L'acqua, risorsa contro la malnutrizione: servono 2,6 miliardi di dollari

Report di azione contro la fame: manca il 70% dei finanziamenti necessari per i programmi per l’ acqua e i servizi sanitari e igienici in 41 paesi. Nel 2022 è stato soddisfatto meno del 30% degli appelli umanitari per i programmi legati all'acqua e ai servizi sanitari e igienc

L'acqua, risorsa contro la malnutrizione: servono 2,6 miliardi di dollari

Nel 2022 è stato soddisfatto meno del 30% degli appelli umanitari per i programmi legati all'acqua e ai servizi sanitari e igienci (WASH – Water Sanitation and Hygiene). Per finanziare completamente gli appelli WASH attraverso il sistema umanitario delle Nazioni Unite, sarebbero necessari altri 2,6 miliardi di dollari. È l’allarme lanciato da Azione contro la Fame, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che ricorre oggi, in un rapporto che analizza il divario tra bisogni e finanziamenti relativi ai programmi umanitari per l’acqua, i servizi sanitari e l’igiene, in 41 Paesi del mondo (Funding the World's Water Funding Crisis: How Donors Are Missing the Mark). "Due miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua potabile gestita in modo sicuro e 4,2 miliardi non dispongono di servizi igienici adeguati. Si tratta di diritti umani fondamentali per ridurre la fame e promuovere la salute, che sono i requisiti fondamentali per lo sviluppo individuale e la crescita economica delle comunità." – ha dichiarato Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame in Italia.

Acqua, fame e mortalità infantile: i numeri per capire

Azione contro la Fame fornisce alcuni numeri fondamentali per comprendere il nesso tra acqua, fame e mortalità infantile. Eccone alcuni:

  • Nel mondo 673 milioni di persone praticano la defecazione a cielo aperto;
  • 2 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile; 4,6 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienici sicuri;
  • l'acqua sporca contribuisce a causare più di 1,5 milioni di morti ogni anno, molte delle quali per malnutrizione legata a malattie trasmesse dall'acqua;
  • il 27% dei decessi di bambini di età inferiore ai cinque anni è direttamente collegato a malattie prevenibili trasmesse dall'acqua;
  • a livello globale, la diarrea rimane la principale causa di mortalità tra i bambini al di sotto dei cinque anni, un fenomeno particolarmente grave e diffuso nell'Africa subsahariana;
  • i bambini sotto i cinque anni che vivono in zone di conflitto hanno 20 volte più probabilità di morire per malattie diarroiche legate all'acqua non sicura che per violenze dirette dovute alla guerra.

Finanziamenti, manca oltre il 70%

Il rapporto analizza i dati disponibili per 41 Paesi che hanno usufruito del sistema delle Nazioni Unite per richiedere assistenza umanitaria per i programmi WASH nel 2022, ed evidenzia il legame tra la diminuzione dei finanziamenti per l'acqua e la crescita della fame. Poiché la carenza d’acqua e di servizi igienico-sanitari è profondamente legata alla fame, dei 41 Paesi presi in esame, l’analisi si sofferma sui 13 che stanno vivendo livelli di fame "di crisi", rilevando che in questi nessun appello relativo a programmi legati all’acqua è stato finanziato nella sua interezza. "Quando si pensa alla fame, l'acqua spesso non viene considerata - ha dichiarato Jean Lapegue, consulente senior di Azione contro la Fame, esperto in WASH – eppure, gran parte del nostro lavoro si concentra sulla gestione e sul miglioramento dell'accesso all'acqua pulita. Non solo è essenziale per coltivare e preparare il cibo, ma previene anche la diffusione delle malattie".

Tre azioni contro la fame

Tra le aree del mondo con i maggiori livelli di fame e mortalità infantile, in cui il divario tra bisogni di programmi per l’acqua e finanziamenti è particolarmente pronunciato, spicca il Corno d'Africa. Qui Azione contro la Fame sta promuovendo tre interventi in particolare.

Primo, accesso all'acqua pulita: “Riabilitiamo e miglioriamo i punti d'acqua esistenti, decontaminiamo quelli non sicuri e installiamo infrastrutture che consentono alle persone di accedere all'acqua potabile”.

Secondo, igiene per prevenire malattie e malnutrizione: “Distribuiamo kit per l'igiene e costruiamo latrine e stazioni per il lavaggio delle mani nelle comunità, nelle scuole e nei centri sanitari. Lavoriamo anche per incoraggiare il cambiamento delle pratiche quotidiane, attraverso l'educazione all'igiene. I nostri programmi nutrizionali e igienici sono integrati: ad esempio, spesso forniamo informazioni ai genitori per aiutare a prevenire le recidive della malnutrizione”.

Terzo, soluzioni durature: “Poiché la collaborazione con le comunità locali è essenziale per un cambiamento sostenibile, organizziamo team sanitari locali e formiamo comitati per l'acqua composti da membri eletti della comunità per gestire equamente le infrastrutture WASH anche dopo la loro costruzione”.

"Sappiamo come superare le sfide idriche che affrontiamo ogni giorno, ma abbiamo bisogno di fondi adeguati per farlo - conclude Simone Garroni – con i nostri team sul campo, tocchiamo con mano l'impatto trasformativo che i programmi per l'acqua e i servizi igienico-sanitari possono avere nella lotta contro la fame. Investendo in queste attività, possiamo ridurre la fame, promuovere la salute e l'equità di genere e mitigare gli impatti del cambiamento climatico".

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)