Educatori e pedagogisti, ok della Camera: sempre più vicina la legge

Il disegno di legge che istituisce i due albi professionali e definisce profili e competenze delle professioni di educatore e pedagogista supera l'esame della Camera e passa al Senato. Apei: “Ha vinto la capacità di fare squadra, accolte le nostre richieste”

Educatori e pedagogisti, ok della Camera: sempre più vicina la legge

E' sempre più vicino il traguardo, per la legge che riconosce ufficialmente le professioni educative e pedagogiche. Su queste pagine abbiamo seguito con attenzione l'iter di un riconoscimento tanto necessario quanto dovuto, a chi ogni giorno opera in contesti di grande fragilità sociale, finora in assenza di riconoscimento professionale. L'articolato della legge, che qui abbiamo esaminato, contiene tra l'altro l'istituzione di due albi dedicati: quello dei pedagogisti e quello degli educatori professionali socio-pedagogici, nonché di un Ordine professionale, da cui dovrebbero discendere le necessarie tutele.

E' soddisfatta Apei, l'associazione dei Pedagogisti e degli educatori che ha seguito con attenzione i lavori, presentando proposte e correttivi. “E' stata un'approvazione lampo, tutto il processo si è svolto in modo molto condivisa, accogliendo molte indicazioni anche dell'opposizione – commenta Gianvincenzo Nicodemo, pedagogista e tra i fondatori dell'Apei - Anche il sistema di istituzione dell'albo è molto moderno e interessante, non è previsto l'esame di Stato, ma tiene conto delle lauree abilitanti. Ora bisogna vedere se il Senato approverà senza modifiche. Sono state prese in considerazione molte modifiche richieste dalle opposizioni, come l'eliminazione dell'esame. Certo si poteva fare ancora di meglio, ma è un provvedimento molto importante, per quanto tardivo, visto che sono professioni antiche ma finora non ordinistica, diversamente da tante altre professioni. Serve un Ordine, un ente non economico che presidi e autoregolamenti le dinamiche relative all'esercizio della professione. Penso ci saranno riflessi importanti sulle retribuzioni, sul sistema di erogazione dei servizi e sull'assetto delle professioni sociali rispetto all'organizzazione dei servizi stessi. La professione 'in cerca d'autore' assume una sua rappresentanza, smette di essere anonima e diventa più strutturata, come sono le altre professioni nei servizi, dagli psicologi agli assistenti sociali agli infermieri. Esiste ancora una professione non ordinistica nei servizi sociali, che sono i sociologi, ma è una professione più laterale nei servizi. Possiamo dire che, con l'approvazione di questa legge, non ci saranno più professioni, direttamente a contatto con gli utenti nei servizi, che non abbiano un proprio ordine professionale. Riteniamo e auspichiamo che questo abbia un impatto positivo nel garantire qualità e professionalità ai servizi e agli utenti stessi”.

Nelle prossime settimane la proposta di legge dovrà essere esaminata anche dal Senato per l’approvazione definitiva.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)