Scuola, arrivano gli effetti della riforma del Pnrr: tanti accorpamenti e lavoro pesante per i dirigenti

L’analisi di Tuttoscuola. Previsti numerosi accorpamenti amministrativi, che porteranno alcuni risparmi, rendendo però più pesante (a partire dal nodo sicurezza) il lavoro di dirigenti scolastici e direttori amministrativi (DSGA), allontanandoli da studenti e genitori e ampliando di molto il personale che ciascuno dovrà gestire. Il caso Calabria

Scuola, arrivano gli effetti della riforma del Pnrr: tanti accorpamenti e lavoro pesante per i dirigenti

Scuola, arrivano gli effetti della riforma del Pnrr: tanti accorpamenti e lavoro pesante per i dirigenti.L’analisi di Tuttoscuola. Previsti numerosi accorpamenti amministrativi, che porteranno alcuni risparmi, rendendo però più pesante (a partire dal nodo sicurezza) il lavoro di dirigenti scolastici e direttori amministrativi (DSGA), allontanandoli da studenti e genitori e ampliando di molto il personale che ciascuno dovrà gestire. Il caso Calabria Arrivano gli effetti della riforma della rete scolastica prevista dal PNRR e attuata in chiave di ridimensionamento dal Governo. Previsti numerosi accorpamenti amministrativi, che porteranno alcuni risparmi, rendendo però più pesante (a partire dal nodo sicurezza) il lavoro di dirigenti scolastici e direttori amministrativi (DSGA), allontanandoli da studenti e genitori e ampliando di molto il personale che ciascuno dovrà gestire. Nessuna sede scolastica verrà chiusa, secondo quanto annunciato dal Governo. Si tratta di una riorganizzazione amministrativa che non ha a che vedere con la denatalità, infatti il numero medio di studenti di cui si occuperà ogni preside non resterà invariato ma crescerà di molto. Tra le prime Regioni ad adeguarsi ai parametri fissati centralmente, la Calabria. Il nuovo piano prevede la soppressione di oltre la metà degli Istituti Comprensivi (primo ciclo), che verranno accorpati ad altri: il numero medio di plessi da gestire passerà da 7 a 15. E la Calabria potrebbe essere solo uno specchio della situazione nazionale…

I dati e le analisi di Tuttoscuola

Dimensionamento scolastico, in Calabria è ecatombe di istituti. Tante le istituzioni scolastiche soppresse (quasi un quarto) rispetto a quelle esistenti. Per la precisione, il numero delle 360 istituzioni scolastiche funzionanti in questo anno scolastico si ridurrà di 79 unità già dal 2024/25, di altre due dall’anno scolastico 2025/26 e di ulteriori tre dal 2026/27, attestandosi alla fine a 276 con una soppressione complessiva di 84 istituzioni scolastiche (il 23,3% in meno). Per effetto di questa considerevole riduzione, la Regione ha previsto numerosi accorpamenti di scuole e plessi scolastici tra le istituzioni rimanenti. Accorpamenti che, in particolare per le istituzioni del 1° ciclo, daranno luogo a situazioni al limite del controllo e della gestione da parte della dirigenza scolastica preposta e dei DSGA coinvolti.E’ l’effetto dell’attuazione della legge 197/2022 per il bilancio 2024 che al comma 557 definisce i parametri per la riorganizzazione del sistema scolastico. Un effetto descritto da Tuttoscuola, che partendo dall’analisi della situazione in Calabria, prova a descrivere quelle che potrebbero essere le conseguenze del dimensionamento scolastico che si stanno profilando a livello nazionale. Nel 2001 a livello nazionale ciascun dirigente scolastico si occupava in media di 3,9 sedi scolastiche. Nel 2022 di 5,2; nel 2032 ciascuno ne seguirà in media 6,1. “Qualcuno – è questa la sorpresa – si dividerà anche tra 20 o 30 sedi a decine di chilometri di distanza! Un numero veramente eccessivo se ci si aspetta che possa svolgere il ruolo di ‘leader educativo’ della comunità scolastica alla quale sovraintende, come si legge nei documenti ministeriali e nella letteratura anche internazionale; il rischio è che si ritrovi ad essere suo malgrado un burocrate”. In questi giorni le Regioni stanno pubblicando i piani di dimensionamento scolastico. Tuttoscuola, come detto, ha analizzato quello della Regione Calabria, che lo ha diffuso con trasparenza, leggibilità ed esaustività. Cosa emerge? “Nella provincia di Vibo Valentia, per prendere il caso più clamoroso, dal prossimo anno vi sarà una istituzione scolastica di Tropea con ben 33 plessi scolastici da gestire, un’altra con 29, una terza con 28 e altre tre rispettivamente con 20, 18 e 17 sedi da amministrare. Non sarà facile prendere un appuntamento con il preside. Il quale se dovesse trascorrere una settimana in ogni sede (di cui, per dirne una, è responsabile anche penalmente della sicurezza) impiegherebbe quasi l’intero anno scolastico per visitarle tutte. Lo stesso vale per il suo staff amministrativo”. E non finisce qui. Nella provincia di Catanzaro – calcola Tuttoscuola – funzionerà una istituzione scolastica con 28 plessi scolastici, un’altra con 27 e ulteriori quattro rispettivamente con 19, 18, 17 e 16 scuole da gestire e amministrare. Nella provincia di Cosenza funzioneranno due istituzioni scolastiche con 23 scuole e una con 21, oltre a quattro rispettivamente con 17 e 16 scuole da gestire.Nella provincia di Reggio Calabria la situazione non è molto diversa: una istituzione scolastica con 23 scuole da amministrare, un’altra con 21 scuole, una terza con 19 plessi e due con 17 scuole.

