Un fondo sovrano per le start up. Un'idea che presenta molte più ombre che luci

Una possibilità in più non fa certo male, se non si parassero di fronte due solidissimi rischi: il nepotismo e l’emergenza.

Un fondo sovrano per le start up. Un'idea che presenta molte più ombre che luci

Sappiamo che le buone intenzioni non sempre conducono in paradiso, soprattutto quando consideriamo la politica italiana: abbiamo appena sperimentato l’abolizione della povertà tramite decreto legge… Per questo abbiamo più di una perplessità di fronte all’intenzione governativa di istituire un cosiddetto fondo sovrano (dotazione: un miliardo di euro) che sostenga lo sviluppo delle nostre start up più promettenti. Insomma, faccia da fertilizzante alle buone idee imprenditoriali made in Italy, per farle uscire dal nido e quindi spiccare il volo.

Già la valutazione di “promettente” rischia di generare problemi. Se lo è davvero, c’è tutto un sistema finanziario (dalle banche ai fondi di investimento) alla caccia di buone pratiche imprenditoriali da far crescere per trarne profitto. Non c’è proprio carenza di denaro da investire, in giro per il mondo. Ma una possibilità in più non fa certo male, se non si parassero di fronte due solidissimi rischi: il nepotismo e l’emergenza.

Nel primo scenario, il finanziamento tende a confluire più nelle tasche di chi ha agganci giusti, o definite parentele politiche e/o culturali, che in quelle più meritevoli o interessanti. Capita ad esempio da tempo nel finanziamento pubblico del settore audiovisivi (film, tivù), tanto per dire… Ma qui si può obiettare: c’è la cartina di tornasole della redditività, seri controlli possono evitare che si finanzi qualche intrapresa con scopi diversi appunto dal ritorno economico.

Il vero pericolo purtroppo è un altro: che a questo fondo alla fine (emergenza, urgenza, ragioni sociali…) si attinga per tenere in piedi qualche azienda decotta, qualche realtà imprenditoriale in difficoltà che usi quei soldi per tirare un po’ avanti, più che per i motivi che vedono nascere questo fondo sovrano. Insomma si stanziano soldi per far decollare e si finisce dentro il modello Alitalia.

Lasciamo infine perdere il fatto che i fondi d’investimento hanno personale altamente qualificato per questo tipo di lavoro, mentre qualsiasi cosa sia statale, finisce per impantanarsi in concorsi, cariche dirigenziali, organici gonfiati e poi inamovibili. Magari obbligando a metterci soldi pure soggetti esterni – vedi le casse previdenziali autonome – che i denari devono tutelarli e incrementarli con giudizio.

Stabilito dunque che l’idea presenta molte più ombre che luci, perché insistere? A meno che il fondo sovrano abbia fondamenta più ideologiche che economiche, in questo tempo di nazionalismo permeante pure i nomi dei ministeri.

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Fonte: Sir