Save the Children: “Le ondate di calore hanno un impatto pericoloso sul benessere di bambini e adolescenti”

L’organizzazione ricorda che in Italia la probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% in 20 anni e i centri urbani sperimentano temperature più alte di 5-10°C rispetto alle aree rurali circostanti. A livello mondiale sarebbero circa 1 miliardo i bambini che subiscono i pesanti effetti della crisi climatica

Save the Children: “Le ondate di calore hanno un impatto pericoloso sul benessere di bambini e adolescenti”

Le ondate di calore estremo, che in questi giorni stanno investendo anche il nostro Paese, hanno un impatto sul benessere di bambine, bambini e adolescenti. In Italia, la probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% in 20 anni e i più piccoli rischiano di subire in modo pesante i disagi che questo comporta. Questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children.

“In Italia, i centri urbani sperimentano temperature più alte di 5-10°C rispetto alle aree rurali circostanti – afferma l’organizzazione -. Un dato importante se si considera che i centri urbani occupano più del 2% della superficie terrestre e in città viene consumato circa il 90% delle risorse prodotte nel mondo. La crisi climatica sta rendendo questo tipo di eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi anche nel nostro Paese, tanto che, nei primi cinque mesi del 2023 c’è stato un aumento del 134% rispetto all’anno scorso”.
Save the Children ricorda anche che a, livello globale, la crisi climatica rappresenta oggi una delle principali minacce per la realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda i diritti e il benessere di bambine, bambini e adolescenti, aumentando il circolo vizioso di crisi umanitarie, povertà e conflitti, che colpiscono, in particolare, i minori più vulnerabili.

Save the Children sottolinea, inoltre, che la crisi climatica “è una vera e propria crisi dei diritti dell'infanzia e mette a rischio circa 1 miliardo di bambini - quasi metà della popolazione infantile mondiale – che vivono in Paesi ad alto rischio di subire gli impatti del cambiamento climatico e i minori già colpiti dalle disuguaglianze sono maggiormente a rischio”.
“È necessario mettere in campo, da un lato, azioni di mitigazione per minimizzare l’impatto negativo del cambiamento climatico sui bambini più vulnerabili, a rischio di povertà ed esclusione sociale – conclude l’organizzazione -; dall'altro, interventi di adattamento che combinino la riduzione dei rischi ambientali con politiche sociali per l'infanzia e l'adolescenza più decise. È essenziale attuare una giusta transizione ecologica, che includa interventi contro la povertà multidimensionale, le disuguaglianze e l'ingiustizia climatica e intergenerazionale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)