Risoluzione Onu, le associazioni: “Cessate il fuoco immediato e definitivo”

Amnesty: “Non c'è un momento da perdere”. Unicef: “Attuare subito la risoluzione”. Medici senza frontiere: “Servono azioni concrete, non parole al vento”. “Subito risposta umanitaria e stop a fornitura di armamenti”

Risoluzione Onu, le associazioni: “Cessate il fuoco immediato e definitivo”

La risoluzione approvata dall'Onu per il cessate il fuoco a Gaza è certamente un passo avanti, ma troppo piccolo e incerto: è quanto affermano, a più voci, le principali organizzazioni umanitarie, commentando la notizia e sollecitando l'immediata attuazione di quanto stabilito. “Una risoluzione attesa da tempo – dichiara Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International - Ora, per alleviare le perdite di vite umane e affrontare le sofferenze e le devastazioni di massa a Gaza, è fondamentale che sia attuata immediatamente e apra la strada a un cessate il fuoco definitivo. Non c’è un momento da perdere aggiunge Callamard - Le autorità israeliane devono fermare immediatamente la loro brutale campagna di bombardamenti su Gaza e facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari. Israele, Hamas e gli altri gruppi armati devono operare perché il cessate il fuoco duri. Gli ostaggi civili devono tornare immediatamente in libertà. Tutti i palestinesi arbitrariamente detenuti in Israele, compresi i civili arrestati a Gaza, devono essere a loro volta scarcerati”. E aggiunge: “La risoluzione dev’essere accompagnata da una mutata pressione politica, che preveda anche un embargo immediato e totale sulle forniture di armi, in modo che si possa arrivare a uno stop permanente dei combattimenti e a cambiare la terribile situazione sul terreno a Gaza nel più lungo periodo. Sollecitiamo gli Usa, che in precedenza avevano posto il veto su tre risoluzioni che chiedevano un immediato cessate il fuoco, a sospendere le forniture di armi a Israele e a usare il loro ruolo di alleati-chiave per ottenere da Israele che accetti un cessate il fuoco sostenibile e consenta l’accesso privo di ostacoli degli aiuti umanitari a Gaza”, conclude Callamard.

Msf: “Intanto continuano gli attacchi. Tregua e aiuti subito”

La risoluzione rappresenta “un passo in avanti che dovrà vedere azioni concrete, anche se un cessate il fuoco di due settimane non è sufficiente per rispondere agli enormi bisogni umanitari – commenta Avril Benoît, direttrice generale di Medici Senza Frontiere (MSF) negli Stati Uniti - Ribadiamo la nostra urgente richiesta di un cessate il fuoco duraturo, ora. Nel frattempo, i membri del Consiglio devono assicurarsi che il cessate il fuoco venga immediatamente messo in atto e non finiscano per essere parole al vento. I membri del Consiglio, individualmente e collettivamente, devono garantire che le parti rispettino le disposizioni della risoluzione”. E aggiunge: “I membri del Consiglio devono cogliere questa opportunità per fermare la punizione collettiva della popolazione di Gaza. Anche se i membri del Consiglio hanno votato a favore di questa risoluzione essenziale, l'esercito israeliano sta continuando ad attaccare i civili e gli ospedali e ad ostacolare l'accesso umanitario. Gli ospedali che erano stati rimessi in funzione sono di nuovo sotto attacco e l’Unrwa, principale fornitore dell'assistenza umanitaria a Gaza, continua a subire tagli ai finanziamenti e restrizioni alle operazioni”.

Unicef: “Si attui subito la risoluzione”

"La risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e libero accesso per gli aiuti. Esortiamo tutte le parti in conflitto ad attuare subito la risoluzione per alleviare le sofferenze di tanti bambini e famiglie". Così in una nota il Fondo Onu per l'Infanzia e l'adolescenza (Unicef), a proposito della risoluzione votata ieri dal Consiglio di sicurezza.

Oxfam: “Subito risposta umanitaria e stop alle armi”

“Per quanto una tregua di due settimane non sia assolutamente sufficiente a risolvere la situazione a Gaza, l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza di una risoluzione per il cessate il fuoco rappresenta sicuramente una condizione essenziale per mettere in campo, almeno in parte, la risposta umanitaria di cui la popolazione ha un disperato bisogno – commenta Paolo Pezzati portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - Purtroppo però la risoluzione ancora una volta non chiede una tregua permanente. Da quasi sei mesi, il resto della comunità internazionale chiede la fine del conflitto, il rilascio di tutti gli ostaggi e la fornitura di aiuti senza restrizioni a Gaza, ed è ora che gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite diano finalmente ascolto a questo appello. Adesso sarà cruciale fare tutto ciò che è necessario perché questa risoluzione venga attuata, interrompendo immediatamente la fornitura di armamenti a Israele e ai gruppi armati palestinesi”.

Aoi, Arci, Assopace: “Governo sostenga Unrwa e società civile”

Per AOI, Arci e Assopace Palestina, la Risoluzione è “un risultato storico. La scelta del governo israeliano di non rispettare questa risoluzione costituirebbe l'ennesima violazione del diritto internazionale. Di fronte ormai a più di 32 mila persone uccise nella Striscia, distrutta per oltre 2/3 della sua dimensione e in condizioni estreme di emergenza umanitaria e con milioni di civili sfollati, dispersi e ammassati a Rafah, ci auguriamo che tutti i governi, a partire da quello italiano, si adoperino affinché la risoluzione venga rispettata e il cessate il fuoco divenga permanente, condizione imprescindibile per portare aiuti umanitari alla popolazione. Chiediamo al governo italiano di impegnare le risorse per l’emergenza a Gaza in sostegno all’azione di UNRWA, in grado di garantire operabilità immediata nella Striscia, e di riattivare i progetti bloccati e destinare nuovi fondi alle organizzazioni della società civile italiana presenti a Gaza con personale locale. Chiediamo anche al nostro governo che agisca per il ripristino del diritto internazionale e l'auto determinazione per il popolo palestinese”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)