Visite e ospiti a sorpresa svelano la corporeità nell’arte

Venerdì 2 marzo alle 21 appuntamento in piazza Eremitani per la prima delle cinque visite "a sorpresa" a opere d'arte padovane e legate al tema della corporeità che è il fulcro della nona rassegna dei "Colori del sacro" ora al Museo diocesano di Padova.

Visite e ospiti a sorpresa svelano la corporeità nell’arte

In pieno centro storico a Padova, sbucando da via San Francesco in piazza delle Erbe, non pochi passanti alzano la testa verso la bella facciata settecentesca di San Canziano, la piccola chiesa tanto cara ai padovani devoti a santa Rita che conserva una tela a lei dedicata.
Ma oltre all’opera della monaca con la spina di Cristo in fronte, San Canziano custodisce altri tesori, tra cui anche un’opera che forse non salta subito all’occhio, nascosta com’è da una colonna e posta accanto alla porta che conduce in sacrestia.
Pietro Damini la realizzò nel 1618 per l’altare di sant’Antonio ora scomparso (attestato dai documenti della visita del vescovo Marco Corner del 1671). L’opera racconta “il miracolo del cuore” in cui Antonio afferma che l’avaro morto non poteva essere sepolto senza il cuore che si nascondeva nel forziere dei suoi tesori.
«Secondo la tradizione riportata dalle guide settecentesche – racconta Andrea Nante, direttore del Museo diocesano – il Damini in questo episodio avrebbe raffigurato il medico Fabrizio d’Acquapendente, famosissimo per le sue lezioni di anatomia e per avere realizzato nel palazzo del Bo il teatro anatomico. Nella figura del vecchio intento ad anatomizzare il corpo dell’avaro è riscontrabile una precisione e specificità del gesto da non lasciare dubbio sul fatto che il Damini abbia voluto ritrarre dal vivo il celebre medico, morto soltanto un anno più tardi».

Per svelare opere come questa, poco conosciute ai padovani stessi, ma ricche di fascino e con elementi che richiamano direttamente la corporeità – a cui è dedicata la nona edizione della rassegna internazionale di illustrazione “I colori del sacro” attualmente in corso al museo diocesano – viene proposta l’iniziativa “Corpi a sorpresa!”, cinque visite alla scoperta di altrettante opere del territorio padovano guidate da Andrea Nante e arricchite dalla conversazione di un ospite illustre a sorpresa: il vescovo Claudio, il prefetto Renato Franceschelli, la scrittrice Antonia Arslan, gli imprenditori Marcello Carraro e Giordano Emo Capodilista. Con loro s’intreccerà un dialogo e un incontro sull’arte, l’attualità e uno specifico collegamento all’opera d’arte.

L’appuntamento è ogni volta in un luogo a sorpresa e diverso della città e del Padovano
Si parte venerdì 2 marzo alle 21 da piazza Eremitani (angolo via Porciglia), si prosegue poi sabato 24 marzo alle 16 con l’appuntamento sotto il portico della chiesa dei Servi a Padova lungo via Roma; domenica 8 aprile, alle 9 in piazza del Santo (angolo via Orto Botanico); mercoledì 23 maggio alle 18.30 appuntamento all’oratorio di Santa Maria del Carmine a Creola di Saccolongo e, infine, giovedì 7 giugno alle 19, appuntamento in via Cesarotti (angolo via del Santo).

Altra particolarità dell’iniziativa è la richiesta di un contributo minimo di 20 euro a visita (85 per tutto il ciclo di appuntamenti) che verrà devoluto per il restauro di un’opera d’arte all’interno del progetto “Mi sta a cuore” che da anni il Museo diocesano, insieme all’ufficio diocesani dei beni culturali, promuove per sensibilizzare la comunità civile e religiosa a recuperare e tutelare il patrimonio artistico diocesano. L’edizione 2018 di “Mi sta a cuore” sarà riservata a opere in terracotta conservate in alcuni luoghi della Chiesa di Padova.
È necessaria la prenotazione fino al giorno precedente l’evento alla segreteria del Museo diocesano: 049-652855, info@icoloridelsacro.org

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