Gaza, quadro apocalittico. La delegazione italiana arrivata al valico di Rafah

Organizzata da AOI, in collaborazione con Arci e Assopace Palestina, è composta da 50 persone tra parlamentari, associazioni, ONG, accademici e giornalisti. “La popolazione è allo stremo. Gli aiuti da soli non bastano. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità per questa catastrofe umanitaria. Immediato cessate il fuoco”

Gaza, quadro apocalittico. La delegazione italiana arrivata al valico di Rafah

“La popolazione è allo stremo. Gli aiuti da soli non bastano. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità per questa catastrofe umanitaria. Serve un immediato cessate il fuoco”: l'appello arriva, forte, dal valico di Rafah, dove stamattina è arrivata la delegazione italiana organizzata da Aoi, in collaborazione con Arci e Assopace Palestina, composta da 50 persone tra parlamentari, associazioni, ONG, accademici e giornalisti. “I camion di aiuti umanitari, realizzati grazie alle donazioni di cittadine e cittadini, gruppi, comunità e al contributo importante della Fondazione Con Il Sud, hanno attraversato il valico – riferisce Aoi - Lungo la strada ci sono però migliaia di altri convogli bloccati. Sappiamo che questi aiuti sono una goccia nel mare di sofferenze che si vivono al di là di questa frontiera”.

Nei giorni che hanno preceduto l’arrivo della delegazione alla frontiera, al Cairo si sono tenuti incontri con le organizzazioni palestinesi per la difesa dei diritti umani, come Al Mezzan e Palestinian Centre for Human Rights, organizzazioni umanitarie internazionali come MSF ed Oxfam, agenzie delle Nazioni Unite come OMS, UNRWA e OCHA e, infine, la Mezzaluna rossa egiziana: tutte hanno descritto “un quadro apocalittico”.
“Nella Striscia si sta consumando una catastrofe umanitaria senza precedenti – riferisce ancora la delegazione - Per questi motivi, dal valico di Rafah, direttamente dalla frontiera più esposta del conflitto, ribadiamo la necessità di un immediato cessate il fuoco, di tutelare l’incolumità della popolazione civile, garantendo la fornitura di aiuti umanitari all’interno della Striscia, e di sostenere ogni iniziativa per la liberazione degli ostaggi israeliani”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)