Le “vite insostenibili” nei Territori Palestinesi Occupati. Il rapporto di Msf

Misure restrittive israeliane hanno gravi conseguenze sulla salute delle persone, denuncia l’organizzazione umanitaria con un focus sul Sud della Cisgiordania

Le “vite insostenibili” nei Territori Palestinesi Occupati. Il rapporto di Msf

Nel Sud della Cisgiordania, nell’area di Masafer Yatta, i palestinesi vivono con la paura costante di essere sfrattati, vedere le proprie case demolite e i loro movimenti limitati. Le restrizioni imposte dalle autorità israeliane limitano anche l'accesso ai servizi di base, incluse le cure mediche, per le oltre 1.000 persone residenti nella zona, con conseguenze enormi sulla loro salute fisica e mentale. È quanto emerge dal nuovo rapporto di Medici Senza Frontiere (MSF) "Vite insostenibili/The unbearable life”(PDF in inglese) che mette in luce le forti pressioni delle autorità israeliane sulle comunità locali ad abbandonare le loro case e l’impatto di tutto questo sulla loro salute.

“Se perdo la mia terra, perdo la mia vita” ha dichiarato un residente del villaggio di Al-Majaz a Masafer Yatta, rende noto l’organizzazione –Oltre al rischio di essere sfrattati dalle loro case, la popolazione vive sotto la costante minaccia della violenza. “I soldati entrano nei villaggi di notte, impongono il coprifuoco e altre restrizioni di movimento, conducono addestramenti militari vicino alle aree residenziali, confiscano veicoli e demoliscono le case” afferma David Cantero Pérez, capomissione di Msf nei Territori Occupati PalestinesiRendono la vita impossibile a chi vive lì”.

Le misure imposte dalle autorità israeliane si sono intensificate a partire da maggio 2022, dopo una sentenza della Corte Suprema israeliana che autorizza lo sfollamento forzato dei palestinesi da Masafer Yatta per la creazione di una zona militare, fanno sapere ancora da Msf. Ciò ha avuto un grave impatto sull’accesso della popolazione della zona ai servizi di base, comprese le cure mediche. Secondo il rapporto, alle persone che provengono da altre aree viene regolarmente negato l'accesso ai villaggi dove Msf fornisce servizi medici. In altri casi, le ambulanze in viaggio verso Masafer Yatta vengono rallentate o addirittura bloccate e i residenti che cercano di raggiungere gli ospedali vengono fermati ai posti di blocco, dovendo aspettare per molto tempo. Di conseguenza, a causa delle difficoltà ad accedere alle cure mediche a Masafer Yatta, le persone con vulnerabilità mediche ­– tra cui donne incinte nell'ultimo trimestre di gravidanza, persone anziane con malattie croniche e persone con malattie gravi – sono state costrette a lasciare le loro case e le loro famiglie e a trasferirsi nella città di Yatta.

Queste restrizioni stanno avendo un impatto enorme sulla salute mentale della popolazione, generando in loro una costante paura per la propria salute e quella dei propri cari e i genitori sentono di non poter proteggere i propri figli. Un uomo ha raccontato che suo figlio è stato svegliato di notte da un soldato che è entrato nella sua camera da letto con un cane. Altri genitori dicono di essersi sentiti impotenti e disperati quando i loro figli, una volta tornati da scuola, hanno trovato la loro casa demolita.

I team di Msf forniscono assistenza sanitaria e alla salute mentale ai residenti di Masafer Yatta dal 2021. Il rapporto “Vite insostenibili/The unbearable life” di Msf evidenzia, inoltre, un forte aumento della richiesta di supporto alla salute mentale tra i residenti che hanno subito incursioni e demolizioni delle loro case. In seguito a questi incidenti, più della metà dei pazienti di Msf nel 2022 ha riportato sintomi psicosomatici: un quarto dei pazienti ha mostrato sintomi post-traumatici e due terzi sintomi depressivi.

“Nell’ultimo anno siamo stati testimoni dell'impatto di un ambiente sempre più coercitivo sulla salute fisica e mentale della popolazione di Masafer Yatt”  conclude Cantero Pérez di Msf"Come organizzazione medico-umanitaria, denunciamo le misure adottate da Israele e chiediamo alle autorità israeliane di fermare immediatamente il piano di sgombero e di mettere fine a misure che limitano l'accesso ai servizi di base, comprese le cure mediche, per i palestinesi di Masafer Yatta. Questa inutile sofferenza deve finire”. InfineMsf chiede alla comunità internazionale di adottare misure urgenti e necessarie per proteggere la popolazione di Masafer Yatta e garantire il rispetto dei loro diritti umani.

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)