Carceri, Legacoopsociali: “Il record di suicidi impone una riflessione e interventi urgenti”

Al 14 dicembre il numero dei suicidi ha toccato quota 80 nel 2022. Cervato: “Doveroso trovare soluzioni più appropriate rispetto alle finalità di rieducazione e di reinserimento sociale delle persone private della libertà personale”. Favero: “Le cooperative sociali chiedono di essere riconosciute come soggetto attivo della co-programmazione e della co-progettazione dei percorsi di reinserimento sociale”

Carceri, Legacoopsociali: “Il record di suicidi impone una riflessione e interventi urgenti”

“La situazione nelle carceri italiane impone una profonda riflessione per chi come le cooperative sociali svolgono il loro impegno per l’inclusione e il reinserimento delle persone detenute. Al 14 dicembre il numero dei suicidi ha toccato quota 80 nel 2022, che è ancora in corso”. Così Legacoopsociali, secondo cui questo drammatico record “deve imporre interventi urgenti sulla condizione di sovraffollamento che sta tornando ad alti livelli dopo le misure anti-Covid e con altre 700 persone in semilibertà che rischiano di tornare in cella”. Inoltre, per Legacoopsociali, “è necessario avere un quadro preciso di chi è in condizioni di grande sofferenza per la propria salute, a partire dal disagio psichico e dalle dipendenze e in questo senso trovare misure alternative alla detenzione”.

“Il dramma che si sta vivendo all’interno degli istituti di pena pone una serie di profondi interrogativi sulla loro effettiva coerenza con il dettato costituzionale – dichiara Loris Cervato, coordinatore Gruppo nazionale Carcere di Legacoopsociali - alla luce dell’alto numero di suicidi, che rappresentano il forte disagio presente nelle carceri italiane, è doveroso trovare soluzioni più appropriate rispetto alle finalità di rieducazione e di reinserimento sociale delle persone private della libertà personale”.  

“La cooperazione sociale con grande impegno sta supportando le istituzioni dal punto di vista sociale e lavorativo e in questa direzione chiede una maggiore collaborazione per rendere efficaci gli interventi che sta promuovendo sull’intero territorio nazionale”, conclude Cervato.  

“Le cooperative sociali - afferma Rossella Favero, della cooperativa sociale Altracittà - chiedono, in questa fase post pandemica delicata e critica, di essere riconosciute come soggetto attivo della co-programmazione e della co-progettazione dei percorsi di reinserimento sociale. Offrono inoltre le proprie competenze ed esperienze per affrontare e analizzare congiuntamente al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria il tema del 'lavoro' come elemento del trattamento, anche alla luce dell’evoluzione della composizione della popolazione detenuta verso il ‘carcere sociale’, che vede aumentare le persone con problemi di polidipendenza e pluri-svantaggiate”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)