Gran Bretagna, passa il "Rwanda Bill". Ma per molti, viola i diritti umani

La legge permetterà di trasferire profughi in Ruanda già da luglio. Dopo il ricorso di migranti e associazioni, il piano era stato bocciato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Ora rientra, come decreto legge. E salgono le protese

Gran Bretagna, passa il "Rwanda Bill". Ma per molti, viola i diritti umani

È durato fino a notte fonda il dibattito al parlamento britannico sul piano per trasferire forzatamente persone migranti verso il Ruanda, e alla fine il premier Rishi Sunak ce l'ha fatta: il progetto è legge e vedrà i primi voli decollare verso Kigali entro giugno, luglio al massimo. Si tratta di una vittoria politica per Sunak, che ha fatto della lotta all'immigrazione irregolare attraverso il Canale della Manica uno dei punti chiave del suo governo, con lo slogan "Stop the boat", "fermiamo i barconi".

Inizialmente pensato come un accordo bilaterale col governo ruandese, il piano di trasferimento di profughi e richiedenti asilo è stato però bloccato sia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) che dalla Corte suprema britannica, dopo un ricorso presentato da un gruppo di persone migranti supportate da associazioni per i diritti.

Sunak ha quindi deciso di percorrere la strada del disegno di legge. "Nulla si frapporrà tra noi e il salvare vite", ha detto il primo ministro, sostenendo che il piano è volto a scoraggiare le partenze irregolari. Tuttavia, per i difensori dei diritti umani, che ora promettono nuovi ricorsi in tribunale, Londra starebbe violando le convenzioni internazionali e il principio di non respingimento, che vieta di negare domanda d'asilo a chi fugge da contesti di guerra o crisi. Inoltre, il Ruanda non sarebbe un paese idoneo ad accogliere i profughi, che sarebbero esposti al rischio di maltrattamenti o rimpatri verso paesi instabili, come affermato nella sentenza del 2022 della Cedu.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)