5 per mille alle Forze dell’ordine. Testo incardinato in commissione Bilancio alla Camera
Approvato in Senato il 9 giugno del 2021 con 201 voti a favore e l’astensione di 34 senatori di Pd e Leu, il testo riparte dalla V Commissione di Montecitorio e rischia di causare nuove fibrillazioni fra il mondo del terzo settore e quello della politica
Chiuso il capitolo sull’incremento della spesa militare con il relativo strascico di tensioni in Parlamento, rischia di aprirsi quello del 5xmille alle forze dell’ordine. Ieri, nella V Commissione Bilancio e Tesoro della Camera dei deputati, è stata incardinata la proposta di legge che prevede “Modifiche alla disciplina dell’istituto del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017”, un testo che è destinato a causare nuove fibrillazioni fra il mondo del terzo settore e quello della politica. Qualora diventasse legge, infatti, il testo permetterebbe il “finanziamento del fondo di assistenza per il personale in servizio del Corpo della guardia di finanza o della Polizia di Stato o dell'Arma dei carabinieri o del Corpo nazionale dei vigili del fuoco o del Corpo di polizia penitenziaria o dell'Esercito o della Marina militare o dell'Aeronautica militare, nonché per il sostegno, l'assistenza e per attività a favore di congiunti di appartenenti alle rispettive amministrazioni deceduti per causa di servizio o in servizio”, spiega una nota di analisi della Camera dei deputati.Il testo è stato approvato in prima lettura al Senato lo scorso 9 giugno 2021, non senza qualche polemica da parte del mondo del terzo settore, con 201 voti a favore, solo 3 voti contrari e 34 astenuti su 238 votanti. A favore il centrodestra, ma anche il Movimento cinque stelle e Italia Viva, astenuti il Pd e Leu. Ora, in un periodo non privo di tensioni al governo, si tenta di portare a compimento l’iter avviato negli anni scorsi. A premere sull’acceleratore è la Lega: il relatore per la Commissione, infatti, è l’onorevole Laura Cestari. Il provvedimento inserirebbe un’ulteriore finalità rispetto a quelle già disponibili per il 5 per mille, ma non aumenterebbe le risorse a disposizione, che sarebbero ripartite tra tutti i beneficiari, ovvero il volontariato, la ricerca scientifica, la ricerca sanitaria e dell'università, le attività sociali svolte dai comuni di residenza dei contribuenti. All’attuazione delle disposizioni della presente proposta di legge - continua la nota della Camera -, a decorrere dall'anno 2021, si provvede nel limite delle risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 154, della legge n. 190 del 2014, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. In proposito, si rammenta che tale ultima disposizione ha autorizzato la spesa di 500 milioni di euro annui per il periodo 2015-2019, di 510 milioni di euro per l'anno 2020, di 520 milioni di euro per l'anno 2021 e di 525 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022 per la liquidazione della quota del cinque per mille, stabilendo altresì che le somme non utilizzate entro il 31 dicembre di ciascun anno possano esserlo nell'esercizio successivo”.