Carcere, già 10 suicidi e 25 morti tra i detenuti da inizio anno

Di Giacomo (Spp): “Si abbassa l’età dei detenuti suicidi. I più fragili sono i giovani, i tossicodipendenti e gli stranieri”

Carcere, già 10 suicidi e 25 morti tra i detenuti da inizio anno

“In meno di due mesi e mezzo sono già 10 i suicidi di detenuti in carcere per 25 morti in totale di cui, per almeno una dozzina di casi, ci sono ancora da accertare le cause. Qualcuno ha dimenticato troppo presto o volutamente “rimosso” che nello scorso anno sono state 84 le persone che si sono tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario italiano: numero record da quando si registra il dato (dal 2000)”. Lo afferma il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo. “I suicidi più recenti a Regina Coeli-Milano e in precedenza San Vittore Milano (detenuti di 31 e 21 anni) aggravano due tendenze manifestate nel 2022: si abbassa l’età dei detenuti suicidi (la media è over 40 con numerosi over 30) e il 40% dei decessi sono extracomunitari a riprova che i giovani, insieme ai tossicodipendenti e a quanti hanno problemi psichici e con essi i giovani stranieri sono i più fragili e vulnerabili. Purtroppo – dice Di Giacomo – in tutto lo scorso anno abbiamo ascoltato solo impegni politici e dichiarazioni di vecchi e nuovi parlamentari ed esponenti di governo senza passare dalle parole di commozione (in qualche caso anche sincera) o generiche e di circostanza, quasi sempre le stesse, ai fatti. Sino al punto di produrre unasorta di assuefazione e ridurre il suicidio in cella a poche righe in pagina di cronaca locale perché non fa più notizia. Con il nuovo anno ci aspettiamo che i buoni propositi per stoppare la “mattanza di Stato”, di quello Stato che ha in custodia vite umane e dovrebbe quindi garantirle, non facciano la fine di quelli del 2022. Anche gli annunci per la costruzione di nuovi padiglioni lasciano il tempo che trovano mentre il ministro Nordio stapensando al recupero di vecchie caserme, idea non nuova che richiede comunque soldi e tempi non brevi di realizzazione”.

“Questa mattanza silenziosa deve finire con misure e azioni concreti perché lo Stato ha in carico la vita dei detenuti e ne risponde – prosegue Di Giacomo ­–. Si ascoltino le proposte del sindacato di polizia penitenziaria che quotidianamente si misura con l’emergenza suicidi e si metta mano alla manovra di bilancio rimediando al taglio di spesa imposto all’Amministrazione penitenziaria e al personale come primo segnale concreto di volontà di affrontare le numerose emergenze del carcere”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)