Firmato l'accordo di programma per il nuovo Policlinico di Padova. Obiettivo fine lavori 2027

Il passo del non ritorno. Con la firma di oggi (mercoledì 22 aprile) in calce all'Accordo di programma tra Regione, Comune, Provincia, Università e Azienda ospedaliera, si apre la fase progettuale del nuovo ospedale di Padova che vedrà sorgere una nuova struttura a Padova est e la riqualificazione totale del sito di San Lazzaro con la nascita del parco delle mura. in autunno il bandi per la progettazione, i cantieri nel 2023.

Firmato l'accordo di programma per il nuovo Policlinico di Padova. Obiettivo fine lavori 2027

Lo hanno detto Luca Zaia, Sergio Giordati, Rosario Rizzuto, Fabio Bui e Luciano Flor: è una giornata storica. Lo è per Padova e lo è anche per il Veneto e l'Italia. La firma dell'accordo di programma di oggi, all'ora di pranzo al centro regionale della protezione civile di Marghera - quartier generale del governatore dall'inizio dell'emergenza Coronavirus - è un passo in avanti che non ammette marce indietro sulla realizzazione del nuovo Policlinico universitario della città del Santo, come ha sottolineato il magnifico rettore dell'Università di Padova. Con un paio di mesi di anticipo sul crono-programma firmato nel 2018, il lungo iter entra quindi nella fase progettuale: in autunno il bando che darà il via ai 70 mesi necessari a completare il progetto (secondo i tempi dati dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera Flor), che lasceranno quindi il testimone ai 50 mesi necessari alla realizzazione. Obiettivo, completare i due poli da 900 posti letto ciascuno che compongono il nosocomio - uno nuovo a Padova Est e uno in via Giustiniani nel sito dell'attuale policlinico, oltre al Parco delle mura - entro dicembre 2027.

Se in calce all’atto, ci sono le firme del Presidente del Veneto, Luca Zaia, del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, del Presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, del Magnifico Rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, e del Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera Luciano Flor, nell’articolo uno dell’Accordo si trova l’estrema sintesi di quella che sarà una delle più imponenti opere sanitarie a livello nazionale e internazionale: «Le parti, confermando quanto stabilito nel pre-accordo, nel primo accordo e nell’atto di cessione delle aree del 22 novembre 2018, ritengono necessario e urgente procedere alla realizzazione del “Nuovo Polo della Salute- Ospedale Policlinico di Padova”, articolato in due presìdi ospedalieri: uno di nuova costruzione da realizzare nell’area Padova Est-San Lazzaro; l’altro da realizzare mediante il riordino, la razionalizzazione e il recupero delle strutture esistenti nel sito di Via Giustiniani a Padova».

FIRMA 2

«È un momento storico per il futuro della sanità veneta – ha detto Zaia – ottenuto lavorando in perfetta sintonia con tutti gli Enti interessati, che ringrazio uno per uno. Nel 2010 aprimmo uno scatolone ricco di rassegne stampa ma poverissimo di documenti veri; abbiamo rimesso in ordine i fattori della produzione; tutti assieme abbiamo costruito una prospettiva seria lavorando tra lo scetticismo generale e oggi offriamo agli italiani, ai veneti e ai padovani un nuovo ospedale di caratura internazionale come il Polo di Padova Est e un Giustinianeo moderno ed efficiente per la città di Padova, che porterà anche a una profonda riqualificazione dell’intero tessuto urbano».

Quanto ai finanziamenti, Zaia ha ribadito che «la scelta è stata affidata a un advisor terzo, che ci dirà quale delle ipotesi praticabili sarà la più performante. Speriamo inoltre – ha aggiunto – di poter lavorare con la minor burocrazia possibile, il che non esclude assolutamente che tutto sarà fatto con il massimo rigore, in stretta collaborazione con l’Autorità Anticorruzione».

Il Sindaco Giordani si è detto «felice per i padovani», e ha tenuto a sottolineare che «questo accordo lo abbiamo costruito in sei mesi, con una grande collaborazione, mai intaccata dalle diversità politiche. Il futuro di Padova è quello di una grande capitale sanitaria internazionale». D'altra parte, il valore della scuola di medicina padovana sta emergendo anche nella crisi in atto, ha sottolineato il Governatore, e fornirle una struttura ai massimi livelli per la cura e la ricerca è un giusto riconoscimento.

