Gaza, Consiglio Ue chiede il cessate il fuoco. Amnesty: “Non basta per rimediare alle sofferenze dei civili”

Eve Geddie, direttrice dell'Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International: “Più di 32.000 persone sono state uccise nella campagna militare spietata e indiscriminata portata avanti da Israele; oltre 1000 bambini e bambine hanno subito amputazioni. A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria causata dall'uomo e i responsabili devono rispondere di tutti i crimini di diritto internazionale che hanno commesso”

Gaza, Consiglio Ue chiede il cessate il fuoco. Amnesty: “Non basta per rimediare alle sofferenze dei civili”

Il Consiglio europeo ha chiesto ieri un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza. È la prima volta da quando, il 7 ottobre, è iniziato il conflitto che l’Unione europea chiede un cessate il fuoco. Il Consiglio si è detto preoccupato anche per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e l’effetto sproporzionato che ha sui civili, in particolare sui bambini, così come per il rischio imminente di carestia, e ha chiesto l'apertura di più canali via terra per portare aiuti umanitari a Gaza. Inoltre, ha messo in guardia contro l'invasione israeliana di Rafah e ha evidenziato il ruolo cruciale dell'Unrwa. Infine, ha sottolineato l'importanza di rispettare e attuare l'ordinanza della Corte Internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024 e ha richiesto che siano accertate le responsabilità per le violazioni del diritto internazionale.

In merito alla richiesta, Eve Geddie, direttrice dell'Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, ha così commentato: “Aspettavamo da tempo la richiesta di ieri di un cessate il fuoco, ma purtroppo non è sufficiente a rispondere agli orrori che i civili palestinesi hanno subito negli ultimi sei mesi. Più di 32.000 persone sono state uccise nella campagna militare spietata e indiscriminata portata avanti da Israele nella Striscia di Gaza; oltre 1000 bambini e bambine hanno subito amputazioni; interi quartieri e città sono state ridotte in macerie; il sistema sanitario è stato quasi interamente ridotto al collasso; un’imminente carestia, architettata da Israele, è alle porte…Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se le parti in conflitto avessero già raggiunto un cessate il fuoco. A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria causata dall'uomo e i responsabili devono rispondere di tutti i crimini di diritto internazionale che hanno commesso”.

“Hamas e gli altri gruppi armati devono essere chiamati a rispondere per i crimini commessi il 7 ottobre, tra cui il sequestro di ostaggi, e per i continui attacchi illegali con razzi, ma le richieste di accertare tutti i fatti devono essere coerenti e le responsabilità non possono essere trascurate - ha proseguito Geddie -. Il mancato riconoscimento da parte del Consiglio europeo della responsabilità di Israele per le gravi violazioni del diritto internazionale sta promuovendo un clima di impunità e aggravando la catastrofe in corso a Gaza. L’atroce situazione attuale è in parte aggravata dal fatto che alcuni stati membri dell’Ue stanno screditando l’Unrwa e interrompendo la fornitura di aiuti  di fondamentale importanza per salvare vite umane. A Gaza le persone sono bloccate senza accesso a cibo e acqua pulita, mentre vengono bombardate con armi e munizioni  fornite a Israele da alcuni stati membri dell'Ue ”.

“L'Unione europea e gli stati membri devono adottare misure concrete e fare passi tangibili per prevenire il genocidio nei confronti dei palestinesi di Gaza. Devono ripristinare completamente i finanziamenti per l'Unrwa e porre fine a qualsiasi esportazione di armi e munizioni verso Israele. Devono condurre una valutazione completa del rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi in materia di diritti umani. Devono anche riconoscere le cause profonde del conflitto e chiedere la fine dell'apartheid israeliano contro i palestinesi e dell'occupazione”, ha concluso Geddie.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)