Dal Libano all'Italia, reinsediamento per 58 rifugiati siriani

Un gruppo di rifugiati siriani è arrivato in Italia questa mattina dal Libano nell'ambito del programma nazionale di reinsediamento, all'interno di un impegno assunto dall'Italia a livello europeo. Unhcr: "Grati al governo per l'opportunità"

Dal Libano all'Italia, reinsediamento per 58 rifugiati siriani

Un gruppo di 58 rifugiati siriani è arrivato in Italia questa mattina dal Libano nell'ambito del programma nazionale di reinsediamento, all'interno di un impegno assunto dall'Italia a livello europeo. Tutti i rifugiati vivevano da tempo in condizioni molto difficili nel Paese mediorientale, ed ora hanno l'opportunità di cominciare una nuova vita in Italia. “Sono molto entusiasta di essere qui, la situazione in Libano era molto difficile per noi,” ha detto Aya, 19 anni. “Sono felice di essere in Italia ora e di avere l'opportunità di perseguire il mio sogno di studiare Farmacia". Il Libano sta affrontando la peggiore crisi economica della storia moderna e continua ad ospitare una delle più grandi popolazioni di rifugiati pro capite al mondo. L'Unhcr, l'Agenzia Onu per i Rifugiati, è grata al governo italiano per aver permesso a questo gruppo di rifugiati siriani di arrivare in sicurezza e dignità per costruire un futuro migliore in Italia. I rifugiati saranno ospitati nel sistema di accoglienza e integrazione SAI, dove potranno accedere a opportunità di integrazione e supporto psicosociale. Il reinsediamento e i canali complementari, come i corridoi umanitari, i canali per l’istruzione e il ricongiungimento familiare facilitato, sono un'ancora di salvezza per i rifugiati che altrimenti potrebbero pensare di non avere altra scelta se non quella di intraprendere viaggi pericolosi e mettere a rischio se stessi e le proprie famiglie, a volte nelle mani di trafficanti senza scrupoli. Tuttavia, i posti di reinsediamento messi a disposizione dagli Stati sono ben al di sotto del fabbisogno, con 1,47 milioni di rifugiati che necessitano di reinsediamento quest'anno e oltre 2 milioni che potrebbero averne bisogno nel 2023.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)