Afghanistan, Ramonda (Apg XXIII): "L'Europa non giri le spalle"
Il presidente: "Nelle nostre case famiglia in Italia e all'estero stiamo accogliendo tanti giovani, anche minorenni, provenienti dall'Afghanistan, giunti con i corridoi umanitari dai campi profughi in Grecia. Ci raccontano l'angoscia per i loro familiari rimasti nel paese"
“È urgente che le istituzioni europee siano orientate all'inclusione e all'accoglienza, rifiutando i rimpatri forzati, agendo a livello politico con proposte che si oppongano alla logica della violenza”. E’ l’appello di Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, che così commenta gli sviluppi della crisi umanitaria in Afghanistan.
“Ci uniamo alla preghiera di Papa Francesco affinché cessi il frastuono delle armi e possa prevalere il dialogo. – si legge in una nota - Nelle nostre case famiglia in Italia e all'estero stiamo accogliendo tanti giovani, anche minorenni, provenienti dall'Afghanistan, giunti con i corridoi umanitari dai campi profughi in Grecia. Nelle nostre case trovano protezione, stabilità, consolazione per le loro indicibili ferite e ci raccontano l'angoscia per i loro familiari rimasti in Afghanistan”.
“Il pensiero e la preghiera vanno a coloro che stanno subendo gravissime ingiustizie, violenze, riduzione in schiavitù, in particolare alle donne, alle bambine, ai bambini e alle minoranze etniche. Non possiamo girare loro le spalle”, conclude Ramonda.