Migranti, la Toscana accusa il Governo: “Il sistema degli sbarchi è tortura, persone trattate come pacchi”

Le dure parole dell’assessora alla protezione civile della Regione, Monia Monni: “Hanno alimentato una narrazione distorta contro lo straniero che ci invade e hanno promesso blocchi navali per fermare i flussi e proteggere i confini. Gli arrivi, invece, aumentano e il Governo sta dimostrando di non avere la minima idea di come gestirli”

Migranti, la Toscana accusa il Governo: “Il sistema degli sbarchi è tortura, persone trattate come pacchi”

“I migranti vengono trattati dal Governo come pacchi, come numeri da gestire senza umanità. A me non viene in mente nessun altro termine più appropriato di tortura”. Sono le dure parole dell’assessora alla protezione civile della Regione Monia Monni, che in questa lunga intervista a Redattore Sociale racconta quello che ha visto nei vari sbarchi nei porti della Toscana.

Assessora Monni, la Protezione civile toscana è in difficoltà sugli sbarchi nei porti lontani?
Il sistema regionale è forte e motivato e non si tirerà mai indietro rispetto al supporto a persone in difficoltà. Certamente dividere lo stesso sbarco in due porti, però, rappresenta un illogico appesantimento di una gestione già complessa e obbliga personale e volontari ad uno sforzo organizzativo inutile. Ci tengo a ringraziare tutti perché stare in quei porti è un pesante impegno fisico ed emotivo.

Lei ha definito la politica degli sbarchi lontani quasi "tortura", perché?
La Geo Barents arrivata in Toscana a metà luglio aveva effettuato 12 salvataggi, 11 dei quali coordinati dalle Autorità italiane. L’hanno costretta a dividere lo sbarco in 3 porti: Lampedusa, Carrara e Livorno. Arrivare a Carrara significa stare in mare 4 giorni più del necessario. Un tempo lungo per chi viene da viaggi atroci e ne porta evidenti segni sul corpo. Un tempo lunghissimo per chi è segnato dalle torture o presenta ustioni chimiche dovute alla lunga permanenza nelle stive di navi affollate, immerso in una miscela putrida di acqua salata, carburante ed escrementi che ti mangia la pelle. Un tempo insopportabile per chi riesce finalmente a scendere a terra e abortisce nel bagno del punto di accoglienza.

Avevamo chiesto con forza che i fragili rimasti a bordo fossero sbarcati tutti a Carrara, in modo da poter loro fornire immediatamente l’assistenza necessaria. Non ci hanno concesso nemmeno questo. Dalle 5 del pomeriggio a Carrara la nave è arrivata in porto a Livorno in un caldissimo mezzogiorno, con 160 sopravvissuti a bordo. Tra questi, due persone con importanti problemi polmonari che avrebbero potuto essere trattati con più tempestività, diversi ustionati e molti bambini anche piccolissimi. C’era una bambina di 13 anni, che non ha mai potuto essere bambina: qualcuno le ha impiantato un chip anticoncezionale sotto la pelle, forse per poterla vendere senza complicazioni. Da Livorno per alcuni sopravvissuti il viaggio è proseguito in pullman verso Taranto. Come pacchi. Come numeri da gestire senza umanità. A me non viene in mente nessun altro termine più appropriato di tortura.

Lei ha detto che il Governo fa politica contro la Toscana sulla pelle dei migranti...
Non so se sia contro la Toscana, certamente è sulle spalle degli ultimi. Non c’è solo un gigantesco tema di disumanità, ce n’è uno altrettanto grave di completa mancanza di strategia. Hanno alimentato una narrazione distorta contro lo straniero che ci invade e hanno promesso blocchi navali per fermare i flussi e proteggere i confini. Gli arrivi, invece, aumentano e il Governo sta dimostrando di non avere la minima idea di come gestirli. Disumanizzare i migranti è l’unica politica che attuano sistematicamente, per giustificare la loro crudeltà che però non può più coprire la loro inefficienza.

Lei sostiene che non è un’emergenza quella dei migranti?
Infatti non lo è. Definirla emergenza è una forzatura comunicativa per mascherare la propria incapacità, per trasmettere alle persone la sensazione che il problema è talmente grande da non essere gestibile in assoluto. Non possono ammettere che è un tema strutturale altrimenti  dovrebbero proporre soluzioni strutturali e ne sono evidentemente incapaci. Le migrazioni non si fermano facendo patti con i torturatori, si regolano rafforzando l’Europa e cancellando accordi che scaricano tutta la gestione sui paesi di approdo. Ma Meloni va a braccetto con i nazionalisti che quegli accordi li difendono, quindi non è in grado di metterli in discussione. Le persone scappano dalle guerre che si moltiplicano e fuggono dagli effetti devastanti di quei cambiamenti climatici che il Governo minimizza o nega e che, solo in Somalia e solo l'anno scorso, hanno provocato 43 mila vittime, la metà delle quali erano bambini. La stessa Europa deve ritrovarsi sulle politiche migratorie: la rinuncia al rispetto dei diritti umani è un prezzo che non deve essere mai pagato. Non sono accettabili memorandum con un Paese che perseguita e tortura, mette in atto rastrellamenti e abbandona persone nel deserto a morire.

Continuerete a non firmare il commissariamento proposto dal Governo? Perché?
Perché non sosterremo un approccio emergenziale e non siamo disponibili a cedere a una visione di gestione dell’immigrazione dissociata dal concetto di inclusione e che è disponibile a fare a meno del rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone.

Una proposta al Governo per gestire meglio i migranti?
Uscire dalla campagna elettorale permanente, abbandonare gli slogan, prendere atto che l’accoglienza diffusa, come stanno sostenendo anche Governatori di centro destra, è l’unica efficace e sostenibile, ma ha bisogno di investimenti e di un rapporto con il mondo del terzo settore che ha le competenze per gestirla al meglio. Devono aprire un confronto con i territori e smettere di scaricare su regioni e comuni una gestione caotica, disordinata e inefficiente senza offrire nessuno strumento per farlo. E’ un tema complesso e strategico, sul quale siamo pronti a dare una mano, se ci verrà offerta la reale possibilità di farlo.

Jacopo Storni

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)