Haiti, sei mesi dopo. Unicef: "Oltre 260 mila bambini hanno bisogno di assistenza"

Il terremoto e le piogge hanno colpito 800 mila persone, compresi 340 mila bambini: migliaia di donne e bambini ancora dipendono da cliniche mobili per le cure e camion per l’acqua e oltre mille scuole devono essere ancora ricostruite 

Haiti, sei mesi dopo. Unicef: "Oltre 260 mila bambini hanno bisogno di assistenza"

A sei mesi dal devastante terremoto che ha colpito Haiti sudoccidentale, oltre 1.000 scuole nei dipartimenti più colpiti di Sud, Grand’Anse e Nippes devono ancora essere ricostruite, lasciando circa 320 mila bambini a studiare in ambienti non favorevoli all'apprendimento. Lo rileva Unicef ricordando i dati ufficiale del sisma che il 14 agosto 2021, aggravato dalle forti piogge causate dalla Depressione Tropicale Grace, tre giorni dopo, che hanno colpito 800.000 persone, compresi 340.000 bambini: oltre 2.200 persone morte, circa 115 mila case, 97 strutture sanitarie e 1.250 scuole distrutte o danneggiate. 

Alla fine del 2021, l’organizzazione ha lanciato l’Appello Umanitario per i Bambini per 97 milioni di dollari attraverso cui rispondere ai bisogni urgenti di 950.000 persone, compresi 520.000 bambini, a causa dell’impatto combinato del terremoto, disastri naturali legati al clima, la persistente crisi politica e socioeconomica, l’insicurezza causata da gang violente, rimpatri, sfollamenti interni e il coivid. “Finora, è stato raccolto solo un terzo dei fondi richiesti. – sottolinea Unicef - Questo appello sarà aggiornato e rivisto sulla base dei bisogni emergenti e in stretto coordinamento con i partner e le autorità haitiane”.  

Assicurare che i bambini possano tornare a scuola non è solo un imperativo morale, ma è fondamentale per la loro salute fisica e mentale, la loro nutrizione e il benessere generale,” ha dichiarato Bruno Maes, rappresentante Unicef ad Haiti. “Dopo 6 mesi, la ricostruzione è in corso. Tuttavia, centinaia di scuole sono ancora danneggiate.  Senza scuole, molti bambini potrebbero abbandonare i loro studi. Ricostruire le infrastrutture scolastiche e fornire a studenti e insegnanti il materiale didattico è urgente e fondamentale se vogliamo che i bambini recuperino un senso di normalità nella loro vita." 

Secondo Unicef oltre 260 mila bambini hanno ancora bisogno di assistenza umanitaria immediata. “Il terremoto che ha devastato la regione della penisola meridionale ha privato le persone di accesso vitale ai servizi sociali di base. Migliaia di donne e bambini ancora dipendono da cliniche mobili per le cure e camion per la distribuzione dell’acqua per avere acqua pulita - prosegue Maes - Senza l’accesso adeguato a acqua, cibo, cure mediche e istruzione, decine di bambini e donne hanno un immenso e urgente bisogno di aiuto.” 

I bisogni nutrizionali e sanitari dei bambini colpiti dal terremoto sono significativi e spesso non soddisfatti dato che molte strutture sanitarie devono ancora essere ricostruite. Nelle aree colpite dal terremoto, c’è ancora urgente bisogno di acqua pulita e servizi igienici per contrastare l’insorgere di malattie legare all’acqua come il colera, dopo 3 anni senza la registrazione di nemmeno un caso nel paese. 

L’Unicef è stato tra i primi sul campo a distribuire assistenza umanitaria alle vittime. Nelle 24 ore successive al terremoto, l’Unicef ha inviato 6 kit medici di emergenza che contenevano medicinali di base e altri aiuti per curare 30.000 persone, compresi i bambini, nelle aree colpite. Inoltre, in collaborazione con il Governo haitiano e altri partner locali e internazionali, ha garantito tra l'altro 234 spazi temporanei per l’apprendimento in costruzione in 38 scuole, l’avvio della riabilitazione di 900 classi in 150 scuole danneggiate e più di 74.000 studenti e 1.600 insegnanti hanno ricevuto materiale didattico e di apprendimento, con gli U-Reporter che hanno contribuito agli sforzi di distribuzione nelle loro comunità.  Cliniche mobili sono state impiegate in 18 municipalità più colpite dal terremoto e il rafforzamento di oltre 27 strutture sanitarie per il ripristino e la continuità dell’assistenza sanitaria di base. 10 centri sono stati riabilitati da Ong partner dell’Unicef. Oltre 52.000 persone, compresi 15.800 bambini hanno beneficiato di servizi sanitari integrati, che comprendono assistenza nutrizionale, supporto psicosociale e sforzi intensificati per promuovere l’accesso ai vaccini per il covid-19. Oltre 19.000 ragazze e ragazzi hanno usufruito di attività psicosociali e ricreative in 50 spazi a misura di bambino supportati dall’Unicef, per consentire loro di riacquisire un senso di normalità. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)