Procura europea: una buona battaglia

La rivista on line “lavialibera”, promossa da Libera, dedica un articolo alla “partenza in salita” dell’European public prosecutor’s office

Procura europea: una buona battaglia

Esordisce con un interessante articolo sull’Unione europea la nuova rivista di Libera, “lavialibera” (https://lavialibera.libera.it/), che raccoglie il testimone della quasi trentennale “Narcomafie”. Francesca Dalrì firma l’articolo intitolato “La Procura europea parte in salita: mancano soldi e giudici”. Il pezzo riferisce di una recente (6 febbraio) audizione della neo procuratrice europea Laura Codruta Kövesi dinanzi all’Europarlamento.

La Procura europea, o più precisamente European public prosecutor’s office (Eppo), è l’istituzione recentemente creata in sede Ue “incaricata di perseguire i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione e in particolare le frodi sui fondi europei superiori ai 10mila euro, la corruzione, il riciclaggio e le frodi Iva transfrontaliere oltre i 10 milioni di euro”. Per rendere l’idea delle dimensioni del problema, Kövesi ha dichiarato che “le sole frodi Iva nell’Ue si aggirano tra i 30 e i 60 miliardi di euro all’anno”. Un evidente danno economico “contro il quale i singoli Stati possono fare ben poco perché la loro competenza giurisdizionale termina con i confini nazionali”.

L’istituzione della Procura europea rientra tra le cooperazioni rafforzate, nel senso che è una iniziativa che non obbliga tutti i Paesi ad aderirvi: al momento sono 22 quelli che afferiscono a Eppo: si sono chiamati fuori Polonia, Irlanda, Danimarca, Svezia, Ungheria. Tra gli stessi eurodeputati italiani sono emerse, nel corso dell’audizione, posizioni differenti. A qualcuno evidentemente non sta bene una Procura che indaga sulle frodi al bilancio Ue, le quali, in fin dei conti, toccano le tasche di ciascun cittadino.

Ma la Procura parte in salita, come segnala “lavialibera”. “Quando ho assunto questo incarico a novembre – ha spiegato Kövesi, rumena, magistrato con un limpido curriculum anti corruzione – ho subito chiesto: quali risorse abbiamo e di quante risorse abbiamo bisogno per essere operativi a fine 2020?”. Per poi aggiungere: “Vogliamo una Procura europea giusto per far vedere che ce l’abbiamo o vogliamo che la Procura sia davvero efficace?”. Il nodo delle risorse è fondamentale per poter indagare sui 5mila casi già evidenziatisi: 3mila arretrati dagli anni precedenti più 2mila nuovi casi l’anno. Finora il personale assegnato a Eppo è di 29 persone, 25 delle quali assunte per gestire il sistema informatico, le risorse umane e le questioni di bilancio. “Questo significa che per le attività operative ci restano a disposizione quattro funzionari”, ha detto la procuratrice.

Se vogliamo portare avanti un lavoro serio e indipendente dobbiamo avere procuratori delegati a tempo pieno”, dunque non part-time, “e almeno due per Paese membro”, ha spiegato Laura Codruta Kövesi. Del resto contrastare le frodi e difendere il budget europeo va nell’interesse dei cittadini, delle imprese, degli enti locali e dei Paesi Ue. La rivista di Libera ha ingaggiato una buona battaglia.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir