Grünen, verde. Il colore della nuova Baviera

Dopo oltre un decennio, i verdi bavaresi riprendono il comando. Questa volta da soli e guidati dalla trentenne Katarina Schulze.

Grünen, verde. Il colore della nuova Baviera

Chiusa l’Oktoberfest con l’anatra croccante fra i boccali di birra, si aprono le urne con un’affluenza record (72,4 per cento). E così la Baviera archivia il monopolio della Christlich-Soziale Union che da Franz Josef Strauß era durato fino a Horst Lorenz Seehofer (attuale ministro dell’interno).

La Csu si è fermata al 37,2 per cento e a 85 seggi: una vera catastrofe, perché un elettore su dieci ha abbandonato il partito e soprattutto perché la inevitabile coalizione sarà comunque un bel rebus. Gli alleati della Spd finiscono addirittura sotto il 10 per cento, perdendo altrettanti consensi a distanza di cinque anni. Pessimo test anche per la GroKo, la grande coalizione che governa a Berlino, con la cancelliera Angela Merkel che già si preoccupa del voto di domenica 28 in Assia (il Land di Francoforte dove la Cdu governa con i Verdi).

E proprio Grünen è il colore della “nuova Baviera”. Nelle città con più di 100 mila abitanti (oltre a Monaco: Norimberga, Augusta, Ratisbona, Ingolstadt, Würzburg, Fürth e Erlangen) sono il primo partito con il 30 per cento dei voti. Hanno il sorriso di Katharina Schulze, 33 anni, che domenica notte con un mazzo di girasoli incarnava “coraggio, fiducia, passione” dei Verdi bavaresi. Nel video spot elettorale coloravano la mucca, le danze popolari, i piatti tipici in contrasto con il filo spinato in bianco e nero della Cdu.

A destra, gli estremisti di Alternative für Deutschland debuttano in aula con 22 eletti (quanti la Spd…) grazie al 10,2 per cento. Tuttavia il terzo partito della Baviera sono i “Freie wähler”: liberi, tradizionalisti, “campagnoli” sono arrivati all’11,2 per cento con 27 seggi. Altri 11 andranno ai liberali che hanno superato di poco l’asticella del 5 per cento, mentre la Linke ha guadagnato l’1,1 per cento dei voti ma si è fermata al 3,2 per cento.

Insomma, la vecchia Baviera non c’è più. Tuttavia, non si è certo materializzato il sogno di chi a palazzo Chigi contava di scardinare la Germania. Afd non ha sfondato, anzi. E in teoria Cdu & Spd avrebbero 4 seggi di margine per governare, mentre i “Freie” si rivelano interlocutori più pragmatici che ideologici. 

«Due tonfi clamorosi e un messaggio in bottiglia per l’Europa» commenta il padovano Sebastiano Canetta, da anni corrispondente del Manifesto: «ha perso chi voleva snaturare Merkel sui migranti: la Dc bavarese non convince se insegue i rigurgiti della peggior destra. Ed è in ginocchio la socialdemocrazia tedesca, già vittima della gestione di Martin Schulz. In compenso, i Verdi con il loro decalogo indicano una strada europea: biodiversità, diritti, 100 per cento di energia pulita entro il 2030, 50 mila nuove case popolari, trasporto pubblico dalle 5 alle 24 in ogni comune, un nuovo parco regionale».

Insomma, Monaco più che su Berlino sembra marciare verso Bruxelles. L’alternativa futuribile che si profila è colorata Grünen, non verde marcio o giallo cristallo…

Reddito pro capite: 36 per cento sulla media Ue

La Baviera è uno dei sedici länder della Germania. Si estende su una superficie di oltre 70 mila chilometri quadrati e conta più di 12 milioni e 500 mila abitanti: è il maggiore land tedesco per superficie e il secondo, dopo la Renania settentrionale - Vestfalia, per popolazione. Il reddito pro capite supera del 36 per cento la media europea e l'economia si basa sul terziario (banche, assicurazioni, turismo), l'industria (automobili, elettronica) e l'agricoltura.

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