Droghe, aumentano i consumi. Unodc: non abbassare la guardia per il Covid-19

Pubblicato oggi a Vienna il Rapporto mondiale sulle droghe dell’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine. Circa 269 milioni i consumatori di droga nel 2018 in tutto il mondo: l 30% in più rispetto al 2009. Ghada Waly, nuovo direttore dell’Unodc: “La crisi minaccia di aggravare ulteriormente i pericoli legati alla droga”

Droghe, aumentano i consumi. Unodc: non abbassare la guardia per il Covid-19

Aumenta il consumo di droga nel mondo. È quanto rende noto l’ultimo Rapporto mondiale sulle droghe pubblicato oggi dall'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine (Unodc) i cui dati dei consumi tuttavia si riferiscono al 2018. Secondo il rapporto, nel 2018 circa 269 milioni di persone hanno usato droghe (almeno una volta nell’ultimo anno) in tutto il mondo, il 30% in più rispetto al 2009. Secondo il rapporto stilato dall’ufficio di Vienna, l’uso di droghe in tutto il mondo è aumentato sia in termini di numeri assoluti che in relazione alla popolazione mondiale. Nel 2009, infatti, si stimavano 210 milioni di consumatori (almeno una volta nell’ultimo anno) il 4,8 per cento della popolazione globale di età compresa tra 15 e 64 anni, mentre i 269 milioni di consumatori stimati nel 2018, rappresentano il 5,4 per cento della popolazione, ovvero circa una persona ogni 19. La stima dei consumatori problematici, dove è necessario un trattamento, invece, supera i 35 milioni di persone, che corrisponde ad una prevalenza globale dello 0,7 per cento tra la popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni.

La cannabis resta saldamente al comando tra le sostanze più utilizzate al mondo anche nel 2018, con circa 192 milioni di consumatori, ovvero il 3,9 per cento della popolazione mondiale tra i 15 e i 64 anni. Tuttavia, sono gli oppiodi quelli più pericolosi. Secondo il rapporto, nell’ultimo decennio il numero totale di decessi dovuti a disturbi da uso di oppioidi è aumentato del 71%. Secondo il rapporto dell’Unodc, inoltre, nel 2018 sono 57,8 milioni i consumatori (almeno una volta nell’ultimo anno) di oppiodi. Nel 2017, spiega il rapporto, gli oppioidi (che includono oppiacei (eroina e oppio) e oppioidi farmaceutici e altri sintetici) hanno causato il 66% delle 167 mila vittime attribuite al consumo di droga.A livello mondiale, inoltre, il consumo di amfetamine e ecstasy supera quello della cocaina. I dati contenuti nel rapporto, infatti, indicato come circa 27 milioni di persone nel mondo abbiamo usato amfetamine, metamfetamine e altri stimolanti nel 2018, mentre sono oltre 20 milioni, sempre nello stesso anno, i consumatori di ecstasy. Secondo l’Unodc, infine, i consumatori di cocaina (almeno una volta nell’ultimo anno), a livello mondiale, nel 2018 sono circa 19 milioni, ovvero lo 0,4 per cento della popolazione tra i 15–64 anni. “Il consumo di droga è aumentato molto più rapidamente tra i paesi in via di sviluppo nel periodo 2000-2018 rispetto ai paesi sviluppati - spiega una nota dell’Unodc -. Gli adolescenti e i giovani rappresentano la quota maggiore di coloro che fanno uso di droghe”. Rispetto al tema dell’offerta, del traffico e della produzione, il rapporto ha dati più aggiornati. Per quanto riguarda le coltivazioni di papavero da oppio, secondo l’Unodc nel 2019 si è assistito ad una riduzione dell’area mondiale coltivata per un secondo anno consecutivo e anche i sequestri nel 2018 sono diminuiti notevolmente rispetto all'anno precedente. Stabile, tra il 2017 e il 2018 l’area coltivata a coca. La cocaina fa segnare, per il 2018, il record di produzione con oltre 1,7 mila tonnellate di cocaina pura al 100%. Un altro record viene fatto registrare dai sequestri di metanfetamine, arrivati a 228 tonnellate nel 2018. I dati relativi alla produzione e ai sequestri di cannabis, infine, sono “fluttuanti”: mentre aumenta del 40% il numero dei sequestri nel 2018 rispetto a dieci anni prima, sempre nel 2018 la quantità di cannabis sequestrata (5.642 tonnellate) risulta essere minore del 23% rispetto a quella del 2008. La cannabis, infine, “rimane la principale droga che mette le persone in contatto con il sistema giudiziario penale - spiega il rapporto -, rappresentando oltre la metà dei casi di reati connessi alla droga, sulla base di dati provenienti da 69 paesi tra il 2014 e il 2018”. Il rapporto di quest’anno, infine, indaga anche sull’impatto della pandemia sul traffico e sul consumo di droga nel mondo. “Sebbene i suoi effetti non siano ancora del tutto noti - spiega una nota dell’Unodc -, le restrizioni dovute alla pandemia hanno già causato carenze sul mercato degli  stupefacenti, portando ad un aumento dei prezzi e ad una riduzione della purezza delle sostanze”. Secondo l’Unodc, inoltre, l’aumento della disoccupazione e le difficoltà causate dalla pandemia potrebbero avere ripercussioni sulle fasce più deboli della popolazione, rendendole più vulnerabili non solo al consumo di stupefacenti, ma anche allo spaccio. “Gruppi vulnerabili ed emarginati, giovani, donne e poveri pagano il prezzo del problema della droga nel mondo - ha affermato Ghada Waly, nuovo direttore dell’Unodc -. La crisi dovuta al Covid-19 e la recessione economica minacciano di aggravare ulteriormente i pericoli legati alla droga.  Abbiamo bisogno che tutti i governi mostrino maggiore solidarietà e forniscano supporto, soprattutto ai paesi in via di sviluppo, per contrastare il traffico illecito di stupefacenti e offrire servizi basati sull'evidenza scientifica per i problemi legati al consumo di stupefacenti e le malattie correlate, in modo da poter raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, promuovere la giustizia e non lasciare nessuno indietro”. Ai governi, infine, l’invito a non abbassare la guardia in un momento di crisi come questo per evitare, spiega una nota dell’Unodc, di ripetere gli errori commessi nell’ultima crisi economica mondiale. “Anche le operazioni di intercettazione e la cooperazione internazionale possono diventare meno prioritarie - mette in guarda una nota dell’ufficio di Vienna -, lasciando modo ai trafficanti di operare”. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)