Dimensionamento in Calabria. Le istituzioni accorpate raddoppiano il numero di scuole da gestire

La soppressione in Calabria nel prossimo triennio di 84 istituzione scolastiche (79 già dal 2024-25), deliberata dalla Regione, è stata resa possibile dall’accorpamento, soprattutto nel settore del primo ciclo, di un buon numero di istituzioni. Più precisamente, l’accorpamento complessivo di 123 istituzioni scolastiche del primo ciclo ancora funzionanti in questo anno scolastico riduce dal prossimo anno scolastico a 58 il numero delle istituzioni scolastiche (65 in meno), caricando queste ultime di una responsabilità organizzativa e gestionale rilevante. Un taglio del 53% degli Istituti Comprensivi oggi operanti.Infatti, le 892 scuole (intese come sedi, ovvero come punti di erogazione del servizio) dipendenti dalle 123 istituzioni scolastiche tuttora funzionanti verranno tutte prese in carico dal prossimo settembre dalle 58 accorpanti.In questo anno scolastico – emerge dallo studio di Tuttoscuola – il carico gestionale di 892 scuole e plessi per ognuna delle 123 istituzioni scolastiche è in media di 7,25 scuole per ogni istituzione; ma dal 2024-25 il carico invariato di quelle 892 scuole, distribuito su 58 istituzioni scolastiche, porterà a una media di 15,38 scuole per ogni istituzione scolastica. Più in dettaglio, dall’esame da parte di Tuttoscuola emerge nelle province calabresi:Catanzaro: le 20 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dall’anno scolastico 2024/25 verranno ridotte a 10; il carico medio delle 165 scuole dipendenti passerà da 8,25 scuole per istituzione a 16,50.Cosenza: le 41 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 19; il carico medio delle 276 scuole dipendenti passerà da 6,73 scuole per istituzione a 14,53.  Crotone: le 17 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 8; il carico medio delle 90 scuole dipendenti passerà da 5,29 scuole per istituzione a 11,25.  Reggio C.: le 26 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 13; il carico medio delle 195 scuole dipendenti passerà da 7,50 scuole per istituzione a 15,00.  Vibo Valentia: le 19 istituzioni scolastiche del primo ciclo da accorpare dal 24/25 verranno ridotte a 8; il carico medio delle 166 scuole dipendenti passerà da 8,74 scuole per istituzione a 20,75.   “Si tratta di un peso complessivo più che raddoppiato in termini di organizzazione delle scuole, di responsabilità sulla sicurezza degli edifici scolastici, di gestione dei consigli di classe e dei collegi docenti, di rapporto con le rappresentanze amministrative del territorio”, chiosa Tuttoscuola.

E a livello nazionale?

Afferma Tuttoscuola: “Per effetto del dimensionamento scolastico, saranno frequenti i casi in cui le istituzioni scolastiche del primo ciclo, che dal prossimo anno scolastico aggregheranno altre istituzioni limitrofe, vedranno pressoché raddoppiato, rispetto alla situazione attuale, il numero dei plessi da gestire, con una serie di conseguenze gestionali e amministrative che interesseranno soprattutto i dirigenti scolastici di tal istituzioni, il direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA). A partire dalla sicurezza”. Lo studio di Tuttoscuola passa in rassegna le principali. “Il dirigente scolastico in veste di datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la sicurezza di tutti gli edifici scolastici in cui si trovano scuole dal lui dirette, ed è anche responsabile della salute delle persone, alunni e docenti compresi, che in esse vi vivono quotidianamente. L’aumento del numero dei plessi aggregati incrementa, pertanto anche il numero degli edifici scolastici amministrati, per i quali il dirigente dovrà produrre e aggiornare un maggior numero di DVR (Documenti di Valutazione del Rischio), documenti di complessa definizione, tenuto anche conto che molti edifici scolastici sono privi dei certificati di agibilità, antincendio, etc”. Il dirigente scolastico è anche il rappresentante legale dell’istituzione, e, come tale, con il dimensionamento vedrà estendersi il territorio in cui si trovano scuole da gestire e, conseguentemente, vedrà aumentare, il numero dei soggetti istituzionali con cui rapportarsi, come, ad esempio, i Comuni, le Asl per i servizi degli alunni con disabilità. Sempre per questa posizione giuridica vedrà aumentare i potenziali conflitti con l’aumentato numero di docenti e di famiglie. Il capo d’istituto, come presidente dei consigli di classe/interclasse e del collegio docenti, vedrà aumentare il numero delle prime da presiedere (o assegnare in delega) così come vedrà aumentare il numero dei docenti che compongono il collegio: dovrà gestire mega-collegi composti da oltre 200 o 300 insegnanti. Per le riunioni sarà necessario noleggiare teatri o grandi saloni attrezzati oppure si dovrà ricorrere a riunioni in videoconferenza.Il dirigente scolastico, oltre ad avere la responsabilità della gestione del personale, ha anche il compito di dirigerlo e coordinarlo, valorizzando le risorse umane. Ma quando il numero dei docenti è di questa entità, e non disponendo di una struttura gerarchica di staff, come riuscirà a valorizzare docenti che farà fatica a conoscere?Non sarà da meno il nuovo compito e le connesse responsabilità del DSGA e delle segreterie per le complessità amministrative, la gestione dei beni patrimoniali, il reperimento delle supplenze.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)