Egitto, Patrick Zaki condannato a 3 anni di carcere. “Il peggiore degli scenari possibili”

Oggi a Mansoura si è tenuta l'undicesima udienza a carico del ricercatore egiziano, arrestato in Egitto nel 2020. Tenuto conto dei 22 mesi di custodia cautelare in prigione fatti fino al dicembre 2021, a Zaki resterebbero da scontare 14 mesi. Libera: "Dolore e vergogna"

Egitto, Patrick Zaki condannato a 3 anni di carcere. “Il peggiore degli scenari possibili”

"Il peggiore degli scenari possibili. Patrick Zaki condannato a tre anni". Lo scrive su Twitter il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.
Oggi a Mansoura era in calendario l'undicesima udienza a carico del ricercatore egiziano, arrestato in Egitto nel 2020 e laureatosi lo scorso 5 luglio (a distanza) alla laurea magistrale Gemma in Women's e gender studies dell'Università di Bologna.

Una brutta notizia. Lo stesso Zaki in mattinata, prima dell'udienza in Egitto, scriveva: "Spero come sempre che il caso sia chiuso e mi sia permesso viaggiare normalmente". "Sono appena arrivato al tribunale di Mansoura e sto aspettando l'inizio della seduta di prova - è il post pubblicato da Zaki su Facebook - e spero come sempre che il caso sia chiuso e mi sia permesso viaggiare normalmente".

Le reazioni dei familiari. Patrick Zaki è stato portato via tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno del tribunale di Mansura, vicino al Cairo. Il giovane, libero dal dicembre 2021 ma sotto processo in Egitto per diffusione di notizie false, torna dunque in carcere. Secondo uno dei legali di Zaki, calcolando la custodia cautelare già scontata, “si tratta di un anno e due mesi” di carcere. Da ricordare che il ricercatore egiziano ha passato 22 mesi in custodia cautelare in prigione fino al dicembre 2021.
Lìesito della vicenda, ovviamente, ha gettato nello sconforto familiari, amici e tutti coloro che in questi anni si sono impegnati per la liberazione del giovane Zaki.

Le reazioni

“Un verdetto assurdo e scandaloso. Dopo 22 mesi di carcerazione preventiva, in condizioni durissime, e un processo iniziato più di un anno fa, l’immagine di Patrick Zaki trascinato via dall’aula del tribunale di Mansura è terrificante”, afferma Riccardo Noury di Amnesty International. Che continua: “Dopo la scarcerazione, alla fine del 2021 e la laurea di due settimane fa, in molti avevano pensato che andasse bene così. Hanno celebrato lo ‘Zaki libero’ e lo ‘Zaki dottore’, ma hanno via via perso di vista lo ‘Zaki imputato’. Ora è il momento di riaccompagnare Amnesty International, le istituzioni accademiche e politiche di Bologna insieme alla società civile della città nella campagna ‘Free Patrick Zaki’”.

“Chiediamo urgentemente al governo italiano di esprimere pubblicamente la propria indignazione rispetto alla sentenza di condanna di Patrick Zaki”, ha concluso Noury.
"Tanto dolore e vergogna davanti alla notizia della condanna di Zaki. Anche se la sentenza non prevede altro appello, bisognerà continuare a mobilitarsi e manifestare per individuare una soluzione contro l’infamia di una carcerazione di cui non è stata detta la ragione perché il regime che l’ha decisa si sente investito di un potere assoluto, un potere che non risponde dei propri atti”. Così l’associazione Libera, che commenta la condanna a tre anni di carcere in Egitto di Patrick Zaki.
Per Libera, “dietro l’inaccettabile detenzione di Patrick c’è anche una più generale questione di degrado culturale e di perdita di civiltà. Il nostro paese continua a fare affari con regimi totalitari ma la politica non può sottostare a principi di convenienza e a equilibri di potere quando c’è di mezzo la vita e la libertà delle persone. La politica nazionale e internazionale non cambierà mai finché la sua etica si fermerà alle parole e alle intenzioni. Non cambierà mai finché le ragioni del profitto saranno più importanti di quelle della giustizia e del bene comune”.

Il rettore: “Notizia terribile”. "È una terribile notizia che giunge del tutto inattesa, mentre abbiamo ancora negli occhi l'immagine di Patrick neolaureato con lode nel corso che gli ha fatto scegliere Bologna". Così il rettore dell'Università di Bologna, Giovanni Molari, ha commentato la condanna a tre anni inflitta oggi in Egitto a Patrick Zaki, a cui solo poche settimane fa l'Alma Mater ha conferito la laurea del master Gemma.
"Speriamo non sia confermato che questa sentenza significa altri 14 mesi di carcere: sarebbe un'ingiustizia e un dolore immenso per Patrick, per tutti i suoi cari, per tutti coloro che in questi anni hanno sofferto e resistito con lui. Tutta l'Alma Mater gli è vicina in questi momenti", dichiara Molari.

