Povertà: Alleanza, “preoccupa la contrazione dei redditi delle famiglie”. “Cosa sarà per i nuclei rimasti senza Reddito di cittadinanza?”

“Preoccupa la contrazione dei redditi delle famiglie nel 2022”. Lo afferma oggi l’Alleanza contro la povertà in Italia, sottolineando in una nota che “la ripresa economica e occupazionale successiva alla crisi pandemica non è infatti bastata a compensare il deciso aumento dell’inflazione (+8,7% la variazione media annua dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo, Ipca). 

Povertà: Alleanza, “preoccupa la contrazione dei redditi delle famiglie”. “Cosa sarà per i nuclei rimasti senza Reddito di cittadinanza?”

Di fatto, le condizioni economiche delle famiglie in quell’anno sono peggiorate”.
“E poi – prosegue la nota – c’è un altro aspetto che ci preoccupa, in particolare, come Alleanza contro la povertà: come riferisce Istat, infatti, ‘per il 2022 il Reddito di cittadinanza (RdC) continua a rappresentare la misura strutturale più rilevante di contrasto alla povertà. Se nel 2019 le famiglie beneficiarie del RdC erano 970mila, pari al 3,8% del totale delle famiglie italiane, nei due anni successivi di pandemia 2020 e 2021 le stesse sono cresciute rispettivamente al 5,3% e 5,9%, per poi consolidarsi al 6,3% nel 2022, con 1,65 milioni di unità in termini assoluti e benefici medi annui pari a 5.232 euro. L’incidenza delle famiglie assistite dal RdC sale al 18,2% tra coloro che ricadono nel quinto più povero e al 7,2% tra quelle del secondo quinto’. “Sono dati – commenta l’Alleanza – che ci fanno riflettere e che ci costringono a domandare: ora che le nuove misure di contrasto alla povertà hanno preso il posto del Reddito di Cittadinanza, dimezzandone la platea (questo risulta dalle nostre simulazioni, che sembrano finora ricevere conferma dai primi dati a disposizione), cosa ne sarà delle centinaia di migliaia di famiglie rimaste senza supporto, in un contesto di inflazione che continua a far sentire il suo peso?”. Per l’Alleanza contro la povertà, “occorre mettere subito in sicurezza le persone e i nuclei che rischiano di andare ad alimentare quella popolazione – già in crescita – che si trova in condizioni di grave deprivazione economica e sociale. Per questo, torniamo a sollecitare un confronto con la ministra Calderone, già più volte invocato, per poter condividere analisi e proposte. Diversamente, le fotografie che l’Istat scatterà nei prossimi mesi saranno certamente peggiori di quelle attuali”.

Alberto Baviera

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Fonte: Sir