Si è spento Antonio Prezioso, il primo Assessore Regionale alla Sanità del Veneto, all'età di 96 anni

L’ultimo capitolo del suo “libro” Antonio Prezioso l’ha scritto all’alba del giorno dell’Epifania, quando si è spento, a 96 anni, al Pensionato Piaggi di piazza Mazzini, a Padova. Professore, politico, amministratore e scrittore, è stato, dal 1970 al 1975, il primo assessore regionale alla Sanità del Veneto.

Si è spento Antonio Prezioso, il primo Assessore Regionale alla Sanità del Veneto, all'età di 96 anni

Prezioso nasce a Borgoricco il 27 agosto del 1925. Si forma nell’Azione cattolica. Il primo contatto con la Resistenza, nell’estate del 1944, avviene nella canonica della parrocchia di San Marco a Camposampiero: s’impegna a riprodurre e a distribuire in bicicletta volantini di propaganda antifascista e antinazista. Alle Politiche del 18 aprile 1948, quando la Dc ottiene la maggioranza relativa dei voti (48,51%) e la maggioranza assoluta dei seggi (305), è già segretario comunale del partito e presidia le sezioni.

Si laurea in Lettere a Padova. Insegna nella scuola media del seminario dei frati a Camposampiero, poi a Castelfranco. Quindi passa a Padova, prima al Barbarigo e infine al liceo classico Tito Livio. E’ un docente “pignuolo” (come si autodefinisce), implacabile con i refusi che gli saltano all’occhio. Però non gli farà mai difetto l’ironia.

Nel maggio 1951 viene eletto consigliere comunale a Camposampiero (la Dc conquista 16 seggi su 20), l’anno successivo è assessore supplente. presidente dell’ospedale Pietro Cosma di Camposampiero e poi consigliere provinciale dal 1956 al 1964, anno in cui viene chiamato a reggere la segreteria provinciale dello Scudocrociato. La sua collocazione è tra i morotei, che in Veneto si riconoscono in Luigi Gui e in Tina Anselmi. E’ amico di monsignor Giovanni Nervo, fondatore della Caritas Italiana e della Fondazione Emanuela Zancan, che intervisterà per il volume “Le politiche sociali in Italia. Una storia, un testimone”.

Nel 1970 viene eletto in consiglio regionale. Nel parlamentino veneto la Dc padovana occupa altri quattro scranni (con Nello Beghin, Fabio Gasperini, Giancarlo Rampi e Adriano Zoccarato). Prezioso è chiamato dal veronese Angelo Tomelleri, primo presidente del Veneto, a far parte della giunta (un monocolore Dc). Fino all’approvazione dello Statuto però nessun assessore ha deleghe. Poi gli viene affidato il prestigioso assessorato alla Sanità e all’Assistenza, che guiderà fino al 1975: in questo periodo, in particolare, avvia i Consorzi sociosanitari. Si batte per la nascita delle Ulss, con due “esse”, proprio per sottolineare la piena integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali.

Dal 1978 al 1980 è vicesegretario regionale della Balena Bianca. Nel 1979 ottiene anche il tesserino di pubblicista dall’Ordine dei giornalisti del Veneto per gli articoli scritti per “La Difesa del Popolo” con il proprio nome o con lo pseudonimo “Civis”.

Nel 1981 assume la presidenza dell’Irsev (Istituto regionale di studi e ricerche economico-sociali del Veneto), incarico che manterrà fino al 1987. Nell’aprile 1984 viene rieletto, per la Sinistra dc, nel comitato regionale del partito insieme a Gianclaudio Bressa, Dino De Poli e Giorgio Masiero. Dal 1987 al 1991 è presidente del comitato di gestione dell’Ulss 21; corregge con la matita rossa e blu le delibere che gli vengono presentate per la firma. Sempre in via degli Scrovegni, dal 1991 al 1992, fa parte del comitato dei garanti.

Quando la Dc chiude i battenti e si attua la diaspora democristiana, Prezioso aderisce al Partito Popolare Italiano di cui, nel 1996, è delegato provinciale per i seniores, rieletto nel 1999. Anno in cui pubblica il libro “Attualità di un vescovo. Monsignor Filippo Franceschi dieci anni dopo”. Nel 2003 e nel 2007 dà alla luce due libri “gemelli”: il primo è intitolato “La terrena foresta spessa e viva”; il secondo nello stesso modo ma con l’aggiunta “io dico seguitando. Qui Prezioso sintetizza il suo pensiero supportandolo, a testimonianza della sua profonda cultura, con una miriade di citazioni. Il professore si ritira nella casa di riposo di piazza Mazzini e dona ben quattromila volumi (il fondo Prezioso) alla biblioteca di Camposampiero.

Nel marzo 2021 l’ultima soddisfazione: partecipa, con l’onorevole Dino Scantamburlo e il senatore Paolo Giaretta, alla presentazione del libro “Un uomo Prezioso”, il primo volume della collana “I quaderni di Alta Vita”, che la biografia di uomo “tanto composto e credibile quando indossava abiti istituzionali – scrive Valentino Pesci nella prefazione dell’opuscolo – tanto scanzonato e trascinatore tra gli amici con i quali ha condiviso l’amore per la montagna”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)