Ucraina, Draghi: 23.872 profughi in Italia, il flusso aumenterà

Il premier interviene al Question time alla Camera per parlare dell'accoglienza e della crisi energetica. “Temiamo tempi molto lunghi della guerra”

Ucraina, Draghi: 23.872 profughi in Italia, il flusso aumenterà

“È indispensabile mantenere l’unità di intenti e di azioni dell’Unione europea, che ci vede in prima linea”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del Question time alla Camera dei Deputati sulla crisi ucraina. “Voglio ringraziare tutte le forze politiche, e in particolare l’opposizione, per la grande prova di unità e spirito costruttivo dimostrati nella gestione della crisi – ha aggiunto il premier – Sono certo che l’Italia farà la sua parte fino in fondo. Come sempre nel dramma, nell’emergenza e nel terrore ci scopriamo migliori di quello che pensiamo di essere”.

Draghi però ha avvisato: “Tutte le misure disposte per l’accoglienza dimostrano la solidarietà messa in campo dal nostro Paese ma molto di più andrà fatto, per i tempi di guerra, che si teme non saranno brevi ma molto lunghi. La forza di un Paese e di una democrazia si misurano anche con la capacità di difendere i valori della dignità umana, della pacifica convivenza e dell’amicizia tra i popoli. In questo senso il mio pensiero va anche ai tanti cittadini russi che condividono questi valori e condannano le violenze commesse ai danni del popolo ucraino”.

I numeri dei profughi ucraini

“All’8 marzo in Italia erano arrivati 21.095 cittadini ucraini, oggi sono 23.872, entrati soprattutto dal confine italo-sloveno. Oltre il 90% è costituito da donne e bambini – ha osservato Draghi – Il flusso è destinato ad aumentare. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono mobilitati personalmente per aiutare la popolazione ucraina, offrendo solidarietà e assistenza ai profughi che stanno arrivando in Italia. Ringrazio particolarmente i sindaci e tutti gli esponenti del Terzo settore“.

“Ripensare le regole Ue sul bilancio”

Il Governo è in campo “per la sopravvivenza delle nostre imprese“. Lo dice il premier Mario Draghi rispondendo all’interrogazione della Lega sugli obiettivi del Pnrr. Le “regole di bilancio erano in generale inadeguate” prima della crisi ucraina “ma vale ancora di più oggi. Queste regole non tengono conto delle priorità strategiche degli ultimi due anni: in particolare clima, energia, difesa. Occorre ripensare le regole generali”.

“Al lavoro per diminuire dipendenza da gas russo”

“Siamo al lavoro per diminuire la dipendenza dal gas russo in tempi rapidi. È necessario farlo. Siamo impegnati per diversificare le forniture e aumentare le fonti rinnovabili: questa è l’unica strategia nel lungo periodo”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. “Quello che è incredibile è che la quota di gas russo è aumentata molto negli ultimi 10-15 anni, anche dopo l’invasione della Crimea. Questo dimostra una sottovalutazione di politica estera e internazionale“.

“Assistenza sanitaria, lavorativa e scolastica per i profughi”

“Sul fronte sanitario, tutti i rifugiati che arrivano o accettano di farsi un tampone ogni 48 ore, oppure accettano di vaccinarsi. Le mascherine sono distribuite sistematicamente nei posti dove queste vaccinazioni avvengono. Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato la Centrale Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario che, nell’ambito del meccanismo europeo di protezione civile, provvederà alla ricognizione dei posti letto disponibili e all’organizzazione del trasferimento dei pazienti. Inoltre, i cittadini ucraini ospitati nei centri di prima accoglienza dispongono di servizi di assistenza sanitaria, sociale e psicologica, orientamento legale, orientamento al territorio e corsi di lingua italiana. Nei centri della rete del Sistema di Accoglienza e Integrazione sono previsti anche servizi finalizzati all’integrazione, quali la formazione e la riqualificazione professionale, nonché l’accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo e sociale”, ha spiegato Draghi a proposito del sistema di accoglienza di chi fugge dall’Ucraina.

“Per quanto riguarda la possibilità per i profughi ucraini accolti di svolgere un’attività lavorativa – ha aggiunto il premier – abbiamo adottato una prima misura che consente loro, sulla base della sola richiesta di permesso di soggiorno e in deroga alle quote massime di ingresso stabilite dal cosiddetto ‘decreto flussi’, di lavorare, sia in forma autonoma che subordinata, e anche stagionale. Sul piano scolastico vogliamo garantire ai giovani ucraini il sostegno necessario per proseguire il loro percorso formativo. Sono state diramate direttive per favorire la piena integrazione delle studentesse e degli studenti ucraini, anche in raccordo e con la collaborazione delle comunità di connazionali stabilmente inserite in Italia”. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)