Haiti, la terra trema. Il racconto di Caritas: "Bisogni immensi"

La Caritas locale si attiva dopo il violento sisma che ha colpito il Paese. “Uno shock terribile, sono rasi al suolo scuole, ospedali e chiese". Difficili i soccorsi. Il tutto mentre il paese vive da mesi una grave crisi politica

Haiti, la terra trema. Il racconto di Caritas: "Bisogni immensi"

Non c’è pace per Haiti. Dopo l’uccisione il mese scorso del presidente Moise, sabato mattina alle 8.30 ora locale un forte terremoto di magnitudo 7.2 della scala Richter ha scosso il Sud-Ovest del Paese, seguito pochi minuti dopo da un altro sisma di magnitudo 6.6. I dipartimenti più colpiti sono Les Cayes e Jeremie, ma il sisma è stato avvertito su tutto il territorio nazionale. Si registrano molti crolli tra cui la cattedrale di Jeremie, dove era in corso una funzione religiosa. “Uno shock terribile – afferma il direttore della Caritas di Les Cayes raggiunto telefonicamente - l’ufficio diocesano è rimasto miracolosamente intatto, il vescovo e i religiosi presenti nella sede vescovile distrutta sono in salvo, ma nelle macerie potrebbero essere rimaste delle persone”. La città è stata severamente colpita, molti edifici rasi al suolo, le strade inondate d’acqua. L’allerta tsunami lungo le coste più colpite rimane alta.
Dopo il drammatico sisma, Caritas Haiti ha mobilitato le proprie squadre raggiungendo le aree maggiormente interessate dal sisma, che sono i dipartimenti di Grande-Anse (Diocesi di Jérémie), del Sud (Diocesi di Les Cayes) e di Nippes (Diocesi di Anse-à-Veau-Miragoane). Secondo informazioni di Caritas Internationalis, mentre si continua a cercare tra le macerie, il bilancio provvisorio è di oltre 300 morti, circa 1800 feriti e più di mille edifici rasi al suolo, tra cui chiese, scuole e ospedali. “L'intera rete di Caritas Haiti, specialmente il team di emergenza, sta partecipando alle operazioni di coordinamento e di aiuto nei tre dipartimenti colpiti”, informa padre Jean-Hervé François, direttore di Caritas Haiti. Molte anche le chiese danneggiate dal sisma. A Les Cayes, la residenza del cardinale Chibly Langlois, vescovo della diocesi e presidente della Conferenza episcopale di Haiti, è stata danneggiata e il porporato è rimasto ferito. Un sacerdote che alloggiava nel vescovado è rimasto ucciso sotto le macerie.
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per un mese. A complicare le operazioni di aiuto, non soltanto le pessime condizioni delle strade, ma anche l’alto livello di insicurezza. Il sisma, infatti, non poteva arrivare in un momento peggiore per la nazione di 11 milioni di persone, che è in preda a una crisi politica da quando il presidente Jovenel Moïse è stato assassinato il 7 luglio scorso. “Raggiungere le zone colpite è difficile – continua padre Hervé – L’area di Martissant, che è un accesso obbligatorio per raggiungere il sud del Paese è chiuso per motivi di sicurezza”. I bisogni della popolazione sono immensi. “Vi è assoluta necessità di cibo, acqua, tende, kit igienici e di primo soccorso", aggiunge padre François. 
“Assistiamo con compassione e tristezza all’ennesimo disastro naturale che colpisce l’impoverita nazione di Haiti, dopo il tragico terremoto di 11 anni fa e i numerosi cicloni e sismi che da allora si sono succeduti”, afferma Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis. La confederazione ha immediatamente attivato una campagna di raccolta fondi a sostegno dell’opera di Caritas Haiti. È possibile donare all’indirizzo www.caritas.org/donate-now/haiti-earthquake-2021/ . "Oggi, una manifestazione di solidarietà globale è più che mai necessaria per portare il sostegno necessario alle vittime di questa crisi", aggiunge John sottolineando come Caritas si trovi a dover rispondere a questa nuova emergenza in un contesto fortemente influenzato dal COVID-19. “In questo terribile momento i nostri colleghi di Caritas Haiti sono ancora una volta al servizio di chiunque abbia bisogno. Desidero assicurare alla Chiesa, alla Caritas e al popolo di Haiti, le preghiere, la vicinanza e il sostegno dell'intera confederazione".
Anche Caritas Italiana sta seguendo da vicino la crisi e coordinando insieme alle altre Caritas nazionali, interventi efficaci per rispondere alle numerose emergenze in corso. "Dai nostri partner storici, i 'Petits Frères Sainte Thérèse de l'Enfant Jésus', con i quali la Caritas italiana ha una collaborazione più che decennale, arrivano - informa l'organizzazione - aggiornamenti che confermano la gravità della situazione. Molte famiglie hanno perso la loro casa e si registrano molte vittime con un bilancio che purtroppo è destinato a crescere. Caritas Italiana si trova ad Haiti dal 2010, dopo che un altro grave sisma di magnitudo 7.0 colpì la capitale Port au Prince, causando più di 200.000 vittime. Da allora garantisce la sua presenza costante nel paese con propri operatori, sostenendo la Caritas nazionale e le Caritas diocesane e parrocchiali con interventi di emergenza e ricostruzione, ma soprattutto garantendo un accompagnamento volto allo sviluppo di capacità locali. Anche in questa occasione Caritas Italiana ha espresso immediatamente vicinanza nella preghiera e solidarietà ai suoi partner locali, alla Chiesa Haitiana e alla popolazione colpita. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)