Telefono Azzurro: in Europa 18 milioni di ragazzi hanno subito abuso sessuale

In occasione della Giornata Internazionale per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi, Telefono Azzurro ha promosso nella sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede un momento di confronto e riflessione. Secondo l'Oms circa 300 milioni di bambini di età compresa tra i 2 e i 4 anni sono regolarmente soggetti a punizioni fisiche e violenze psicologiche da parte dei genitori e dei tutori

Telefono Azzurro: in Europa 18 milioni di ragazzi hanno subito abuso sessuale

In Europa 18 milioni di ragazzi hanno subito un abuso sessuale prima di raggiungere la maggiore età. Secondo l'Oms circa 3 bambini su 4, ovvero 300 milioni di bambini di età compresa tra i 2 e i 4 anni sono regolarmente soggetti a punizioni fisiche e violenze psicologiche da parte dei genitori e dei tutori. Nel 2022, il NCMEC (Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati) ha analizzato poco più di 32 milioni di segnalazioni di abusi sessuali su minori di tutto il mondo, con un aumento dell'87% rispetto al 2019. Sono numeri allarmanti che rispecchiano solo in parte un fenomeno di portata globale che richiede l'attenzione e azioni concrete a livello internazionale di prevenzione e sostegno alle vittime. Anche in Italia il trend è molto preoccupante e, in occasione della Giornata Internazionale per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi, Telefono Azzurro, ha promosso nella sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede un momento di confronto e riflessione sul tema coinvolgendo esponenti del Governo, della Santa Sede e della Conferenza Episcopale Italiana.

Secondo il report 'Out of the Shadow' pubblicato nel 2022 da The Economist, che mappa la visione e l'approccio utilizzato da 60 paesi nel mondo nel contrasto ad abusi e violenze a danno dei minori emerge come l'Italia si classifichi al 45° posto nell'area dedicata alla prevenzione e al 18° posto nella sezione dedicata alle politiche di intervento. L'Unione Europea negli anni ha adottato una strategia che mira a mettere in atto un solido quadro giuridico per la protezione dei bambini e per facilitare un approccio coordinato tra i numerosi attori coinvolti. Ma è necessario un grande e maggiore sforzo per affrontare questi temi con coraggio e determinazione e combattere il fenomeno dell'abuso sessuale, come già indicato dalla Convenzione di Lanzarote del Consiglio d'Europa, promuovendo progetti di cooperazione nazionale e internazionale contro tali crimini.

"Il nostro obiettivo è da sempre quello di offrire alle vittime un luogo sicuro dove poter essere ascoltate rompendo così il silenzio rispetto a episodi che troppo spesso restano sconosciuti e impuniti. È necessario quindi mettere in campo azioni tempestive ed efficienti per ridurre il trauma ed evitare ulteriori vittimizzazioni del minore, ma anche lo sviluppo di child protection policies a livello europeo e internazionale che garantiscano la completa tutela del minore", dichiara Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro.

L'abuso sessuale sui minori è più frequente all'interno della famiglia e nella cosiddetta cerchia di fiducia. Ad esempio, il 48% delle vittime intervistate dall'inglese Indipendent Inquiry Into Child Sexual Abuse (IICSA, 2021) ha riferito di essere stato abusato da un membro della famiglia, il 12% delle vittime intervistate ha riportato di aver subito l'abuso per mano di un insegnante/educatore, il 6% di un membro del clero e l'1% da un allenatore. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, come confermano i dati internazionali, queste situazioni spesso non vengono alla luce, soprattutto per la difficoltà delle vittime di confidarsi con qualcuno e chiedere aiuto. La giornata di oggi è stata inoltre l'occasione per presentare il dossier 'Dentro l'Emergenza' di Telefono Azzurro per inquadrare meglio il fenomeno degli abusi sessuali e sollecitare azioni di prevenzione a supporto dei ragazzi che coinvolgano direttamente istituzioni e società.

