La Grande guerra sulla Difesa

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Cento anni fa, l'Europa cadeva nella catastrofe della Grande Guerra. Per ripercorrere le vicende che insanguinarono il nostro continente, ecco le pagine storiche della Difesa del popolo in formato digitale ad alta risoluzione per gli studiosi della Grande guerra, gli appassionati di storia e i lettori che vogliono conservare un "pezzo" del nostro passato.

Gli strali del settimanale diocesano colpiscono un libro di Giovanni Papini, La paga del sabato, che ripropone enfatizzata la tesi futurista della guerra igiene del mondo. Lo scrittore è citato a esempio della degenerazione dell’uomo senza fede.

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La triste disillusione dei soldati che tornano alle proprie case in licenza, trovando una società in cui troppi ancora si permettono lussi e divertimenti invece di accompagnare lo sforzo bellico con un contegno adeguato.

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Nel dicembre del 1915, anche se ancora la grande guerra non aveva fatto assaggiare all’Italia tutta la sua crudezza, il sapore della ritirata e della paura, c’era chi si lamentava perché durante i funerali dei soldati italiani si pregava per tutti i caduti, anche quelli di campo avverso.

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Già nei primi mesi di guerra cominciarono ad emergere valutazioni sugli illeciti guadagni che venivano ottenuti dalle industrie coinvolte nelle forniture militari. Sovrapprofitti che furono poi comprovati, alla fine del conflitto, da un’apposita commissione parlamentare. Ecco le cronache dell'epoca.

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Migliaia di mutilati e di ciechi, un gran numero di orfani di guerra, industrie che languono o muoiono «pel divampare della guerra»: queste le conseguenze del conflitto. E non sono passati nemmeno cinque mesi dall’ingresso dell’Italia in questa «immane tragedia» europea! 

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La Difesa non legge la guerra che comincia ormai a manifestarsi nella sua brutalità, come un “castigo di Dio” per i peccati dell’uomo, ma piuttosto come il suicidio di una società secolarizzata che ha perduto i suoi riferimenti morali e intellettuali lasciandosi travolgere dall’egoismo. E trova anche l'assenso di insospettabili intellettuali del mondo laico...

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Il processo contro tre sacerdoti e cinque laici dell’Altopiano dei Sette comuni accusati di spionaggio si conclude con l'assoluzione per l’inconsistenza delle prove, probabilmente costruite ad hoc per screditare il clero che protestava contro i soprusi dell’esercito e giustificare i deludenti risultati di quei primi mesi di guerra…

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Sui campi di battaglia ormai si combatte e si muore ogni giorno. Accanto ai soldati, ecco l'opera silenziosa e spesso eroica dei cappellani militari. Tre storie esemplari, di coraggio e altruismo, raccolte dalle corrispondenze di guerra di giornali "laici".

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Giugno primo mese di guerra per l’Italia. In un articolo tratto dal Giornale d’Italia, ecco l’ottimismo dei primi giorni (almeno ingenuo, se non proprio “irresponsabile”) nella descrizione della vita dei soldati al fronte. Ma presto le cose sarebbero andate ben diversamente...

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La prima pagina del 30 maggio 1915: dichiarata la guerra, per i cattolici è tempo di dimostrare la propria fedeltà alla Patria. Ma senza cadere nell'illusione propagandistica che il conflitto sarà veloce...

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