I temi dei candidati veneti alle elezioni politiche del 25 settembre. Un'occhiata alle parole chiave e agli slogan

I vecchi cari tabelloni en plein air sono stati sostanzialmente snobbati da partiti e candidati che vi hanno svogliatamente appiccato qualche manifesto solo negli ultimi giorni. La rincorsa al voto degli indecisi, in questa strana campagna elettorale estiva, si è svolta soprattutto sui social, dove gli aspiranti parlamentari hanno lanciato le loro parole d’ordine.

I temi dei candidati veneti alle elezioni politiche del 25 settembre. Un'occhiata alle parole chiave e agli slogan

Sarà anche lapalissiano, ma la semplicità quasi sempre paga: “Per votare Tosi, vota Forza Italia” è il messaggio di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, che è in corsa alla Camera a Verona con i berlusconiani. Nello stesso filone didascalico troviamo Cristina Turetta, vicesindaco di Limena, in pista alla Camera a Padova: “Noi Moderati, nel centrodestra, per il Veneto”. Ci mette il carico Filippo Sciortino, speaker radiofonico candidato al Senato di Vicenza nel team di Mario Adinolfi: “Il 25 settembre vota la vera unica Alternativa”. E appunto la lista si chiama “Alternativa per l’Italia-No Green Pass”.

“Dai valore alla tua scelta” è l’appello di Antonio De Poli, senatore uscente dell’Udc, costretto a un faticoso andirivieni tra il Veneto e le Marche: in corsa con Noi Moderati nel collegio plurinominale di Padova, è pure in lizza per il centrodestra nel collegio uninominale di Ancona-Pesaro-Urbino.

“Io non dimentico” garantisce l’endocrinologo Giovanni Frajese, capolista di Italexit con Paragone nel plurinominale di Padova: “Ci hanno tolto la libertà, ci hanno discriminato sul lavoro, ci hanno nascosto la verità”. Ci voleva un’intervista dell’alleato Guido Crosetto, consigliere di Giorgia Meloni (“L’autonomia viene dopo crisi e presidenzialismo”) per scuotere i candidati della Lega Salvini Premier. “Autonomia del Veneto subito” intima Mara Bizzotto, ritratta sullo sfondo di un Leòn di San Marco: l’europarlamentare berica va a caccia di un seggio senatoriale sia nell’uninominale di Vicenza che nel plurinominale di Padova-Vicenza- Verona.

“Ora è chiaro, solo la Lega vuole l’autonomia” rilancia l’ex sindaco di Padova, Massimo Bitonci, candidato della Lega all’uninominale della Camera nel collegio Selvazzano-Cittadella. “Lavoro, Salute, Ambiente” sono invece gli impegni di Michele Mognato, esponente di Articolo 1 che, per il centrosinistra, tenta la mission impossible nel collegio senatoriale di Venezia-Rovigo.

“La ricerca ci promuove. Ma noi la promuoviamo?” si chiede Cristina Guarda, consigliere regionale di Europa Verde, candidata all’uninominale della Camera a Treviso per il centrosinistra.

“Una strada da fare insieme. Diamo voce a Rieti” suggerisce Alessio Angelucci, vicepresidente del consiglio comunale della città laziale e capolista di Impegno Civico nel plurinominale di Vicenza.

La forzista Roberta Toffanin, capolista al Senato nel plurinominale di Venezia-Treviso per Forza Italia e “numero 2” nel plurinominale di Padova, si è fatta immortalare nel suo studio tra le sudate carte: “Al lavoro per studiare le migliori proposte per il nostro Veneto”.

Flavio Baldan, capolista al Senato del M5S nel plurinominale di Venezia, ha ripreso lo slogan del leader pentastellato Giuseppe Conte (“Dalla parte giusta”) e ha piazzato nella copertina di Facebook una sua foto beneaugurale all’ingresso di Montecitorio. Gli fa eco Enrico Cappelletti, capolista dei grillini nel plurinominale di Padova della Camera, che come “parte giusta” sceglie quella degli animali, proponendo la “progressiva abolizione della caccia, a partire dal divieto di accesso ai terreni privati”.

Giorgio Pasetto, capolista al Senato, per +Europa, nel plurinominale di Verona, colloca in copertina l’appello di Emma Bonino, che corre a Venezia: “Cara Italia, il 25 resta libera. Difendi i tuoi diritti, resta libera”.

Sandro Maculan, che corre per Palazzo Madama con il Pd alle spalle di Beatrice Lorenzin, si propone con la fascia tricolore di primo cittadino di Zugliano: “Un sindaco al Senato per dare voce al tuo territorio”.

“Il Coraggio di fare” è lo slogan scelto dai candidati di Coraggio Italia e lo utilizza pure Francesco Peghin, già candidato sindaco di centrodestra, capolista di Noi Moderati alla Camera nel collegio plurinominale di Padova. “Il Veneto al sicuro” è la promessa di Arianna Lazzarini, sindaco di Pozzonovo e vicecapolista nel plurinominale di Padova per la Lega Salvini Premier.

“Torniamo alla Costituzione” è l’invito di Bianca Laura Granato, capolista alla Camera per Italia Sovrana e Popolare nel collegio di Vicenza, che però è candidata anche in Piemonte, Lombardia, Campania, Sicilia e, all’uninominale, nel collegio di Catanzaro.

“Noi, insieme. Per una comunità sicura, solidale, sostenibile” è lo slogan di Emanuele Alecci, candidato al Senato di Padova per il centrosinistra. “Io per voi, insieme” gli fa eco Katia Maccarrone, sindaco di Camposampiero che rappresenta il medesimo schieramento nell’uninominale dell’Alta Padovana.

“Territorio, competenza, soluzioni” sono le tre parole d’ordine di Davide Bendinelli, numero 2 di Italia sul serio (Azione-Italia Viva) nei plurinominali di Padova e di Verona e candidato nell’uninominale di Villafranca di Verona.

Non usa giri di parole Luca Lendaro, in corsa a Padova per Unione Popolare nell’uninominale della Camera: “Basta cemento a Padova! Non all’ampliamento dell’Alì”.

“Le imprese italiane hanno bisogno di tornare a correre” afferma Elisabetta Gardini, candidata del centrodestra alla Camera di Padova e in lizza con Fratelli d’Italia nei plurinominali di Padova e di Vicenza.

“PNRR, nuovi asili nido e scuole per l’infanzia” è infine il messaggio squillante di Maria Moira Trombetta, in lizza con Calenda e Renzi nel plurinominale di Padova.

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