Giordani-parla-DSC_5073

«Questa è una vittoria di tutti i padovani che arriva nel momento più difficile ed è il modo più significativo con cui oggi valorizziamo e sosteniamo la nostra sanità pubblica, immaginando le migliori strutture per queste straordinarie persone - ha detto ancora Giordani - È anche un esempio di buona politica, perché senza collaborazione e litigando non saremmo mai arrivati, nel 2017, a una decisione definitiva col governatore e tutte le istituzioni in soli sei mesi. Sono assolutamente soddisfatto di essermi imposto di decidere entro i primi sei mesi da quando ero sindaco; Padova non poteva più aspettare altri anni o la nostra sanità eccellente ne avrebbe risentito e questo sarebbe stato un delitto. Abbiamo lavorato due anni e mezzo con tutte le nostre forze e questo risultato lo portiamo alla città, tutti assieme, facendo parlare i fatti. Due poli di pari dignità, in centro un ospedale da 900 posti rigenerato del tutto, come vediamo da questo plastico, con un pronto soccorso nuovo di zecca, con il Centro Gallucci di cardiochirurgia, con tante eccellenze e un magnifico Parco delle Mura che sostituirà l’attuale caos costruttivo anni Sessanta».

PLASTICO

«A est le migliori strutture per la ricerca, perché, come la città ha potuto toccare con mano in questa emergenza, se la nostra Università è messa in condizione di lavorare ci salva - ha detto ancora il primo cittadino - Ci sta salvando oggi e valorizzerà al massimo le sue potenzialità con le nuove strutture che con questo accordo andremo a fornirgli. Ci aspetta una fase nuova dopo questa pandemia, dove tutto ripartirà dalla sanità pubblica e dalla scienza. Con questa firma di oggi noi mettiamo basi solide a un progetto vero, Padova capitale mondiale della medicina. Una speranza che è concretezza. Una visione strategica che può essere la chiave per risollevare tutta la nostra comunità oltre questi tempi durissimi».

«Oggi è il momento del non ritorno – ha sottolineato il rettore Rizzuto – ma è anche un momento simbolico per un sistema sanitario e per un’alleanza tra Istituzioni Pubbliche e Universitarie che hanno dato prova di saper gestire anche una grave emergenza come il Covid-19».

Per Fabio Bui, presidente della provincia di Padova, «la parola chiave di questo successo è ‘assieme’. A volte le Istituzioni faticano a collaborare efficacemente, ma tutti i firmatari di oggi hanno dimostrato che si può e che i risultati arrivano».

Sul piano tecnico, il direttore generale Flor ha fatto presente che «siamo in anticipo rispetto al crono-programma, che prevedeva questa firma a giugno. Così in autunno potremo procedere con il bando per la progettazione e successivamente appaltare i lavori con la prospettiva di partire con i cantieri nel 2023».

L’atto, composto da 14 pagine di obbiettivi, strategie e impegni diretti dei singoli sottoscrittori, ha anche l’importante valore di variazione della destinazione urbanistica da zona commerciale a zona per servizi per consentire l’insediamento del nuovo ospedale, mentre per il sito di via Giustiniani si tratta di variare l’attuale classificazione urbanistica per consentire il mantenimento e il potenziamento del Giustinianeo e la futura realizzazione del “Parco delle Mura”.

Le Parti si impegnano anche, ciascuna per le sue competenze, a individuare sistemi di trasporto pubblico da realizzare o da potenziare per dotare l’area di Padova Est San Lazzaro di un sistema adeguato di collegamento con la città, così da ridurre al minimo il traffico privato.

Per quanto riguarda l’Ospedale di via Giustiniani, che diventerà “l’ospedale dei padovani”, l’Accordo prevede la concertazione che coinvolge, in qualità di Enti proprietari, l’Agenzia del Demanio, l’Ulss 6 Euganea e l’Istituto Oncologico Veneto-IOV, per costruire un programma rivolto a una serie di importanti obbiettivi: il potenziamento e il miglioramento dei servizi sanitari esistenti; il mantenimento della funzione formativa e universitaria; la riqualificazione dei fabbricati esistenti; la rigenerazione e riqualificazione urbanistica e paesaggistica del polo ospedaliero che contenga, come priorità, il progetto comunale “il parco delle Mura”, con la valorizzazione del patrimonio monumentale della cinta muraria.

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