Dal “blocco navale” allo ius scholae, le proposte dei partiti in materia di immigrazione

Dal Partito democratico al centrodestra, passando per il terzo polo e Unione popolare: cosa prevedono i candidati alle elezioni su accoglienza, arrivi e diritti di cittadinanza degli stranieri? Ecco l’analisi dei programmi elettorali

Dal “blocco navale” allo ius scholae, le proposte dei partiti in materia di immigrazione

A destra si propongono misure restrittive per fermare i flussi, dal blocco navale a una riproposizione dei decreti sicurezza, a sinistra si parla di soluzioni per l’accoglienza e l’integrazione; nel cosiddetto terzo polo l’immigrazione torna al centro della campagna elettorale in vista del prossimo 25 settembre. Ma cosa propongono in concreto i partiti che si candidano a governare il Paese?

Nel programma del Partito democratico si parla di un’Agenzia di Coordinamento delle politiche migratorie, che dovrebbe diventare il principale attore di riferimento per tutto ciò che riguarda il monitoraggio e la gestione dei flussi. Si occuperà “del rispetto dei criteri di accoglienza e dell’efficacia delle politiche di integrazione nella società e nel mondo del lavoro, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni preposte, delle associazioni di categoria, delle imprese e del volontariato e della Chiesa italiana che si è sempre dimostrata particolarmente attenta e concretamente attiva nelle politiche di accoglienza”. “Vogliamo abolire la “Bossi-Fini” e approvare una nuova Legge sull’immigrazione, che permetta l’ingresso legale per ragioni di lavoro, anche sulla base delle indicazioni che arrivano dal Terzo settore - si legge nel documento del Pd -. Occorre sviluppare il nuovo modello di accoglienza del SAI (Sistema di accoglienza e Integrazione), fondato su piccoli centri diffusi sul territorio e integrati con esso, che dovrà progressivamente sostituire quello straordinario dei CAS. Il centrosinistra propone anche l’allargamento dei corridoi umanitari (promossi da Comunità di S. Egidio, ARCI, Federazioni Chiese Evangeliche, Tavola Valdese e Caritas) e si impegna a promuovere un’azione in sede europea che spinga al superamento del Regolamento di Dublino e alla costruzione di una vera politica europea su migrazione e accoglienza. Sul fronte dei diritti si parla della riforma della legge 91/92 sulla cittadinanza con l’approvazione del cosiddetto ius scholae. “Siamo stati, siamo e saremo sempre contro politiche di respingimenti, apparenti 'chiusure dei nostri porti' o, addirittura, non meglio precisati 'blocchi navali': vale il sacrosanto principio per cui chi è in pericolo in mare va soccorso e salvato sempre” spiega il Partito democratico. 

+Europa propone invece, una Commissione nazionale indipendente sui diritti umani, l’abolizione della Legge Bossi-Fini, realizzando canali legali di ingresso per cittadini extracomunitari e consentendo la regolarizzazione dei lavoratori stranieri già presenti in Italia. Si chiede, inoltre di porre fine al memorandum d'intesa sulla migrazione siglato tra il governo italiano e quello libico.

Diametralmente opposto è  il programma del centrodestra che punta su una linea dura per fermare gli arrivi. Vengono riproposti i decreti sicurezza già proposti durante il governo Conte 1 dal leader della Lega Matteo Salvini, ma in parte smontati da diverse sentenze dei tribunali. Si parla di adeguamento dell’organico e delle dotazioni delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, di una fattiva collaborazione di questi con la Polizia locale e le Forze armate per consentire un capillare controllo del territorio. Si parla esplicitamente di difesa dei confini nazionali ed europei come richiesto dall’UE con il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani. Si richiede la creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione Europea, per valutare le richieste d’asilo. E di garantire ai Comuni le risorse necessarie per far fronte alle spese per la gestione e la presa in carico dei minori non accompagnati. Nel suo programma, la leader di Fratelli d’Italia non fa esplicito riferimento all’ipotesi, assai contestata, di attuare un blocco navale. Anche se poi l’espressione ricorre in ogni suo post sul tema migratorio. Come spiegato da Redattore Sociale, infatti, la misura è nei fatti irrealizzabile perché costituirebbe un atto ostile di guerra.

Anche il cosiddetto terzo polo, costituito da Azione e Italia Viva ha un capitolo dedicato all’immigrazione nel suo programma elettorale. Propone, in particolare, l’istituzione di un ministero delle Migrazioni per superare la frammentazione dei vari uffici preposti alla gestione dei flussi. Si parla poi di stipulare accordi con i paesi di origine e transito per fermare i flussi nell’ambito del Migration Compact. I due partiti si dicono poi favorevoli alla riforma della cittadinanza nella versione dello ius scholae. Infine Unione popolare, il progetto politico di Luigi de Magistris, propone la cancellazione delle politiche di criminalizzazione degli immigrati e lotta contro il caporalato e lo sfruttamento. Chiede  l’approvazione dello ius soli e l’abrogazione della legge Bossi Fini insieme alla definizione di canali di regolarizzazione permanente per chi vive stabilmente nel nostro Paese ma a cui è negata la possibilità di avere titoli di soggiorno. Tra le proposte c’è il non rinnovo del Memorandum Of Understanding con la Libia e accordi simili con i Paesi che non rispettano concretamente la Convenzione di Ginevra e la chiusura dei Centri Permanenti per il Rimpatrio (ex CIE) e abolizione di ogni forma di detenzione amministrativa.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)