Bonaccini: “Patrick, siamo al tuo fianco!”. Il verdetto a carico di Patrick Zaki è una "notizia terribile", commenta Stefano Bonaccini, governatore della Regione Emilia-Romagna e presidente del Pd: "La condanna di Zaki a tre anni di carcere rende ancora più drammatica la situazione di un ragazzo che sta pagando con la libertà il solo fatto di aver espresso la sua opinione". Aggiunge Bonaccini: "Ora più che mai continueremo a chiedere la sua liberazione, così che possa tornare a Bologna. Lo stesso faccia il Governo, agendo con le autorità egiziane. Forza Patrick, siamo al tuo fianco".

"Patrick non merita tutto questo, siamo basiti e addolorati, la sentenza dei giudici egiziani è inaccettabile, una violazione palese di diritti fondamentali, questo è il peggiore degli scenari possibili, pretendiamo piena giustizia per questo ragazzo e la sua immediata liberazione", afferma la presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Emma Petitti. Zaki è stato "intrappolato da anni in un processo farsa" e viene "trattato da un regime antidemocratico - rimarca Petitti in una nota - come un vero proprio delinquente. Una evidente sentenza politica, il limite è stato superato, servono pressioni internazionali decise che obblighino il regime a tornare sui suoi passi". Ora Serve "l'impegno di tutti, a partire dall'Ue, non possiamo lasciare solo questo ragazzo", conclude la presidente. 

"Con grande rabbia e sconcerto ho appeso la notizia della condanna a tre anni di Patrick Zaki. Un insulto alla giustizia ed a principi elementari di rispetto dei diritti umani e civili", ha dichiarato Andrea De Maria, parlamentare bolognese del Pd, in una nota. "Il Governo e tutte le istituzioni del nostro Paese facciano sentire la loro voce. E facciamo di tutto per continuare a sostenere Patrick di fronte a questa nuova e terribile ingiustizia", ha aggiunto.

La notizia arrivata dall'Egitto è "una vergogna", scrive sui social la parlamentare europea Elisabetta Gualmini (Pd): Zaki condannato e "trascinato via dall'aula tra i pianti e le urla della famiglia. Tre anni per cosa? L'Egitto spieghi questa condanna inaccettabile. Forse la laurea all'Università di Bologna dà fastidio ai regimi autoritari".
Per il parlamentare Marco Lombardo (Azione) "il silenzio del Governo italiano su questa vicenda non ha nulla a che fare con il rispetto delle prerogative di un altro Stato sovrano. Si chiama in un solo modo: complicità". Adesso è "assolutamente indispensabile che ci sia una grande mobilitazione da parte della comunità internazionale per chiedere l'annullamento del processo, così come già annunciato dai legali di Patrick", afferma Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5s in Emilia-Romagna.
"Si tratta di una condanna esclusivamente politica e profondamente ingiusta", aggiunge Piccinini, sottolineando che ora "è necessario che tutte le istituzioni italiane, paese a cui Zaki è profondamente legato, si facciano sentire per chiedere che venga fatta giustizia". Eppure, nota il parlamentare dem Andrea Rossi, mentre vengono "calpestati i più elementari diritti umani e civili" si assiste ad un "silenzio assordante del Governo". Restano "solo rabbia e sconcerto". Anche l'assessore comunale di Bologna, Massimo Bugani, sollecita il Governo a farsi sentire: "Patrick Zaki non può tornare in carcere".
Bonelli: "L'Italia richiami l'ambasciatore". "La sentenza su Patrick Zaki è inaccettabile: un giovane ragazzo è stato condannato in Egitto a tre anni di carcere perché ha pubblicato alcuni post su Facebook. È una gravissima violazione dei diritti umani, della libertà di espressione che avviene in un paese che ancora oggi impedisce di accertare la verità sulla morte di Giulio Regeni. Un paese che fa della violazione dei diritti umani il modo di esercitare il potere sul popolo egiziano. In primis deve giungere il solidale abbraccio del parlamento italiano a Patrick Zaki ma bisogna agire: Italia richiami l'ambasciatore dall'Egitto". Così il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli intervenendo in Aula a Montecitorio. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)