Avvocato di strada: "Reddito di cittadinanza anche per i senza dimora"

Sono oltre 50 mila le persone in strada escluse dalla misura. Inascoltati gli appelli di Fiopsd e altre organizzazioni. Il 28 marzo il decreto è diventato legge. Petizione di Avvocato di strada: l'obiettivo è raccogliere 10 mila firme. Il presidente Mumolo: “Insopportabile ingiustizia a cui non ci arrendiamo”

Avvocato di strada: "Reddito di cittadinanza anche per i senza dimora"

BOLOGNA – Petizione  di Avvocato di strada perché il reddito di cittadinanza possa includere anche le persone senza dimora. “Doveva abolire la povertà, invece, il reddito di cittadinanza taglia fuori i più poveri in assoluto: le persone che vivono in strada e che non hanno la residenza anagrafica. Si tratta di una discriminazione profonda e una ingiustizia palese – ha detto il presidente Antonio Mumolo – per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione e chiedere al Governo di modificare la legge ed estendere anche alle persone che vivono in strada la possibilità di chiedere il reddito di cittadinanza e di intraprendere così un percorso che possa condurli a un lavoro e a una vita comune”.

In Italia ci sono oltre 50 mila persone in strada. Persone che, sottolinea Mumolo, “sono diventate povere: sono padri separati, anziani con la pensione minima, donne sole con figli, giovani che non riescono a trovare lavoro, piccoli imprenditori falliti, lavoratori licenziati”. Nelle scorse settimane insieme alla Fiopsd e ad altre organizzazioni che si occupano di persone senza dimora, Avvocato di strada ha proposto al governo un emendamento al decreto per far sì che queste persone non fossero tagliate fuori dal reddito di cittadinanza. “Ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati e lo scorso 28 marzo il decreto è diventato legge”.

La petizione è sulla piattaforma Buona Causa, l'obiettivo è raccogliere almeno 10 mila firme entro fine maggio. “Siamo di fronte a una insopportabile ingiustizia e non vogliamo arrenderci: chiediamo a tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti delle perosne più fragili di sostenerci e di firmare la petizione. Vogliamo far sentire in maniera forte la nostra voce”. (lp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)