Censis: Rapporto 2023, una società di sonnambuli, ciechi dinanzi ai presagi
“La società italiana sembra affetta da sonnambulismo, precipitata in un sonno profondo del calcolo raziocinante che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali dagli esiti funesti”.
Lo afferma il Censis nel Rapporto 2023 sulla situazione sociale del Paese, presentato oggi a Roma. “Alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti – sottolinea il Censis – sono rimossi dall’agenda collettiva del Paese o comunque sottovalutati”. Il loro impatto “sarà dirompente per la tenuta del sistema”, ma “l’insipienza davanti ai cupi presagi si traduce in una colpevole irresolutezza”. Il principale di questi processi è la crisi demografica, di cui il Rapporto mette in evidenza le ripercussioni “sul sistema produttivo e sulla nostra capacità di generare valore”, dato che nel 2050 saranno quasi 8 milioni in meno le persone in età attiva e 4,5 milioni i residenti perduti, come se scomparissero Roma e Milano insieme.
Attenzione, però. “Il sonnambulismo non è imputabile solo alle classi dirigenti”, ma è “un fenomeno diffuso nella ‘maggioranza silenziosa’ degli italiani”, “resi più fragili dal disarmo identitario e politico”, “feriti da un profondo senso di impotenza” e di “insicurezza”, “delusi dalla globalizzazione”. “Nell’ipertrofia emotiva in cui la società italiana si è inabissata – rileva ancora il Censis – le argomentazioni ragionevoli possono essere capovolte da continue scosse emozionali. Tutto è emergenza: quindi nessuna lo è veramente. Così trovano terreno fertile paure amplificate, fughe millenaristiche, spasmi apocalittici, l’improbabile e il verosimile”.