Il web? Terra di missione, ma occorre saper raccontare Dio. Don Alberto Ravagnani il 15 settembre a Chiesanuova

Da Youtube alla libreria. Don Alberto Ravagnani, giovane prete milanese divenuto una star di Youtube, è in libreria con il suo primo romanzo

Il web? Terra di missione, ma occorre saper raccontare Dio. Don Alberto Ravagnani il 15 settembre a Chiesanuova

Don Alberto Ravagnani ha solo 28 anni. Eppure è di fatto uno dei preti più conosciuti, ascoltati – e da oggi anche letti – d’Italia. Ordinato nel 2018 dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, da tre anni è cappellano nella parrocchia di San Michele Arcangelo di Busto Arsizio. Come tanti preti giovani insegna religione in un liceo di Varese, e come tanti preti giovani la sua occupazione principale è la pastorale giovanile nel grande oratorio della sua parrocchia. Ma la notorietà e il seguito sono arrivati grazie alla rete.

Rimasto lontano dai suoi giovani nelle prime settimane del primo lockdown da Coronavirus, don Alberto ha iniziato a registrare alcuni video per Youtube. Le sue riflessioni emozionali e ricercate, dirette e franche, capaci in buona sostanza di veicolare l’essenza del Vangelo attraverso i linguaggi e i ritmi del web, lo hanno però portato sugli schermi di milioni di italiani. Soprattutto giovani. I suoi numeri sono impressionanti.

Da qualche mese don Alberto Ravagnani è in libreria con La tua vita e la mia, edito da Rizzoli. «All’inizio pensavo a un saggio – ci racconta al telefono dal suo oratorio, in una delle poche pause che la sua attività con i ragazzi gli concede – ma poi mi sono convinto a scrivere una storia, così i messaggi passano in maniera più forte, più complessa e più vera». La tua vita e la mia è una storia di amicizia all’ombra del campanile: «L’amicizia – spiega don Alberto – è la porta attraverso la quale entra Dio, è la medicina che guarisce le ferite, specie nelle storie più complicate, è molto più della somma delle due parti in gioco». Una voce controcorrente: «Oggi è più importante parlare di questo, di ciò che ci unisce piuttosto di ciò che ci divide. Siamo fatti per gli altri perché il meglio di noi viene fuori soltanto quando qualcuno ci tratta come amico».

E nonostante gli scenari apocalittici, le rassegnazioni e la pandemia, l’oratorio resta un luogo di crescita, relazione e amicizia: «Io sto assistendo a dei grossi miracoli. L’oratorio è un contesto di riscatto». E qui don Alberto vede l’esuberanza, l’energia e la voglia di rinnovamento dei giovani fare i conti con la “fame di Dio”: «Il nostro cuore è fatto per Dio. Le grandi domande che ci facciamo, ineludibili per tutti, sono un punto di partenza. Ma accanto ai giovani servono persone credenti in grado di dare un nome e un cognome alla loro ricerca di senso. Spesso abbiamo raccontato Dio talmente male che la gente se n’è allontanata».

Con questo spirito, attraverso il web don Alberto ha parlato di Dio non solo ai ragazzi del suo oratorio, ma a quelli di tutta Italia. Anche a chi, in un patronato, non ci è forse entrato mai. «Il web – osserva – che da tanti è visto con sospetto, riesce a rendere in maniera più evidente come la Chiesa sia comunione che lega le persone al di là del tempo e delle distanze». Ma nel web la voce di don Alberto – come quella dei vescovi e del papa – è una tra le tante. Senza piedistalli e senza barriere. Don Alberto con questo ci ha dovuto fare i conti, subendo accuse dagli haters e attacchi frontali da influencer dall’enorme peso mediatico, come Fedez. Eppure, tanti personaggi del web lontani dalla fede, come il divulgatore scientifico Barbascura, ha trovato in don Alberto un interlocutore con cui confrontarsi limpidamente e riflettere insieme sul quesito di Dio: «Il web, che è democratico, rovescia la dinamica tra autorità e autorevolezza. Non basta che sia un vescovo a parlare, deve farlo in modo da essere “percepibile”». Servono strategie: «Puri come colombe, astuti come serpenti. Non siamo padroni di questo mondo, ma è terra di missione: la Chiesa deve canalizzare la sua sapienza e la bellezza del messaggio del Vangelo in questi mezzi, con le loro regole e le loro dinamiche. Il web può favorire le relazioni, ma le relazioni vanno cercate: perché le diocesi non contattano i “personaggi del web” che i giovani ascoltano per proporre loro di fare qualcosa insieme?».

La presentazione il 15 settembre a Chiesanuova

Don Alberto Ravagnani sarà a Padova per presentare il suo romanzo La tua vita e la mia martedì 15 settembre, alle 21, nella parrocchia di Chiesanuova. L’incontro è previsto nel piazzale del centro parrocchiale (in caso di pioggia in chiesa e al cinema Esperia). L’ingresso è gratuito con green pass obbligatorio. Nel sito parrocchia chiesanuova.it si trovano tutte le informazioni per partecipare alla serata.

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