Carcere, crescono le condanne brevi dopo la pandemia

I dati del Rapporto Antigone. Le persone in carcere per pene detentive brevi sono in aumento, come accade sempre quando crescono i numeri della detenzione. Più di 1 su 2 ha meno di 3 anni da scontare. 20.000 hanno violato la legge sulle droghe

Carcere, crescono le condanne brevi dopo la pandemia

Crescono i condannati a pene brevi dopo la pandemia. Ma sono molti meno che nel passato. È quanto emerge dal diciannovesimo Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, presentato questa mattina a Roma. Le persone in carcere per pene detentive brevi sono in aumento, come accade sempre quando crescono i numeri della detenzione. Quando il carcere è davvero extrema ratio tende ad ospitare soprattutto persone con pene lunghe, ma quando i numeri della detenzione crescono, crescono anche coloro che sono in carcere per fatti meno gravi, si legge nelRrapporto. Le persone in carcere con una condanna fino ad un anno sono passate dal 3,1% dei definitivi del 2021 al 3,7% del 2022, quelle con una condanna fino a tre anni dal 19,1% al 20,3%. In passato entrambi i valori erano molto più alti, nel 2011 rispettivamente il 7,2% ed il 28,3%, ma erano poi notevolmente scesi, soprattutto durante la pandemia, e tornano oggi a crescere.

Sono 1.856 gli ergastolani. Diminuzione verticale degli omicidi dal 1991. 314 contro i 1.916 del 199. Resta stabile la percentuale di persone con pena inflitta superiore ai 20 anni, il 6,6% dei definitivi (nel 2011 erano il 4,9%), mentre gli ergastolani, pur essendo leggermente cresciuti in termini assoluti, passando dai 1.810 del 2021 ai 1.856 del 2022, sono però calati in termini percentuali, passando dal 4,8% al 4,6% (erano il 4,0% nel 2011). Eppure diminuiscono verticalmente gli omicidi. Nel 2022 sono avvenuti 314 omicidi volontari, rispetto ai 1.916 omicidi del 1991. Una diminuzione di circa sei volte. 124 sono state le vittime donne, di cui 102 uccise in ambito familiare/pseudo-affettivo; di queste, 60 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

20.753 persone hanno da scontare meno di tre anni, ossia più di uno su due dei condannati presenti. Il sistema delle misure alternative per loro non viene attivato. Se lo fosse avremmo risolto il problema del sovraffollamento, si legge nel Rapporto. Quanto al residuo pena che scontavano le persone detenute al 31 dicembre 2022, i valori percentuali sostanzialmente non sono variati. Erano 7.259 le persone che scontavano in carcere un residuo pena inferiore all’anno, il 18% dei presenti, e 20.753 quelli che scontavano un residuo inferiore ai 3 anni, il 51,5% dei definitivi presenti.

Circa 20 mila i detenuti che tra le imputazioni hanno la violazione della legge sulle droghe. Un’altra politica sulle droghe impatterebbe sul sovraffollamento, secondo i curatori del Rapporto. La maggior parte della popolazione detenuta si trova in carcere per delitti contro il patrimonio, con un totale di 32.050, subito seguiti da quelli contro la persona (24.402) e quelli in violazione della normativa sulle droghe (19.338). Al quarto posto le persone detenute per reati contro la pubblica amministrazione sono 9.302; al quinto per associazione di stampo mafioso, pari a 9.068.

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)