I dati annuali del 114, il numero d'emergenza che la Fondazione gestisce per conto del dipartimento per le Politiche per la Famiglia, e quelli della linea telefonica 1.96.96 parlano chiaro e delineano un quadro molto preoccupante. Nel 2022 il Centro di Ascolto e Consulenza 1.96.96 ha gestito complessivamente 2.886 casi. Di questi il 26,53% è riconducibile all'area delle difficoltà relazionali, il 15,58% all'area abusi e violenze e il 5,45% a quella di fattori di rischio familiari.

Si tratta di situazioni che hanno coinvolto più di 3.000 minori e che si sono verificate principalmente tra le mura domestiche (57,32% dei casi) o a scuola (12,66% dei casi). L'elaborazione dei dati relativi al servizio 114 ha messo in luce come nel 2022 si siano gestite 2.246 richieste di cui il 37,1% rientra nell'area abuso e violenza. Anche in questo caso per 1 minore su 2 si tratta di situazioni che nascono e persistono all'interno delle mura domestiche con i genitori che nel 65,83% dei casi sono coinvolti con il ruolo di responsabili.

Nei primi tre mesi dell'anno i due canali di raccolta delle segnalazioni di Telefono Azzurro hanno gestito in totale 44 casi di pedofilia e abuso sessuale offline (quando l'episodio tra vittima e presunto responsabile è avvenuto di persona) e 21 online. Nel 2022 il numero complessivo delle segnalazioni raccolte è stato di 275. Si tratta di dati allarmanti che rappresentano solo la punta dell'iceberg. Lo scorso anno il 43% delle chiamate di ragazzi che hanno denunciato un abuso offline al servizio 1.96.96 di Telefono Azzurro è arrivato dalla fascia d'età compresa tra gli 11 e i 14 anni, mentre 1 su 5 aveva meno di 10 anni. Tra le vittime il 73% delle richieste di aiuto è arrivato da bambine.

Tra i 202 casi segnalati nel 2022 al 114 - il servizio di Telefono Azzurro cui si possono rivolgere sia minorenni sia adulti tramite chat o telefono - il 68% ha riguardato episodi avvenuti offline. Da rilevare come - anche in questo caso - le mura domestiche siano il principale luogo dove si nasconde il pericolo. Dal dossier, infatti, emerge come i casi in cui l'abuso sessuale abbia coinvolto nel ruolo di responsabile uno dei genitori del minore rappresentino il 36% del totale. Tra le segnalazioni ricevute online il 40,5% ha avuto come oggetto la pedopornografia, il 33% ha riguardato l'adescamento online (grooming), il 19% la minaccia di rendere pubbliche informazioni a sfondo sessuale e il 17% sexting. L'uso del digitale, unito a una mancanza di controllo da parte dei genitori, espone i ragazzi a molteplici rischi. Alcuni dati internazionali evidenziano infatti che 1 bambino su 10 con età compresa tra i 10 e i 15 anni ha parlato con uno sconosciuto online e che il 62% dei minori tra 8 e 17 anni abbia ricevuto richieste di amicizia da persone sconosciute.

"Da 20 anni grazie al Servizio 114 abbiamo gestito 31.000 casi di emergenza con 175.300 ore di attività ininterrotta. I dati raccolti dalle nostre linee di ascolto ci mettono di fronte a un'evidenza: le violenze e gli abusi sui minori sono in forte aumento. Per questo motivo occorre costruire sistemi di ascolto, rivedere norme innovative e investire maggiori risorse per il controllo e la sicurezza degli spazi fisici e digitali frequentati da bambini e adolescenti- spiega Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro- Sono fortemente convinto che bisogna lavorare tutti insieme per attuare strategie che rafforzino la risposta e riducano il rischio su scala globale, proteggendo i bambini dagli abusi sessuali e dai danni a lungo termine sulla loro salute mentale".

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)