Ruanda chiude ai rifugiati dal Congo

Il Ruanda non ha più intenzione di accogliere rifugiati provenienti dalla vicina Repubblica democratica del Congo che fuggono da eventi "dei quali è ritenuta responsabile"

Ruanda chiude ai rifugiati dal Congo

Il Ruanda non ha più intenzione di accogliere rifugiati provenienti dalla vicina Repubblica democratica del Congo che fuggono da eventi "dei quali è ritenuta responsabile o addirittura riguardo ai quali viene insultata". Il presidente del Paese Paul Kagame lo ha detto parlando al Parlamento in relazione alle persone in fuga dai combattimenti fra l'esercito e l'M23, una milizia ribelle di base nell'est del Congo composta per lo più da persone di lingua kinyarwanda o della comunità tutsi che il governo di Kinshasa ritiene sostenuta da quello di Kigali, a livello sia finanziario che militare.

Secondo quanto riportato dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), il Ruanda accoglie quasi 127mila rifugiati, di cui circa 76mila originari della Repubblica democratica del Congo. Il presidente Kagame, come evidenziato anche dal quotidiano locale The New Times, ha detto che il Ruanda "non può più essere il Paese ospite di rifugiati dei quali siamo ritenuti responsabili", in fuga da "una pulizia etnica in corso in un altro Paese". Secondo il presidente infatti, il Congo e la comunità internazionale si concentrano sull'M23 ingorando "il discorso di odio e gli abusi" contro i congolesi di lingua kinyarwanda e l'operato delle Forze Democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), un gruppo armato costituito per lo più da persone della comunità hutu. Nel 1994, gruppi estremisti di questa comunità condussero un genocidio contro i cittadini ruandesi tutsi, e anche contro gli stessi hutu di posizioni moderate.

Kagame ha quindi affermato che il Ruanda "ha accolto rifugiati congolesi per vent'anni" ma ha ribadito che quello dei profughi provenienti dal Paese vicino "non è più un problema del Ruanda". Così come "non sono affare del Ruanda", ha proseguito il capo dello Stato, i profughi "che arrivano ogni giorno a causa delle azioni del loro governo e delle loro istituzioni". Kagame si è poi rivolto ancora alla comunità internazionale, affermando che "i profughi del Congo riguardano il Ruanda tanto quanto riguardano voi".

Il presidente ruandese ha aggiunto di aver discusso con l'omologo congolese Félix Tshisekedi di come risolvere la questione dell'integrazione dei cittadini congolesi di lingua kinyarwanda, proponendo anche la concessione della cittadinanza a chi non ne dispone, ma ha notato che dopo i primi entusiasmi "la situazione è quella che ci troviamo ad affrontare ora".

Le Nazioni Unite hanno confermato il presunto supporto ruandese al gruppo armato in più occasioni, come in un rapporto di esperti del Consiglio di sicurezza pubblicato ad agosto. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)