Migranti, il Consiglio Ue trova un'intesa sulla gestione delle crisi

Gli ambasciatori dei 27 Stati dell'Unione Europea hanno trovato un accordo sul regolamento sulla gestione delle crisi contenuto nella più ampia riforma del Patto sulla migrazione e l'asilo proposta dalla Commissione europea nel 2020

Migranti, il Consiglio Ue trova un'intesa sulla gestione delle crisi

Gli ambasciatori dei 27 Stati dell'Unione Europea hanno trovato a Bruxelles un accordo sul regolamento sulla gestione delle crisi contenuto nella più ampia riforma del Patto sulla migrazione e l'asilo proposta dalla Commissione europea nel 2020. L'assenza di un'intesa in seno al Consiglio Ue aveva portato i rappresentanti del Parlamento europeo ad annunciare lo stallo nei negoziati inter-istituzionali su altri due regolamenti della riforma (Eurodac e procedure di screening).

Secondo il testo che sarà oggetto dei negoziati con i rappresentanti dell'Europarlamento per la redazione della versione finale, gli Stati in cui si verifichi una situazione di pressione potranno essere supportati con forme di solidarietà obbligatoria (tramite redistribuzione dei richiedenti o sostegno tecnico o finanziario) e potranno applicare regole specifiche per portare la durata degli esami delle richieste di protezione internazionale non oltre le quattro settimane. Le misure eccezionali dovranno essere autorizzate dal Consiglio sulla base di una valutazione della loro necessità e proporzionalità.
"In caso di crisi la solidarietà tra gli Stati membri è obbligatoria" e questo rappresenta "un passo avanti comune". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dopo l'annuncio dell'intesa raggiunta a Bruxelles tra i Ventisette sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie. "Con i nostri sforzi" nei negoziati "abbiamo fatto in modo che le disposizioni" d'emergenza "possano essere invocate solo in casi molto fondati", ha precisato la ministra. "E' un risultato molto positivo, un successo per l'Italia", ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Quando l'Europa decide, deve tenere conto delle istanze di tutti", ha sottolineato.
Il negoziato sul regolamento delle crisi migratorie era fermo da giovedì scorso, dopo lo stallo venutosi a creare tra Germania e Italia sull'esclusione delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione dei flussi. L’Italia era contraria all'esclusione delle attività delle organizzazioni non governative da contesti che rientrerebbero nell'uso strumentale della migrazione da parte dei Paesi terzi, tra le fattispecie che innescano il regolamento sulle crisi. Il punto in questione è stato stralciato dal testo. Contro l'intesa si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)