria, San Donato, Onara, Sant’Anna Morosina – si sono presentati undici candidati e, secondo un criterio legato al numero di abitanti, sono tre i laici individuati. «Sono risultati eletti una donna e due uomini con età compresa tra 28 e 48 anni –spiega don Attilio De Battisti, parroco di Laghi – sono espressione del mondo universitario e professionale sanitario, persone preparate e, soprattutto, molto contente di essere state scelte. Appartengono alle parrocchie di Cittadella, Santa Maria e San Donato». «È stata una serata positiva e partecipata quella dell’elezione – aggiunge Daniele Frison, componente della commissione sinodale e referente laico del vicariato – abbiamo riscontrato interesse e disponibilità all’ascolto durante la riflessione sul discernimento, presentata qui da noi da don Roberto Frigo. L’incontro è stato anche l’occasione per potersi finalmente incontrare in presenza dopo mesi di isolamento».

A Natale 2023 presentazione del decreto finale

Il termine del percorso sinodale è previsto per Natale 2023 quando ci sarà la celebrazione di chiusura e la presentazione del decreto finale. La vera sfida, poi, sarà quella di tradurre in pratica le scelte fatte.

L’apertura e le tappe successive

Domenica 5 giugno, solennità di Pentecoste, ci sarà l’apertura del Sinodo diocesano con l’insediamento dell’Assemblea sinodale. Il vescovo presenterà all’Assemblea e a tutta la Diocesi l’Instrumentum laboris 1 contenente i temi del Sinodo. Dopo l’apertura del Sinodo la Diocesi sarà invitata a dar vita ai Gruppi di discernimento sinodale – in parrocchia, nelle associazioni, nei movimenti, in modo spontaneo – per poter dare il proprio contributo sui temi del Sinodo. Questa fase durerà fino a dicembre 2022. Nel frattempo l’Assemblea sinodale inizierà a incontrarsi, su base territoriale – in commissioni di studio di circa 15-20 persone – per approfondire, analizzare e studiare i temi sinodali. Da gennaio 2023, le commissioni avranno a disposizione anche il materiale proveniente dai Gruppi di discernimento sinodale; al termine di tutto il loro lavoro, ciascuna commissione stenderà delle propositiones (considerazioni o proposte) relative al tema che andranno a comporre un nuovo testo (Instrumentum laboris 2) che sarà la base del lavoro successivo.

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