Gaza, operatori spogliati, legati e interrogati all’ospedale di Al-Awda
La denuncia di Medici senza Frontiere: due giorni fa le forze israeliane hanno preso il controllo dell'ospedale dopo un assedio durato 12 giorni. Adulti e ragazzi sopra i 16 anni che erano all’interno sono stati portati fuori per essere interrogati
C’erano anche sei operatori di Medici Senza Frontiere (MSF) tra le persone che sono state fatte uscire dall’ospedale di Al-Awda, a Gaza, e sono state fatte spogliare, legate e interrogate. Dopo che due giorni fa le forze israeliane hanno preso il controllo dell'ospedale di Al-Awda a seguito di un assedio durato 12 giorni, gli uomini adulti e i ragazzi al di sopra dei 16 anni che erano all’interno sono stati portati fuori dall'ospedale, spogliati, legati e interrogati. Tra loro anche sei operatori di MSF. Dopo gli interrogatori, la maggior parte di loro è stata rimandata in ospedale con l'ordine di non muoversi.
All’interno dell'ospedale di Al-Awda ci sono ancora decine di pazienti, di cui 14 sono bambini, e mancano beni essenziali come anestetici e ossigeno. Nelle ultime 10 settimane questa struttura sanitaria è rimasta sotto assedio, è stata danneggiata dagli attacchi e il personale medico è stato ucciso dalle esplosioni. Al-Awda è l'ultimo ospedale funzionante nel nord di Gaza, da quanto risulta ai team di MSF.
In tutto il mondo MSF ha lanciato la mobilitazione “Gaza: Stop Now”, in Italia si può aderire qui.