Giochi: nel 2022 quasi 6 mila esercizi in meno con apparecchi elettronici e Vlt. Online in crescita

I dati della Cgia di Mestre. Il settore delle Awp/Vlt in controtendenza rispetto all’intero comparto dei giochi: la raccolta dell’intero settore è stata costantemente in crescita anche durante la pandemia; le vincite del comparto Awp/Vlt sono più basse di quasi 1/3 rispetto al 2011. Gioco on line, il peso sul totale della spesa del gioco lecito è in aumento: nel biennio 2020-2021 tale incidenza è passata dal 9,5% del 2019 al 20,6% del 2020, e al 24% del 2021

Giochi: nel 2022 quasi 6 mila esercizi in meno con apparecchi elettronici e Vlt. Online in crescita

Presentato oggi a Roma lo Studio di CGIA Mestre e Astro sul settore dei giochi in Italia, con particolare attenzione agli apparecchi con vincita in denaro. I numeri fotografano il 2022 come “anno del ritorno alla normalità” per l’industria del gioco in Italia, dopo le pesanti chiusure dovute alla pandemia da Covid-19 dei due anni precedenti. Ecco ciò che emerge allo studio.

Il Gioco legale tramite Awp e Vlt, risponde a regole precise, è fortemente controllato, assicura determinate percentuali di vincite, è fonte preziosa di gettito per l’erario e di occupazione per migliaia di lavoratori, si contrappone al gioco illegale. Il biennio 2020-2021 è stato drammatico per il comparto del gioco lecito tramite apparecchi con vincita in denaro che è stato quello che ha subito il più lungo periodo di sospensione dell’attività a causa dell’emergenza sanitaria: 166 giorni nel 2020 e da 151 a 178 nel 2021 a seconda delle Regioni.
Negli anni 2020-2021, la raccolta si è pesantemente contratta, arrivando (nel 2021 rispetto al 2019) a un calo di oltre 28,3 miliardi (-61%), rilevanti i danni per le casse dello Stato che ha perso 3,5 miliardi nel 2020 e ulteriori 3,7 nel 2021. Importante anche l’impatto per le aziende del settore che hanno subito un dimezzamento del fatturato per due anni di fila (-56,8% nel 2020 e -54% nel 2021).

A partire dal 2020 sono state introdotte alcune novità destinate ad impattare sulla raccolta: introduzione della tessera sanitaria per accedere alle Vlt, la riduzione delle soglie del payout e l’aumento della tassa sulle vincite. Inoltre, nel 2020 e nel 2021 si è assistito rispettivamente al 6° e 7° incremento annuo consecutivo delle aliquote del PREU.
Nel 2022, rispetto al 2019 vi sono quasi 6 mila (-5.810) esercizi in meno nei quali si possono trovare le Awp, che a loro volta sono calate di circa 13 mila unità (6.949 non sono più in esercizio, mentre altre 6.113 sono andare ad incrementare le 18.305 presenti nei magazzini nel 2019). Le sale da gioco in cui si trovano le Vlt dal 2019 sono in costante calo: nel 2022 ve ne sono 466 in meno (-9,5%), e si registra un calo di oltre 3.200 Vlt (-5,6%).

Nel 2022, rispetto al 2019 la raccolta è calata di quasi il 28% (-12,8 miliardi) passando da 46,5 a 33,6 miliardi di euro, le vincite del 31% (-11,1 miliardi di euro) coerentemente alla riduzione del payout.
Dal punto di vista fiscale, il comparto fornisce un contributo importante per l’erario, sebbene in flessione rispetto al pre-Covid. Il gettito del PREU (derivante dalle Awp e dalle Vlt) nel 2022 è stato pari a quasi 5,6 miliardi di euro (49,9% del gettito dell’intero settore del gioco lecito.
A questo ammontare vanno aggiunte tutte le altre imposte, contributi, tributi che le aziende della filiera Awp/Vlt versano, si tratta di almeno ulteriori 800 milioni di euro; di conseguenza, il contributo fiscale complessivo del comparto arriva a superare i 6,4 miliardi di euro.
Rispetto al 2019 tuttavia si registra una flessione: il PREU si è contratto del 17% (nonostante l’incremento dell’aliquota risente principalmente della riduzione della raccolta) l’ammontare delle altre imposte si è ridotto del 15,3% a causa della rilevante contrazione dei margini del comparto.

