1.500 chilometri da Milazzo a Padova. Il Santo unisce tutta l'Italia

Cambia il modo di essere turisti, si diffondono i pellegrinaggi e si studia la fattibilità di un camino di 1550 km da Capo Milazzo a Padova sulle orme del Santo. L'associazione Il cammino di sant'Antonio studia il prolungamento del percorso che collega la Basilica alla Verna.

1.500 chilometri da Milazzo a Padova. Il Santo unisce tutta l'Italia

«Va’ serenamente in mezzo al rumore e alla fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio» recita una nota poesia dal titolo Desiderata, composta dallo statunitense Max Ehrmann nel 1927. Un silenzio che si sposa alla lentezza, che rievoca i pellegrinaggi medievali e si discosta totalmente dalla logica mordi e fuggi del turismo di massa, del weekend viaggio-riposo-divertimento tutto in due giorni o poco più. Una prospettiva, di viaggio e di vita, che riscontra sempre più successo. L’uomo di questo secolo, evidentemente, preferisce essere un pellegrino in viaggio anziché un viaggiatore pellegrino che si accontenta, «purché sia vacanza».

Non a caso, il 2016 è stato l’Anno dei cammini e nel 2017 è stato creato e messo in rete l’Atlante digitale dei Cammini. Inoltre, questo tema è entrato nel Piano strategico del turismo 2017-22. Basti pensare agli oltre 30 mila fedeli che ogni anno percorrono la via Francigena, o ai 200 mila sul cammino di Santiago di Compostela. Ma per chi desidera sentirsi pellegrino sulle orme dei santi, c'è una grossa novità. È in fase di studio la fattibilità di un tragitto che prolungherebbe l’attuale cammino di sant’Antonio dalla Basilica del Santo di Padova al Santuario de La Verna, fino a Capo Milazzo, in Sicilia, dove il frate naufragò rientrando dalla sua missione in Marocco nel 1221.

Il progetto è nato su iniziativa dei frati, con la collaborazione dell’associazione Il Cammino di sant’Antonio e di molti volontari. «La venerazione a sant’Antonio oltrepassa i confini ragionali, unisce non solo l’Italia ma il mondo intero – spiega Mirco Zorzo, presidente dell’associazione – Realizzare questo pellegrinaggio per noi rappresenta un’occasione importante per portare una testimonianza dei suoi insegnamenti, in particolare della sua umiltà, del suo amore per la terra e i suoi doni, del suo spirito francescano di rinuncia e accoglienza insieme, valori dei quali abbiamo grande bisogno oggi».

Il percorso, lungo circa 1.500 chilometri, attraverserebbe quasi interamente la penisola da Sud a Nord, passando per Assisi e toccando dieci regioni. Presumendo che sant’Antonio abbia percorso l’antica via Popillia Romana, la rievocazione del suo viaggio dovrebbe seguire la stessa direttrice fino a Capua attraverso Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania, e poi proseguire fino ad Assisi attraversando Campania, Lazio e, infine, Umbria. La realizzazione del progetto presenta numerose difficoltà logistiche. Una volta identificato il tracciato, sarà necessario porlo in sicurezza e renderlo fruibile dal punto di vista turistico con l’installazione dell’apposita segnaletica, l’individuazione di punti di ristoro e pernottamento per i pellegrini, oltre a una dettagliata mappatura dei luoghi di interesse turistico e religioso presenti lungo tutto il cammino.

Inoltre, la stesura del tracciato dovrà considerare anche problemi legati alla scomparsa dell’antico percorso della via Popillia, che oggi è parzialmente occupata dalla strada delle Calabrie nelle configurazioni odierne delle statali 19 e 18, e dall’autostrada del Mediterraneo, la Salerno-Reggio Calabria.

«È un lavoro immenso  – conclude Zorzo – che contiamo di ultimare entro l’anniversario antoniano di maggio 2021. Per il momento stiamo ricevendo risposte molto entusiaste; ora inizia la parte burocratica, che in questi giorni ci porterà a discutere il programma in Regione e a una serie di incontri con le associazioni del  territorio di tutta la penisola, coinvolti, a vario titolo, nel progetto».

Proprio in questi giorni, in coedizione tra Messaggero e Terre di mezzo, è arrivata in libreria la Guida al Cammino di sant’Antonio, 430 chilometri da Padova a La Verna, di cui è allo studio il prolungamento. Come recita la prefazione del provinciale dei Conventuali padre Giovanni Voltan, questo cammino «unisce due passioni. La prima è quella per l’essere pellegrini, con lo zaino leggero dell’essenziale, attratti da una meta che fa muovere le gambe e battere il cuore. L’altra è sant’Antonio, uno dei primi discepoli di san Francesco, e, come lui, pellegrino. Nella bisaccia un tozzo di pane e il Vangelo da predicare, e l’ansia di raggiungere città, borghi e persone sconosciute, per far fiorire il miracolo della fede, della fraternità e della pace». La presentazione è prevista per il 14 luglio alle 18.30 in occasione della chiusura della mostra "Camminamente". 

Sul cammino di sant’Antonio, dalla Basilica del Santo di Padova a La Verna, è invece il titolo del diario del pellegrino Giannino Scanferla, presentato al pubblico lo scorso 21 aprile a Padova alla prima "Festa dei cammini e dei camminatori". Il libro racconta chilometri di cammino solitario, accompagnato solo dai proprio pensieri e dalla parole dell’enciclica di papa Francesco Laudato si’, alla ricerca del senso dell’esistenza nella storia, nella religione, nella natura.

Per ogni informazione sui cammini antoniani: www.associazioneilcamminodisantantonio.org oppure tel. 392-8852228.

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