I detenuti italiani nelle carceri estere sono oltre 2600. Di Giacomo: “Tavolo Interministeriale sulla questione del rientro”

Il vice segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di Polizia penitenziaria: “La richiesta di far rientrare i detenuti italiani nelle carceri di Paesi esteri per espiare la pena nelle carceri italiane (o con le pene alternative) non può non tenere conto della situazione di sovraffollamento dei nostri istituti penitenziari, vicina al 130%”

I detenuti italiani nelle carceri estere sono oltre 2600. Di Giacomo: “Tavolo Interministeriale sulla questione del rientro”

“La richiesta di far rientrare i detenuti italiani nelle carceri di Paesi esteri per espiare la pena nelle carceri italiane (o con le pene alternative previste) non può non tenere conto della situazione di sovraffollamento dei nostri istituti penitenziari vicina al 130%". Ad affermarlo è Aldo Di Giacomo, vice segretario generale Osapp (Organizzazione sindacale autonoma di Polizia penitenziaria). Che precisa: "Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha convocato al Quirinale il capo del Dap, Giovanni Russo, per esprimere tutta la sua preoccupazione per i 13 suicidi di detenuti che si sono verificati nel solo mese di gennaio, una cifra record, in questa occasione ha rinnovato l’allarme per i detenuti in continuo aumento. Secondo le cifre più aggiornate dal Ministero della Giustizia sono 62.707 di cui 2.541 donne, a fronte di 51 mila posti disponibili, con un trend di crescita di 400 persone al mese. Invece, secondo l’ultimo Annuario statistico de Ministero degli Esteri, a novembre 2022, i detenuti italiani all’estero erano 2.058 fra quelli in attesa di giudizio, i condannati e quelli in attesa di estradizione. Per aggiornare al 2023 il numero è salito oltre i 2.600 (i dati in nostro possesso aggiornati al 31 gennaio 2024 ci dicono che sono 2663)".
Continua Di Giacomo: "Più del 35 per cento sono persone non ancora condannate, in attesa di estradizione o di giudizio. Oltre l’80 per cento degli italiani detenuti all’estero si trova in carceri europee, prime tra tutte quelle tedesche che ne ospitano ben 1.079. Seguono le prigioni spagnole (458), quelle francesi (231), belghe (202), del Regno Unito (192) e della Svizzera (131). Negli Stati Uniti troviamo 91 connazionali detenuti, in Venezuela 66, in Perù 58, in Brasile 54, in Colombia 30. Sono 30 anche quelli presenti nelle carceri australiane. Tra Asia e Oceania ne troviamo 55".

"Sono dati che rilevano la complessità della questione che tra l’altro diventa ancora più complessa per l’assenza quasi totale di trattati-intese tra Italia e Paesi extraUe, nonostante si ripeta l’annuncio di trasferire detenuti stranieri nei Paesi d’origine, mentre per i Paesi Ue nonostante numerose sentenze della Corte di Giustizia Europea sono molto rari i casi di detenuti italiani all’estero trasferiti in carceri italiane - conclude -. Per questo riteniamo che la questione vada affrontata con la serietà dovuta in un Tavolo interministeriale (Giustizia-Esteri-Interni) e coinvolgendo il sindacato di polizia penitenziario che da tempo chiede l’ampliamento degli organici tenuto conto che le nuove unità di assunzioni annunciate dal Ministero non coprirà nemmeno il numero del personale in pensionamento”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)