Il fatturato (raccolta al netto delle vincite e del PREU) realizzato nel 2022 dal comparto è stato pari a 3 miliardi, in calo di oltre 500 milioni di euro rispetto al pre-Covid (-15%); tale contrazione riflette il forte calo della raccolta e l’ennesimo inasprimento del PREU; il crollo è mitigato solo dalla riduzione del payout che tuttavia è tra i fattori che concorre a deprimere la raccolta.
“La progressiva riduzione dei margini del settore che si è succeduta dal 2018 ha concorso a ridurre il numero degli occupati sostenibili dalla filiera del Gioco Lecito tramite Awp/Vlt”, si afferma nello studio. Osservando la ricostruzione della serie storica esposta nello studio, si può vedere come nel 2022, rispetto al 2018 si siano persi oltre 11 mila addetti. Inoltre nel 2022, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia) si stima un calo di 6.500 occupati (- 12,6%).

Allargando lo sguardo all’intero settore del Gioco Lecito si osserva come il comparto delle Awp/Vlt sembri andare in controtendenza: la raccolta dell’intero settore (al netto di quella delle Awp/Vlt) è stata costantemente in crescita anche durante la pandemia (grazie al Gioco online); le vincite del comparto Awp/Vlt, dopo ripetuti ritocchi al payout sono più basse di quasi 1/3 rispetto al 2011, mentre quelle dei rimanenti comparti (complessivamente considerati) sono aumentate di oltre 3,5 volte.
Solo sul versante del prelievo il comparto delle Awp/Vlt ha corso di più: nel periodo 2011 – 2022 si è avuto un incremento del 43% a fronte di una crescita dell’intero comparto del 19%. In termini di incidenza delle varie componenti sulla raccolta, si osserva che il peso delle vincite sulla raccolta delle Awp/Vlt è decisamente calato (dal 80% del 2011 al 74% del 2022), mentre ha avuto un andamento inverso quello dei rimanenti comparti (dal 74% del 2011 al 89% del 2022).
E' inoltre aumentato il peso della tassazione sulla raccolta delle AWP/VLT (dal 9% del 2011 al 17% del 2022), mentre è diminuita l’incidenza dell’erario sulla raccolta dei rimanenti comparti del gioco lecito (dal 13% del 2011 al 5% del 2022).

Gioco online

La ricerca pone poi l’accento anche sul gioco online. Nel corso degli anni il peso della spesa del Gioco on line sul totale della spesa del Gioco Lecito è andata progressivamente aumentando. Nel biennio 2020-2021 tale incidenza è salita passando dal 9,5% del 2019 al 20,6% del 2020 e al 24% del 2021.

Nel corso degli ultimi anni (2015 – 2021) la crescita del Gioco a distanza è stata a due cifre percentuali. In particolare, si sottolinea nello studio, “nel 2020 la crescita è stata del 45% (la spesa è passata dai 1,8 miliardi di euro del 2019 ai 2,6 del 2020), rilevante anche la crescita del 2021 pari al 39% sfiorando i 4 miliardi di spesa (3.719 milioni di euro). Nel 2022, l’ammontare di spesa raggiunto (pari a 3.900 milioni di euro), non solo si è consolidato, ma è cresciuto di un ulteriore 5%”.

In concomitanza con il maggior peso che il Gioco on line ha assunto negli anni, è aumentato anche il gettito che affluisce nelle casse dello Stato. In soli 5 anni (dal 2015 al 2020) è passato da 212 milioni di euro nel 2015 a 634 milioni del 2020, passando poi a 887 milioni nel 2021. Nel 2022 si può ritenere che le imposte che gravano sul Gioco on line abbiano raggiunto un ammontare almeno pari a 909 milioni di euro.

L’Amministrazione dei Monopoli di Stato svolge una costante opera di contrasto dei siti illegali, dal 2006 al 2022 ne sono stati inibiti oltre 9.800. I Concessionari autorizzati ad operare nel settore del Gioco on line sono 83, di cui 53 italiani e 30 esteri. I risultati economici delle imprese italiane derivano da diverse attività connesse con il Gioco lecito sia fisico che a distanza, complessivamente occupano 4.395 addetti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)