Myanmar, multinazionali e banche sotto accusa per aver finanziato l'esercito

La denuncia del Justice for Myanmar: una rete di multinazionali e istituzioni bancarie avrebbe garantito alle truppe soldi e strumenti tecnologici usati anche per crimini di guerra in alcune aree del Paese

Myanmar, multinazionali e banche sotto accusa per aver finanziato l'esercito

Il potente esercito dell’ex Birmania, il Tatmadaw, è al centro di gravi accuse lanciate da Justice for Myanmar (Jfm) nel suo ultimo report. In particolare, secondo l’organizzazione una rete di multinazionali e istituzioni bancarie avrebbe garantito alle truppe soldi e strumenti tecnologici usati anche per crimini di guerra in alcune aree del Paese . Al centro della corruzione del Tatmadaw ci sarebbe la Mytel. Si tratta di una compagnia di telefonia mobile locale che negli ultimi due anni ha raccolto più di 10 milioni di utenti. Ebbene, il documento dice che “il successo coincide con l'uso illegale da parte della società di beni statali, come le infrastrutture militari”. Oltre a permettere all’esercito di ottenere soldi, questo sistema spingerebbe la “modernizzazione degli apparati e la loro capacità di commettere crimini contro il popolo del Myanmar”.
Lo schema. Jfm ricostruisce nei dettagli la posizione della Mytel. L’esecutivo ha in mano il 28% del capitale pubblico dell’azienda, ma le azioni pare siano gestite dalla Star High Co. Ltd. che, si legge nel report, è una filiale del gruppo militare segreto della Myanmar Economic Corporation (Mec). A complicare la struttura ci si mette poi il fatto che l’azionista di maggioranza è il Military Industry and Telecoms Group (Viettel), del ministero della Difesa nazionale del Vietnam, che si occupa delle torri di Mytel nelle basi militari del Myanmar, anche nelle zone di conflitto. In questo modo, sostiene il portavoce del Jfm, Yadanar Maung, “l'esercito ha messo a rischio la nostra sicurezza nazionale dando alle entità militari vietnamite l'accesso alle infrastrutture civili e militari e ai nostri dati personali. Questo viola i diritti fondamentali alla privacy e contraddice la pretesa dei militari di perpetuare la sovranità nazionale”.
I legami internazionali. Il documento rivela che per tramite di Viettel sono molte le società legate in un modo o nell’altro alla Mytel. Tra le altre, vengono nominate Hsbc, Deloitte, Standard Chartered (Gran Bretagna), Mufg (Giappone) e Maybank (Malesia). Come riportato anche dal The Daily Star, proprio Hsbc e Standard Chartered avrebbero prestato alla Viettel 60 milioni di dollari in quattro anni, quando l’esercito birmano è stato accusato di crimini di guerra contro la popolazione Rohingya, che era dovuta fuggire a causa delle azioni militari nell’agosto 2017. Infine, Jfm scrive che la Gilat Satellite Networks, società tecnologica di Israele, “ha fornito direttamente alle forze armate del Myanmar apparecchiature satellitari”.

L’articolo integrale di Fabio Polese (da Hua Hin, Thailandia), Myanmar: banche europee e società internazionali sostengono i militari, può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)