Violenze al Beccaria, arrestati 13 agenti. Allarme delle associazioni

Il commento delle associazioni. Save the Children: “Serve una giustizia amica dei minori”. Aiga: “ Gli Ipm sono luoghi di rieducazione, non c'è spazio per prevaricazione. Fondamentale ruolo del garante”

Violenze al Beccaria, arrestati 13 agenti. Allarme delle associazioni

Una vicenda “terribile, occorre fare al più presto piena chiarezza. Ragazzi e ragazze che hanno commesso un reato non possono subire violenza e punizioni fisiche, fino alla tortura, secondo quanto emerso”: così Giorgia D’Errico, direttrice Affari pubblici e Relazioni istituzionali di Save the Children, commenta la notizia delle violenze subite da alcuni minori detenuti presso il carcere minorile Cesare Beccaria. Violenze per le quali sono stati accusati e arrestati 13 agenti penitenziari. “ Gli adolescenti che entrano in contatto con la giustizia provano paura, ansia, insicurezza, rabbia – continua D'Errico - La risposta non può essere rappresentata da vessazioni e atti di violenza fisica e psicologica, ma deve essere informata da sensibilità, trasparenza, ascolto, umanità, tutela, aiuto, in sintesi una giustizia ‘amica’ dei minori”.

E Save the Children ricorda e rilancia i dati contenuti del 20° Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione dei minori, recentemente presentato e ieri rilanciato, in occasione della pubblicazione del Rapporto generale sul carcere Alla fine di febbraio 2024 erano 532 i giovani reclusi nei 17 Istituti Penali per Minorenni d’Italia. Una cifra che sta rapidamente crescendo, solo due mesi prima, alla fine del 2023, erano 496.

Dura condanna anche da Aiga, l'associazione italiana Giovani avvocati: “Pur nell’assoluto rispetto del principio di non colpevolezza – dichiara il presidente nazionale, Carlo Foglieni - Aiga stigmatizza e censura i gravi fatti descritti all’interno dell’ordinanza cautelare del Gip di Milano, ulteriore evidenza dell’emergenza che il sistema carcerario italiano vive in tutte le sue declinazioni”. Aiga sottolinea anche “l’importanza del ruolo ricoperto dal Garante Nazionale dei Detenuti nell’ambito di detta indagine, una figura dunque la cui centralità nell’affrontare la questione carceri va assolutamente ribadita”. L'associazione ricorda inoltre di avere “già acceso un faro sugli istituti minorili, tramite del proprio Osservatorio Nazionale sulle Carceri, proprio in occasione degli ultimi accessi compiuti nel periodo delle festività pasquali, per meglio comprenderne le condizioni e le criticità. Questa notizia, pertanto, ci lascia sgomenti e amareggiati – conclude Foglieni - tenuto conto che, ancor più all’interno degli IPM, dovrebbe essere compiuto il massimo sforzo possibile per tendere ad una effettiva rieducazione del minore recluso, allontanando qualsivoglia forma di prevaricazione”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)