A Monselice c'è "Cuerpos", nuova edizione dell'Etnofilm fest

Da giovedì 31 maggio fino a domenica 3 giugno torna l'appuntamento con l'Etnofilm fest, diretto dall'antropologo Fabio Gemo, che quest'anno ha scelto come tema conduttore il corpo.

A Monselice c'è "Cuerpos", nuova edizione dell'Etnofilm fest

“Cuerpos” è l’edizione 2018 dell’Etnofilm fest che si svolge a Monselice da giovedì 31 maggio a domenica 3 giugno.
Il festival dedicato alla produzione documentaristica italiana, giunto all’11a edizione, sempre capitanato dal regista e antropologo Fabio Gemo, indagando quest’anno il tema del corpo, porta a Monselice una rosa di documentari in concorso, giudicati da una giuria d'eccezione. E un parterre di grandissimi ospiti.

«Da sempre la mia indagine di documentarista e antropologo mi ha portato ad indagare il tema del corpo – spiega Fabio Gemo – e quest’anno porto a Monselice forse la miglior edizione dell'Etnofilmfest di sempre, con ospiti importanti e una proposta culturale, cinematografica artistica e di spettacoli davvero straordinaria».
«Etnofilmfest è una realtà importante e radicata non solo nel nostro territorio – spiega l'assessore alla cultura dle Comune di Monselice Gianni Mamprin – ma è punto centrale di una riflessione internazionale che spazia dal cinema documentario fino ai grandi temi della cultura e dell'attualità».
Giovedì 31 maggio saranno protagoniste assolute la giornalista scrittrice, firma storica della Repubblica, Concita De Gregorio che presenta il suo ultimo libro Chi sono io? autoritratti, identità, reputazione (Edizioni Contrasto, 2017) e Cecilia Mangini, una delle più importanti esponenti italiane del cinema documentario. Insieme introducono il documentario fuori concorso Lievito Madre. Le ragazze del secolo scorso, realizzato da Concita De Gregorio e Esmeralda Calabria.
Venerdì 1 giugno è la volta di Marino Niola, editorialista della Repubblica. L'antropologo della contemporaneità affronta il tema “Tra vita e girovita. La dieta come fabbrica del corpo”. Sempre l’1 giugno tappeti rossi e riflettori accesi per Fernando Arrabal, drammaturgo, poeta e regista cinematografico spagnolo in “Cuerpo y alma en oración”. Mentre sabato 2 giugno il filosofo Umberto Galimberti, anche editorialista della Repubblica, parla al pubblico de “Il corpo in occidente”.
Da non perdere l’evento di domenica 3 giugno dedicato alle “macchine a spalla” già patrimonio Unesco. Si tratta delle impressionanti strutture processionali come quelle di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo, la cui rete, protagonista di questo evento, è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Intervengono, tra gli altri, Leandro Ventura, direttore dell’Istituto centrale per la demoetnoantropologia; Patrizia Nardi, focal point Unesco per la rete delle grandi macchine a spalla italiane con la partecipazione dei sindaci di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo e di esponenti delle quattro comunità festive della rete. Interviene anche il senatore Paolo Russo che ha sostenuto l’emendamento della legge 77/2006 in favore della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Viene proiettato il documentario fuori concorso Un patrimonio sulle spalle di Francesco De Melis.
Tra le tante chicche di questa edizione Etnofilmfest 2018 dedicata al corpo: documentari fuori concorso, incontri con registi e autori, spettacoli musicali, teatrali ispirati al lavoro di Arrabal (con Fabio Gemo e Viviana Piccolo), mostre d’arte (Giorgio Finamore) e la performance dei Bloody cirkus.
E ancora grandi nomi del documentario italiano del calibro di Antonio Marazzi, Mario Brenta, Karine De Villers, Mirco Melanco e la proiezione di un omaggio a Lino Dal Fra. A giudicare i dieci documentari in concorso che vengono premiati il 3 giugno a conclusione della kermesse i giurati Paolo Chiozzi, docente di etnologia e antropologia culturale all’Università di Firenze, Francesco Liotard, docente all’Etnofilm scuola di cinema documentario etnografico, e Renato Morelli, regista Rai, etnomusicologo e regista. 

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Allegato etnofilmfest-2018-light.pdf (2,34 MB)